NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE Art rock
DOVE ASCOLTARLO su tutti i
canali digitali della band: spotify, bandcamp, youtube, soundcloud, itunes,
ecc…
LABEL: Phonarchia Dischi
PARTICOLARITA’ acido pop-poetico
CITTA’ Torino
DATA DI USCITA 1° febbraio 2019
L’INTERVISTA
Come è nato Estràneo?
E’ nato nel corso
degli ultimi 2 anni, attraverso un processo di scrittura passato attraverso una
prima fase di arrangiamento a cura della band e una seconda su cui è
intervenuta la produzione artistica di Andrea Franchi. Abbiamo curato molto sia
la ricerca del suono che le scelte di arrangiamento, e in studio, sotto la
supervisione tecnica di Maurizio Borgna, abbiamo ulteriormente lavorato ai
pezzi.
Perché questo titolo?
L’album cerca di raccontare il
sentimento di inadeguatezza rispetto a ciò che ci circonda, ma anche e
soprattutto al proprio modo di concepire sé stessi. Calato nel contesto del
gruppo si lega al nostro modo di sentirci band e alla maniera in cui crediamo
di essere percepiti.
Anche sotto l’aspetto
musicale, si tratta di un lavoro diverso, estraneo appunto a quelle che sono le
consuetudini e i terreni che abbiamo esplorato finora.
Come è stata la genesi del disco, dall’idea
iniziale alla sua realizzazione finale?
L’idea iniziale era quella di registrare un disco crudo, essenziale. Poi,
anche grazie al processo di contaminazione di cui parlavamo prima è diventato
qualcosa di più curato, soprattutto dal punto di vista degli arrangiamenti e
della produzione.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante
la lavorazione dell’album? Sicuramente
le affettuose (e produttive) torture di Andrea Franchi durante la registrazione
del disco. Poi il momento in cui abbiamo sentito per la prima volta la voce di Paolo
Benvegnù sul nostro brano Materia grigia.
Se Estràneo fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo
il fosse?
Mah, diciamo che volendo trasmettere un concetto di fondo, quel senso di
estraneità ed inadeguatezza cui accennavamo prima, potremmo anche togliere il “fosse”.
Però il significato stesso di “concept” è forse troppo interpretabile per
poterlo affermare con certezza. Teniamo il “fosse”.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo
del quale andate più fieri dell’intero disco? … che vi piace di più fare live?
Le canzoni sono come i figli, le preferenze si hanno, ma non si dicono... 😃 Il live però è un altro discorso, su questo ci
possiamo sbilanciare: L’avresti detto,
un pezzo psych-pop (nel senso beatlesiano/barrettiano del termine) che ci
diverte molto suonare.
A produrre Estràneo la mitica
Phonarchia Dischi … come mai con loro? Siete anche voi del giro?
Abbiamo conosciuto Saiara, una
dei due soci fondatori dell’etichetta, dopo averle inviato il pre-mix del
disco. Non l’avevamo mai incontrata prima. L’album le è piaciuto, ci siamo conosciuti
di persona e dopo poco abbiamo deciso di pubblicare con Phonarchia. Siamo molto
contenti della scelta fatta. Non sappiamo quanto volutamente, ma tutti quelli
che hanno collaborato a questo disco, prima di essere coinvolti erano estranei. Possiamo aggiungerlo tra i
significati del nome.
Copertina molto bella, fantascientifica e
invernale … o no? come è nata? Di chi è opera?
E’ nata dalla testa e dalle mani di Agostino Nestola, giovane e bravissimo
artista visuale, oltre che musicista. Ci siamo conosciuti su Facebook, lui si è
interessato al nostro progetto e noi ai suoi lavori. Quando ci ha proposto la
copertina ci è piaciuta talmente tanto che abbiamo deciso di lasciarla intatta,
senza loghi né titoli. Siamo contenti di aver scelto di stampare in formato
vinile anche per godercela più grande.
Come presentate dal vivo il disco?
Abbiamo due set principali, uno elettrico e l’altro semi-acustico, che poi
adattiamo a seconda delle situazioni logistiche, tecniche o artistiche.
Altro da dichiarare?
Si, venite a vederci dal vivo, perché ci impegniamo molto. 😃
Etichette: Alt Rock, Estràneo, Il Terzo Istante, In palude con ..., Indie-rock, Intervista, Paolo Benvegnù, Phonarchia Dischi, Piemonte, Torino
8 Commenti:
Piacere ospitare in palude Il Terzo Istante, band piemontese che presenta qui il nuovo disco in uscita imminente (ufficialmente il 1 febbraio) con Phonarchia Dischi: Estràneo.
Nove pezzi che crescono ascolto dopo ascolto, e nell'esecuzione del pezzo stesso.
Sicuramente il brano che più colpisce è quello indicato dalla band stessa, cioè L'avresti detto? per la gran vibra, che cresce anche nel cantato con un bel testo tra l'ironico e l'indignato ... e sì, psichedelia a piene mani.
Un altro gran pezzo è Scegliere per le belle chitarre, il piano a dare il ritmo, le parole intense e indignate, che in parte mi ricordano il miglior Pelù.
Emozionante (non solo per la voce del gradito ospite Paolo Benvegnù) Materia grigia, soave e labirintico pop.
Come ti senti (ora)? ,altra canzone con il punto di domanda nel titolo, ha un andamento strano, musicalmente tra le più originali.
Luna di sangue, con un piano ancora a dare il ritmo, momenti psichedelici, vuoti e pieni ... è un pezzo dilatato/dilatante che chiude il disco lasciandoci un buon gusto nelle orecchie.
Pop-rock indipendente italico, cantato in italiano ... da seguire questi Il Terzo Istante.
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