Ascendente,
è il nostro quarto album ed è stato realizzato con una certa urgenza, più o
meno un paio di mesi. Abbiamo ricevuto la notizia che sarebbe stato prodotto e
finanziato a Dicembre 2018 e che doveva essere pronto per Marzo 2019.
Dopo
aver reagito con entusiasmo e gioia ci siamo resi conto che avevamo poco tempo,
pochissimo. Per la prima volta non sono state fatte pre-produzioni, né
post-produzioni. I brani sono stati suonati sempre e solo in sala prove, senza
simulazioni al computer o elaborazioni pre-costruite. L’architettura si è
chiarita dunque in fase di registrazione. I testi dopo una settimana dalla sua
registrazione. Infatti le voci son l’unica cosa che è stata fatta
separatamente. Tutto il resto è stato suonato in presa diretta.
Ascendenteè in assoluto, per il tipo di processo e lavorazione, il disco più spontaneo e
immediato de La Metralli. E’ stato un bell’esperimento per noi.
Perché
questo titolo? … non si tratta di astrologia.
Ammetto
che ci siamo un po’ fissati con gli aggettivi, dopo Lanimante… Più che
all’astrologia abbiamo pensato a qualcosa che ascendesse, che avesse l’idea di
una propulsione verso l’alto, che salisse verso la luce. Un disco più luminoso,
qualcosa che portasse alla luce anche noi in modo da poter dichiarare più
apertamente che cosa pensiamo e come ci stiamo posizionando in questa
contemporaneità. La spinta è stata l’indignazione verso una certo
imbruttimento, imbarbarimento dei nostri giorni. Eravamo in piena fase Salvini.
Il
disco si apre con il brano Il sindaco dedicato
a Mimmo Lucano sulla vicenda di Riace. Nero
parla invece del ritorno di un’onda nera sempre più forte che ricorda quella
del fascismo.
Manifesta è a tutti gli effetti un manifesto
poetico-culturale. Il brano è dedicato anche al movimento femminista Non una di meno.
Brecce, Elegiaca
e Quiete anche se meno espliciti sono
in maniera diversa degli inni alla bellezza, alla capacità delle donne e degli
uomini di trasformare le cose e lasciarsi trasformare da esse.
I
brani più intimisti sono: Oceano madre,
visionario e surreale e 01.52 a.m dedicato
alla figlia appena nata di uno dei componenti della band.
Portami qui è un brano strumentale, una sorta di
viaggio che attraversa i paesaggi sonori dell’album e conduce l’ascoltatore
verso un nuovo spazio sonoro, nello specifico verso la bonus track Son la Mondina, son la sfruttata, che
chiude la scaletta.
Come
è stata la genesi dell’album, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
La
genesi è stata una telefonata da parte di Federica di Amigdala a me, dice più o
meno così: “Meike abbiamo vinto il bando regionale, ci sono i soldi per
produrre un disco, che figata incredibile! ….a proposito dovete consegnarlo tra
due mesi, anche se non sapete cosa andrete a registrare.”
La
verità è che ci è piovuta dal cielo questa cosa, non avevamo in mente di
registrare un disco. Volevamo buttare giù alcuni brani con l’idea di suonarli
totalmente in acustico ma eravamo lontani dall’idea di costruire un album
dall'inizio alla fine. Ci siamo detti che non potevamo perdere questa
occasione.
Qualche
episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
L’episodio
che più mi ha colpito è stata la registrazione notturna di Manifesta, non esisteva ancora il testo ma c’era l’atmosfera,
l’idea nata qualche giorno prima in sala prova.
Durante
una pausa tra una take e l’altra mi arrivò la notizia al telefono che una delle
coriste che canta in uno dei miei due cori era stata arrestata a Torino durante
una manifestazione e che non si sapeva nulla di come stesse e cosa le fosse
accaduto. La cosa mi ha gettata in un’angoscia incredibile. Conoscendola un
poco e sapendo del suo sensibile attivismo non riuscivo a capire come potesse
esserle accaduto tutto ciò. Poche ore dopo ho scoperto che era stata una retata
delle forze dell’ordine, e insieme a lei erano stati arrestati altri 11 ragazzi
anarchici. Quella notte abbiamo concluso la registrazione del brano motivati e
decisi che avrebbe parlato di femminismo e del valore di poter manifestare
liberamente.
Se
Ascendente fosse un concept-album su
cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Non
so se sia un concept album, per certi versi lo è, più per come è stato suonato.
L’idea musicale è stata quella di realizzare un disco che suonasse come se
fosse elettronico ma realizzato con strumenti acustici. Sono stati utilizzati
per lo più strumenti acustici o semi-acustici, nessun synth o campionamento, ma
sono stati suonati e arrangiati come fossero strumenti elettronici. Questo ha
dato vita a un sound acustico/elettronico non convenzionale, analogico.
Per
la parte testuale….credo che ci siamo tolti qualche sassolino dalla scarpa o
forse entrambe le scarpe per come siamo fatti noi. Il fascismo ci fa schifo, la
condizione sociale è ancora profondamente patriarcale e maschilista, gli
immigrati in italiano vengono considerati come colpevoli di mali di cui non
portano in realtà alcuna colpa semmai sono l’effetto della nostra scellerata
incapacità di vivere eticamente la ricchezza e la povertà.
C’è
qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiera dell’intero
disco? … che ti piace di più fare live?
Amo
moltissimo Elegiaca, Il sindaco …amo suonarle e cantarle dal
vivo. Quiete mi lascia ancora senza parole e pensieri. Manifesta non avrei mai pensato che potesse uscire così ed è la più
complessa da realizzare live…E’ un disco che mi stupisce e che stranamente amo
riascoltare e ascoltare ancora. E penso che abbiate idea di quante volte per
realizzare un disco lo si debba ascoltare per forza prima di emendarlo e
consegnarli una forma. Eppure anche dopo ascolti forzati trovo nell’ascoltarlo
che sia sempre generativo.
Come
è stato produrre Ascendete? Vedo una
bella sfilza di realtà particolari …
E’
stato realizzato grazie ad Amigdala e il Centro Musica di Modena, senza il loro
aiuto non ci sarebbe.
La
decima traccia è nata dalla collaborazione con lo storico coro delle Mondine di
Novi che a loro volta hanno realizzato un disco chiedendo a vari artisti, tra
cui Paolo Fresu, Ginevra di Marco, e La Metralli di riarrangiare alcuni brani
del loro repertorio. In questa traccia cantano anche Le Chemin des femmes, coro
che io dirigo e di cui curo gli arrangiamenti insieme a Davide Fasulo.
Il
brano si distanzia molto dal resto del disco ma rimane fortemente in continuità
con i temi degli altri brani.
Musicalmente
il brano popolare è stato riletto in chiave afrobeat e electro-soul.
Copertina
fantastica, con disegni fantastici, da sf anni ’50, direi … come è nata? Chi è
l’autore?
Sara,
illustratrice e artista visiva bolognese, è l’autrice della copertina, di tutte
le nostre copertine da Qualche grammo di
gravità in poi. La collaborazione con lei prosegue e ci stupisce ogni volta
di più. La sua capacità di vedere mondi ascoltando le nostre musiche e tradurli
in immagini grafiche o disegnate è straordinaria. Per questo lavoro
ha elaborato alcune immagini di Ernst Haeckel tratte da Kunstformen der Natur del 1904. Come suo solito ci ha proposto una
decina di prove, non tutte avevano come tema la medusa. Ma l’idea che questa
creatura morbida, sinuosa e pericolosa, conturbante allo stesso tempo ci è
piaciuta subito. D’altronde cosa fa una medusa…ascende, sale.
Come
presenti dal vivo il disco?
Stiamo
sperimentando un live con alcune sequenze, costringendo il nostro batterista a
suonare con il click in cuffia. Questo perché ci siamo resi conto mentre lo
suonavamo le prime volte che mancavano i bellissimi archi che sono parte
fondamentale degli arrangiamenti de Ascendente.
Sono stati suonati tutti davvero in studio, violoncello, violino, contrabbasso.
Ci sono brani in cui suonano contemporaneamente 10 archi. La loro presenza
acustica, la loro liricità nel complesso costruisce delle atmosfere particolari
e inediti per noi e caratterizza molto l’intero disco.
Altro
da dichiarare?
Davide
Cristiani di Bombanella Soundscapes Studio, il nostro ingegnere del suono, è
un’altra straordinaria collaborazione che continuiamo a mantenere. La sua
sensibilità e competenza fa di lui il sesto componente della band. Davide
capisce al volo quello che stiamo cercando, quello che vogliamo. Per certi
versi ci asseconda ma allo stesso tempo ci costringe a sperimentare frontiere
sonore ogni volta nuove, mettendoci di fronte a vere e proprie sfide. Ci fa
crescere. Come ad esempio proporci di fare il master da Andrea De Bernardi, nel
suo Studio Eleven Mastering. Un altro matto scatenato che ha saputo
subito in che direzione illuminare e impreziosire il lavoro.
Per me è il miglio disco de La Metralli, band che seguo e apprezzo fin dagli inizi, e forse, come dico nell'introduzione dell'intervista, anche il miglior disco dell'anno.
Paradossale lo sia un disco così, nato in fretta, come racconta Meike nell'intervista ("Per la prima volta non sono state fatte pre-produzioni, né post-produzioni. I brani sono stati suonati sempre e solo in sala prove, senza simulazioni"), eppure se hai cose da dire e la possibilità di farlo, lo fai. La Metralli l'ha fatto.
La prima canzone Il sindaco, pezzo sentitamente dedicato al grande Mimmo Lucano, sindaco di Riace, tra i nostri personaggi di oggi, è un capolavoro di suoni (archi in evidenza) e parole pensate bene ... apre in modo inequivocabile e mi piace.
Come è inequivocabile e mi piace nero, pasoliniano (non a caso citato in copertina). Necessario, antifascista dentro, sale che è un piacere (fortissima la marcetta finale).
Come è necessario e adoro manifesta, dedicato al manifestare libero; un mantra, un lamento, contro la violenza e per la perseveranza nel manifestare. Un pezzo che sembra un film di Petri girato oggi, o nel 2001 ... e chi ha capito, ha capito.
Ma trovo questo disco stupendo anche in pezzi meno "espliciti". Penso a oceano madre, sbilenco e malinconico, rock, ma anche jazz, ma anche sperimentale, cantautorato, punk ...
Penso anche a Quiete pezzo cantato al piano e con una voce incredibile ... natuale, naturale come i suoni, i cori. Voce incredibile per un pezzo incredibile.
Penso anche a Elegiaca, chitarra/voce da cantautorato classico, ma anche no ... una canzone che vedrei bene nella colonna sonora di un film indipendente, e per il momento più intimo e emozionante (dilatazione a mille).
Ma tutto il disco è un gran disco, probabilmente il miglior disco dell'anno, etichetta che vale quanto vale, ma vale. Per me questo Ascendente è il miglior disco de La Metralli.
Singificativa, se non bastasse, la chiusura con Son la mondina, son la sfruttata, sotrico pezzo cantato con le Mondine di Novi in maniera impeccabile e nuova. Degna chiusura del disco, sì!
Caro Accadebis, direi che è più che interessante, questo è il disco dell'anno senza esitazione, e il migliore de La Metralli in assoluto. Hai fatto bene ad ascoltarlo, consiglio di riascoltarlo e riascoltarlo ...
Critico rock del web. Pacifista integrale.
Collaboratore del sito della nota agenda
Smemoranda dalla lontana estate del 2003 e del Frigidaire cartaceo dall'autunno 2009. Dall'aprile 2017 collabora anche con Il Nuovo Male, e dall'estate del 2017 con il portale I Think Magazine, dall'autunno 2018 con MeLoLeggo.it. A gennaio 2018 fonda con Elle il sito L'ORTO DI ELLE E ALLI . Metà veneto, metà altoatesino (la mamma è dello stesso paese di Lilli Gruber), è nato nei primi anni Settanta, il giorno del compleanno di Jack Kerouac.
13 Commenti:
Per me è il miglio disco de La Metralli, band che seguo e apprezzo fin dagli inizi, e forse, come dico nell'introduzione dell'intervista, anche il miglior disco dell'anno.
Paradossale lo sia un disco così, nato in fretta, come racconta Meike nell'intervista ("Per la prima volta non sono state fatte pre-produzioni, né post-produzioni. I brani sono stati suonati sempre e solo in sala prove, senza simulazioni"), eppure se hai cose da dire e la possibilità di farlo, lo fai. La Metralli l'ha fatto.
Mi piace perché diretto politicamente, ma non solo per questo ... per certi suoni puri, certo patos, certe atmosfere cinematiche.
La prima canzone Il sindaco, pezzo sentitamente dedicato al grande Mimmo Lucano, sindaco di Riace, tra i nostri personaggi di oggi, è un capolavoro di suoni (archi in evidenza) e parole pensate bene ... apre in modo inequivocabile e mi piace.
Come è inequivocabile e mi piace nero, pasoliniano (non a caso citato in copertina). Necessario, antifascista dentro, sale che è un piacere (fortissima la marcetta finale).
Come è necessario e adoro manifesta, dedicato al manifestare libero; un mantra, un lamento, contro la violenza e per la perseveranza nel manifestare. Un pezzo che sembra un film di Petri girato oggi, o nel 2001 ... e chi ha capito, ha capito.
Ma trovo questo disco stupendo anche in pezzi meno "espliciti". Penso a oceano madre, sbilenco e malinconico, rock, ma anche jazz, ma anche sperimentale, cantautorato, punk ...
Penso anche a Quiete pezzo cantato al piano e con una voce incredibile ... natuale, naturale come i suoni, i cori. Voce incredibile per un pezzo incredibile.
Penso anche a Elegiaca, chitarra/voce da cantautorato classico, ma anche no ... una canzone che vedrei bene nella colonna sonora di un film indipendente, e per il momento più intimo e emozionante (dilatazione a mille).
Ma tutto il disco è un gran disco, probabilmente il miglior disco dell'anno, etichetta che vale quanto vale, ma vale. Per me questo Ascendente è il miglior disco de La Metralli.
Singificativa, se non bastasse, la chiusura con Son la mondina, son la sfruttata, sotrico pezzo cantato con le Mondine di Novi in maniera impeccabile e nuova. Degna chiusura del disco, sì!
Ho ascoltato ed è interessante. Forte anche la definizione di genere: Indietronik, Art pop, Avantique.
Un salutone e alla prossima
Caro Accadebis, direi che è più che interessante, questo è il disco dell'anno senza esitazione, e il migliore de La Metralli in assoluto. Hai fatto bene ad ascoltarlo, consiglio di riascoltarlo e riascoltarlo ...
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