Altaforte, la casa editrice vicina a Casapound è fuori dal Salone del
Libro di Torino, che ha aperto i battenti ieri. C'è mancato poco però,
che ci fosse. La mobilitazione contro la loro presenza è partita dalle
dimissioni dal bravo giovane scrittore e consulente della manifestazione
Christian Raimo e dal collettivo Wu Ming (leggi qua). Poi altri nomi
importanti della nostra editoria e intellettuali hanno aderito e in modi
diversi protestato, a partire da Carlo Ginzburg, Zerocalcare, l'Anpi
(qui un articolo ne parla). Su radio rai avevo sentito di
questa cosa, con giornalisti che si barcamenavano con soliti discorsi
sulla libertà d'espressione, l'Aventino, il diritto a presentare tutte
le idee. Ma se certe idee, dico io, sono la negazione di questa libertà
d'espressione, ha senso dare loro spazio?
Etichette: Anpi, Antifascismo, Carlo Ginzburg, Christian Raimo, Farenhait 451, Libri, Piemonte, politica, Radio Onda D’Urto, Salone Internzionale del Libro, Torino, Wu Ming, Zerocalare
21 Commenti:
Fatto bene.
Poi vedremo per il reato di apologia di fascismo.
Gioisco anch'io. Grandi Wu Ming! Sia per l'impegno e la faccia che sempre ci mettono che per i libri meravigliosi che scrivono.
Tutto bene quel che finisce bene! :-) Grazie ai Wu Ming , a Zero Calcare e a tutti quelli che si sono esposti nei modi più diversi per difendere la libertà d'espressione e la libertà come scritto nella costituzione.
Ecco appunto, ha senso?
@Enri1968
Sì, sono piani distinti, anche se non si può fare finta di niente, e bene quindi hanno fatto i Wu Ming.
@Lucien
Esatto, non sono intellettuali da salotto, come qualcuno ha provato a dire: contro la TAV e contro il fascismo, non come chi è antifascista solo istituzionale e poi vuole la TAV. E poi i libri che hanno scritto, e anche qualche disco ...
@Marcaval
Non aggiungo altro, hai detto quello che c'era da dire.
@Amanda
Esatto, con questa domanda hai già dato la risposta :)
Ho letto dei commenti del tipo "aaah i libri di Salvini vietati, i libri di Cesare Battisti sono in vendita!! VERGONIAAA" tanto per farti capire la gente comune cos'ha capito :D Diciamo che una casa editrice in cui il responsabile si dichiara orgoglioso di essere fascista NON poteva esserci, non c'entra nulla Salvini
Esatto!
Giusto escludere chi si dichiara fascista.
Saluti a presto.
Ben detto Cavaliere :)
Alla prossima.
Io sono contenta per come sia andata a finire, ma non avrebbe mai dovuto succedere una cosa del genere. Se non ci fossero state dichiarazioni e minacce di diserzione avrebbero preso provvedimenti? Andava gestita meglio fin dall'inizio, negare l'accesso, e stop.
Sì, concordo Ciccola. Raimo e i Wu Ming sono dovuti intervenire.
Mi unisco ai commenti qui sopra. Bisognava dare un segnale di rifiuto. Elogio Wu Ming, Zerocalcare, coloro che hanno fatto partire l'azione legale e tutti gli indignati che hanno fatto sentire la loro voce.
Un saltuone e buon fine settimana
Ben detto Accadebis.
Grazie, salutoni e buona domenica anche a te.
E poi i fautori della "libertà d'espressione" che hanno protestato per quest'esclusione cascano in un paradosso: libertà di esprimere idee contrarie alla libertà di espressione!
Benvenuto in palude Ostro.
Sì, direi che questa è una bella contraddizione, che mi dovrebbero spiegare.
La libertà di espressione è il valore democratico conquistato con la lotta partigiana.
Il fascismo è in antitesi con i valori democratici.
Concordo anche con @Simona [Ciccola], non bisognava aspettare che fossero gli autori a prendere posizione.
@Berica
Concordo con te, e con te che concordi con @Simona [Ciccola].
Qualcuno si deve muovere, e i soliti stanno fermi a spaccare il cappello in 4, per non muoversi.
la legge parla chiaro e Casapound dovrebbe essere chiusa, qualche settimana fa una manifestazione neofascista a Genova senza vergogna.
Senza Vergogna, già, proprio così.
Intanto ho comprato "La macchina del vento", sono sicura che mi piacerà.
Aspettiamo tue impressioni nel blog allora, visto che sei tornata a postare :)
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page