NOTE
SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE
Pop/Musical/Electro/rock/latino
americana/shoegaze/new wave/ post apocalittico
DOVE
ASCOLTARLO (in parte o tutto)
LABEL
Aoisland
PARTICOLARITA’
Autoproduzione
SITO
O FB DEL GRUPPO
CITTA’:
Roma
DATA
DI USCITA
15
febbraio 2016
Come è nato
The Spectaculis?
Durante le ultime e
sporadiche frequentazioni dell'università Sapienza a Roma, ci imbattemmo in un
interessante corso di letteratura latina. Il corso era su un poeta del I sec.,
famoso soprattutto per i suoi epigrammi sboccati e irriverenti, Marziale. La prof
che teneva il corso, una ragazza inglese giovane e molto carina, aveva
focalizzato gran parte delle lezioni non tanto su questi epigrammi, ma su un
libricino che Marziale aveva scritto durante l'inaugurazione dell'anfiteatro
Flavio (il Colosseo), il De Spectaculis. Questo titolo aprì le porte della
nostra galoppante fantasia. Chissà che evento per i romani vedersi aprire per
la prima volta le porte del Colosseo! E assistere all'allagamento dell'arena
per simulare una battaglia navale! Insomma, quel titolo ci sembrò fichissimo.
Avremmo scritto uno
storia, l'avremmo ambientata nel I sec durante l'inaugurazione del Colossseo.
Avremmo tentato la strada del concept.
Perché
questo titolo? … scritto così poi.
"De
Spectaculis". Due parole antichissime e super moderne allo stesso tempo.
Un titolo archetipico. Dovevamo assolutamente trasformarlo in qualcosa. E così
decidemmo di svecchiare il "De + ablativo" del complemento di
argomento e trasformarlo in un modaiolo "the" articolo inglese che
praticamente si usa in tutte le salse e a volte anche un po' a cazzo, come nel
nostro caso.
Come è stata la genesi del cd,
dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Avevamo scritto già
delle canzoni, come Eat a Mandarino e
Radio Beethoven. Le avevamo già,
prima ancora di decidere che avremmo scritto un concept album. In seguito a
questa decisione, cominciammo a scrivere partendo, naturalmente, dal titolo
dell'album. La storia è stata scritta man mano che le canzoni venivano
composte. All'inizio più che di storia antica, ci sembrava di essere
sprofondati in un bel guazzabuglio medievale. Per fortuna il nostro
cantante, regista e filologo Umberto Petrocelli ha riordinato tutti i pezzi del
puzzle e ha trasformato la storia di una peruviana che coltiva mandarini per poi
rivederli come popcorn prima degli spettacoli del Colosseo in un intenso ed
epico dramma sulle origini ed il perché della vita, dello spazio e del tempo.
Qualche episodio che è rimasto nella
memoria durante la lavorazione del disco?
Ne sono successi di
episodi durante la nostra lunghissima registrazione! Per prima cosa la sonda
spaziale Voyager 1 ha oltrepassato i confini del nostro sistema solare a una
velocità di 17.000 km al secondo e questo accadimento ci riempie di orgoglio!
Poi abbiamo scoperto acqua liquida su Marte!
Se questo
cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? …
Questo cd è un
concept album! Ma se dovessimo farne uno daccapo ci piacerebbe approfondire
argomenti come "Il tempo cosmico" "L'undicesima dimensione"
"La fusione dell'idrogeno" "Dal Cambriano al Triassico" e
altri temi cari al nostro padre adottivo Alberto Angela.
C’è
qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di The Spectaculis?… che vi piace di più
fare live?
The Spectaculis, il brano che dà il titolo al disco, è
sicuramente uno dei pezzi più strutturati come "musical". Il testo l’ha
scritto direttamente Marziale. Il narratore si rivolge al pubblico dicendogli
che quello che sta per vedere è lo spettacolo più grande di tutti i tempi e
farà difficoltà a capire cosa è realtà e cos’è finzione.
Anche Fifi Mariella ci piace molto,
l'overture. E' un concertato a più voci, una sorta di ode alla musa. Sai,
quando l'autore, temendo di non farcela, chiedeva alla musa di ispirarlo per la
stesura della sua opera. La nostra musa ispiratrice è stata Daniela, la
proprietaria di un fast food che ci ha ispirato e sfamato a suon di hamburger e
noodles.
Il cd è stato da voi prodotto tramite MusicRaiser, come
si è sviluppata queste esperienza produttiva? … nomi da citare attorno al
disco?
Avevamo sentito
parlare di questo nuovo modo per finanziare un proprio lavoro ... nonostante le
prime titubanze dovute alla novità, il nostro manager ci ha convinto a provare
la strada del crowdfounding. E alla fine è andata bene, anche se i tempi di
lavorazione del disco sono stati lunghissimi e i nostri "backers"
hanno dovuto aspettare qualche anno prima di vedere il nostro lavoro finito ...
Copertina
che è un capolavoro di colori e fantasia, direi molto in linea con la vostra
musica … Come è nata e chi è l’autore?
Il nostro grafico,
regista, scenografo, cantante, costumista Umberto Petrocelli l'ha ideata e
realizzata. Calcola che sul fronte e sul retro sono disegnate tutte le 88
costellazioni della nostra volta celeste. E' una mappa stellare e può essere
utilizzata dai viandanti e viaggiatori occasionali per orientarsi nel mondo
senza smartphone.
Come e
dove avete presentato/presenterete l’album? …
Il disco è stato
presentato al Monk il 12 febbraio durante forse l'unica giornata di epico
diluvio romano dell'anno. La serata è stata un gran successo, nonostante le
nostre divinità protettrici fossero tutte avverse.
Altro da
dichiarare?
Stiamo preparando un
lungometraggio ispirato al concept album che avrà l'omonimo titolo "The
Spectaculis" per la regia di Umberto Petrocelli. Le riprese finiranno
quest'anno, seguirà una fase di post produzione e quindi non abbiamo ancora in
mente una data di uscita. Ma siate fiduciosi, se il disco vi è piaciuto, il
film sarà una ficata pazzesca.
Etichette: Alberto Angela, Alternative, Autoproduzione, Crowdfunding, Film, In palude con ..., Intervista, Lazio, Marziale, Molise, Monk, Musical, Musicraiser, Pop, Rock, Roma, Shoegaze, The Spectaculis, Umberto Petrocelli
6 Commenti:
Un disco che è veramente uno spettacolo, lo ascolto da parecchi mesi, ed è ogni volta una sorpresa.
Impossibile scindere The Spectaculis in singoli brani, più difficile delle altre volte...
Però, con una pistola puntata alla tempia direi: la title track, perché giocattolosa e strana (perfetta quindi a rappresentare questo disco) a tratti dance e con un flauto dall'Età dell'Aquario. Poi The Girl From Perù, altro pezzo centrale del concept, che potrebbe uscire dalla colonna sonora di Animal House (chi l'ha sentita capisce il perché), Be Friend Of Cocteau, soffice, sognante, sexy, sembra un pezzo scritto da Burt Bacharach, Hotel Banana, Eat A Mandarino, Black Bandana ...
... e voi? Altre da mettere?
Be' suoni in questo disco ce ne sono tanti, di diversi generi. Belle the spectaculis, Hotel banana e fifi Mariella e poi farò il bis e tris ecceteris perché è proprio un bell'album :D
ps. ma quanti sono i Lapingra??
Concordo su tutto Elle, e rispondo alla tua domanda: i Lapingra sono in 5, ma dal vivo arrivano anche a 16, e per questo disco hanno suonato in una ventina, musicante più, musicante meno ...
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page