NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE Pop punk
DOVE ASCOLTARLO nei concerti e qui
LABEL Phonarchia Dischi, DreamGorilla Records
PARTICOLARITA’ registrato in presa diretta in 2 giorni
CITTA’ Spoleto
L’INTERVISTA
Come è nato Universo n.6?
È nato dalla necessità di superare i limiti del disco precedente, di andrar oltre le nostre consuetudini. È maturato in un momento di buona ispirazione, di aspettative, di osservazione.
Perché questo titolo?
Era il titolo di una canzone che parla di universo/universi. Dare un
numero ad un entità infinita e nello stesso tempo ammiccare agli
universi paralleli, ci sembrava la descrizione perfetta di un disco
scritto con la testa per aria.
Come è stata la genesi del disco, dall’idea iniziale alla sua realizzazione
finale?
Il disco è stato scritto in forma di provino acustico, registrato in un
vecchio 4 piste, con tracce e mixaggi abbastanza definitivi rispetto al
passato. In sala prove, in un secondo momento, abbiamo cercato di
rispettare la naturalezza della forma grezza primordiale. Siamo arrivati
da Alessandro Fiori con le idee abbastanza chiare e con pezzi
strutturati. Abbiamo registrato il tutto quasi in presa diretta e poi in
un secondo momento abbiamo lasciato mani libere al produttore
artistico.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione
dell’album?
Una sera durante la lavorazione, temporale assassino mentre
registravamo Caos Dance, va via la luce. Facciamo una jam nel buio
totale....dopo circa un'ora, ritorna la luce e noi ultimiamo la session.
Il caos. La bellezza.
Se Universo n.6 fosse un
concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Domanda interessante. Universo n. 6 non è propriamente un concept, ma ha
un filo logico interno. È un disco quasi di "formazione". Se dovessi
scegliere un tema direi l'attesa e la contemplazione.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero
disco? … che vi piace di più fare live?
Ognuno ha le sue preferite. Io se dovessi sceglierne una direi Caos Dance, un pezzo che era nato punk ed è finito in territori quasi
psichedelici. A qualcuno ricorda il Battisti di Anima Latina, magari.
Per il live ci piace fare Non cambi mai.
Come è stato produrre Universo n.6? Chi avete avuto più
vicino, dal punto di vista produttivo?
A produrre il disco è stato Alessandro Fiori e gran parte del "vestito" e
dell'aria di Universo è conseguenza del suo modo di vedere la musica e
il mondo. Ci ha messo molto anche di umano, orchestrando anche i nostri
animi irrequieti. Un amico vero.
Copertina molto anni ‘70, da telefilm di fantascienza … o no? come è nata?
Di chi è opera?
Si, l'opera è di Rebecca Roe, un'artista americana, se non erro
trapiantata in Inghilterra. Crea questi magnifici collage con materiale
di riviste anni '70, mutuate spesso da cover sci fi dell'epoca. L'ho
conosciuta su internet ed è stata ben felice di prestare la sua opera.
Come presentate dal vivo il disco?
Il nostro repertorio è perlopiù punk, con questo disco avremo tempo di rifiatare ogni tanto. Ma c'è cmq da sudare.
Altro da dichiarare?
Salvini 💩
Etichette: Alessandro Fiori, DreamGorilla Records, In palude con ..., Intervista, Phonarchia Dischi, Pop, PopPunk, Progetto Panico, Punk, Rebecca Roe, Spoleto, Umbria, Universo N.6
15 Commenti:
Fa estremamente piacere ospitare i Progetto Panico in palude, perché mi piace da sempre la loro musica, e trovo che Universo N.6 sia uno dei migliori dischi dell'anno.
Parlo del 2018, ovvio, ma sarà un ottimo ascolto anche nel 2019.
Si sente una buona vibra, un gruppo maturato, anche grazie all'esperienza del produttore artistico Alessandro Fiori del quale si sente la mano in molti pezzi.
Nove pezzi immediati, freschi e diretti dall'apertura con Caos dance dall'inizio quasi sinfonico, con armoniche, archi e poi un cantato quasi alla Battisti per un testo magnifico e poetico alla conclusiva Spermatozoi, con musica sinfonica a chiudere questo stupendo album ... e viene voglia di fischiettarla.
Spermatozoi testo surreale come il titolo lascia supporre, che racconta il lavoro da spermatozoi ... tra l'indie-rock e il primo Woody Allen. Geniali!
Ma che dire di Quando ero piccolo? Rock scatenato/scatenante, ribelle, con testo sboccato ...
Bella la copertina ... vagamente "dark side" :-)
Che dire di Vivo per caso?... altro bel rock da anni '70 con un testo divertente pieno di cose, ma molto novecentesco . Incroci di chitarre da far paura, un sound magico che dal vivo deve fare la sua porca figura.
Che dire di Cattiva Matilde?... gran pezzo pop-rock erotico, ancora molto italiano. Bel modo di cantare, violini, un pezzo veramente intenso musicalmente, denso ...
Le citerei tutte, davvero tutte, e allora facciamolo ...
Smile psichedelia a piena mani nell'inizio di musica: testo molto attuale, ancora pieno di cose con un gran vibra.
Non cambi mai, pezzo intenso, decisamente elettronico, pur mantenendo il suo pop-rock di fondo.
Wolfango, rock incendiario, quasi un giallo nelle parole surreale come nella musica, e gran staffilate.
Universo N.6 disco tutto da ascoltare, parola di Alligatore.
GRAZIE alligatore!! <3 Phonarchia dischi
Grazie a voi per questa grande musica.
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page