NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE
Rock
LABEL
La Tempesta
PARTICOLARITA’ 😗
CITTA’:
Bologna
DATA
DI USCITA 16.02.2018
L’INTERVISTA
Come
è nato L’AB?
È nato nel cuore.
Perché questo titolo?
1. l’ab sono io
2. lab è un laboratorio
chimico di reazioni fisiche e sensazioni dall’esterno all'interno ma
anche alchemico di creazione, fusione e miglioramento dall’interno
all’esterno.
3. l’ab sono le prime due
lettere dell’alfabeto e quindi un principio.
4. L’ab è un disco spirituale/scientifico il
genere potrebbe chiamarsi sacro sperimentale, niente indie o neologismi ormai
obsoleti grazie…😊
L’ab
è un concept album che parla di questo periodo storico nel quale tutti viviamo.
Non è una critica ma piuttosto un’analisi delle nuove meccanicità umane vizi e
peccati, io non guardo mai dall’alto come se ne fossi estranea o non coinvolta
ma come tutti ci nuoto dentro con più o meno consapevolezza, a volte standoci
male a volte sguazzandoci.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla
sua realizzazione finale?
Ho
scritto 80 provini e ne ho selezionati 9 che avevano un filo conduttore più
forte, per questo il disco è un concept album.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante
la lavorazione del disco?
Ho
pianto mentre ascoltavo il master, ero felice ma distrutta dalla fatica .
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? …
tolgo il fosse?
Sarebbe
L’AB
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del
quale vai più fiera dell’intero album? … che ti piace di più fare live?
Preferisco
Second Life, il tema è importante e
premonitore e anche per una questione tecnica di arrangiamento e mix che credo
sia venuto particolarmente bene, mi piace il sound.
Come è stato a livello produttivo fare il cd?
Da
sola nel mio studio come un topo.
Copertina calda e fredda allo stesso tempo ... Chi
l’ha pensata e realizzata così?
L’ho
voluta molto e ho rotto le scatole per averla, è un’opera meravigliosa di
Dorothy Bhawl.
E'
la mia femminilità ridotta a simbolo avendo un approccio alla vita molto
maschile del quale inizio ad essere anche un po' stufa.
Riprendo
anche i simboli usati in precedenza in Second
Life e sui quali gira tutto il concept del disco ........" second life è anche una realtà parallela, quella che
viviamo oggi anche con i social e i caratteri ascii o emoticons non sono altro
che le nostre emozioni surrogate, ormai minimali, senza sfumature, bold come il
carattere, solide e geroglifiche. Una specie di marchio, infatti sono dei
tatuaggi che mai potranno cancellarsi. Una sorta di lotta tra questa realtà virtuale
e surrogata e la vita reale . La lotta per poter di nuovo provare
emozioni spontanee variopinte ed indefinibili e quindi “umane”.
Come presenti dal vivo questo album?
Sto
lavorando …😀 Cmq in trio.
Altro da dichiarare?
Grazie
per l'intervista 😊
Etichette: Beatrice Antolini, Bologna, Dorothy Bhawl, In palude con ..., Intervista, L’AB, La Tempesta Dischi, Macerata, Rock, Second Life
11 Commenti:
Gradito ritorno in palude di Beatrice Antolini, tra le nostre più talentuose cantautrici, che ho avuto la fortuna di seguire fin dagli inizi.
Nonostante la giovane età, ha già un sacco di esperienze, e ben 5 dischi all'attivo ... questo è il sesto: scritto, cantato, suonato e prodotto da lei.
Nove pezzi intrisi di lirismo, uno sguardo lucido sulla società dei social, tra sensualità apparente, e freddo reale.
Si sente questo dal pezzo iniziale Insilence, intenso e metafisico, un piano che sale come la voce, a quello conclusivo, che chiude in maniera inquieta/inquietante il disco.
Second Life, come dice lei, è il brano guida, non ha caso è stato il primi singolo ad uscire: fascinoso voce/piano, sembra un classico del pop-rock elettronico mondiale.
Notevole anche Untili I Became, danzereccio emotivo che sale ascolto dopo ascolto, impedendo alla mia coda di stare ferma lungo tutta questa escalation emotiva.
E che dire di Total Blank con la voce che gioca, più mille diavolerie elettroniche, o What You Want, con quel ritmo e la giocosità diffusa, per la disco più alternativa d'Europa?
L'AB è un album dal quale bisogna lasciarsi prendere e basta ... poi, alla fine, se ne uscirà con molte idee nella testa.
Brava Beatrice, continua così!
Simpatica quella copertina ;-)
Sì, in effetti colpisce molto Sergente Elias. Come dice la Antolini nell'intervista, "è un’opera meravigliosa di Dorothy Bhawl" (io ho messo un link per vedere le opere particolari e straoridnarie di questa artista, ti consiglio di andarci).
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page