domenica 2 marzo 2014

Daniele Tenca live in Verona


Questo concerto mi è parso un sogno, tipo quello nel film dei fratelli Coen, A proposito di Davis. Un po' per l'atmosfera ovattata data da pioggia e vento durante il viaggio, un po' per il luogo dove si è svolto, il Teatro Laboratorio all'Arsenale, un teatrino con le sedie rosse, dove si fa teatro d'avanguardia (avremmo detto negli anni '70), e dove invece ieri sera si è fatto del blues, sì del gran blues, quello di Daniele Tenca & The Blues For The Working Class. Ospite spesso in palude per l'intervista, finalmente ci siamo incontrati dal vivo, e abbracciati a fine esibizione. Uno spettacolo nel vero senso del termine, due ore dove la band sul palco non si è per nulla risparmiata, divertendosi/divertendo, con pezzi propri, tratti da tutti i loro dischi, in particolare il recente Wake Up Nation, più classici rivisitati in modo originale. Ma andiamo con ordine.


Ad aprire le danze, una band locale, quella di un altro Daniele, Daniele Rizzetto e il suo New Jersey Acoustic Trio. Un bel gruppo, dalle doti tecniche eccellenti, capace di presentare loro pezzi in italiano, come alcuni classici senza sfigurare... e a fine concerto Daniele Tenca gli ha voluti di nuovo sul palco per la jam finale.
Già, Daniele Tenca & The Blues For The Working Class, sta suonando in giro da anni in un sacco di posti. Vi consiglio di dare uno sguardo al suo Tour qui, perché potrebbe passarvi a tiro, e dal vivo è imperdibile. Un vero bluesman con tempi perfetti, una simpatia innata unita a schietta freschezza. Magrolino, salta e si muove sul palco, scherzando con l'eccellente band, un gruppo di onesti lavoratori delle note blu. Una band che suona come un unico uomo.
Jeans scuri e chiodo, che poi si toglie per rimanere in camicia fino a fine concerto, una serie di chitarre da far impressione e vai con il blues. Ma il suo non è semplice blues, come saprete, è blues contaminato/contaminante, attualizzato. Non perde di vista i maestri Daniele, le chitarre stanno alla base, le tematiche sociali anche, ma si possono trovare pezzi di confine: "semplificando direi passare da Dylan, J.J. Cale per dire, a Jack White e Black Keys", come mi aveva detto nell'ultima intervista delle tre fatte finora, per presentare Wake Up Nation.
Wake Up Nation, un'esortazione  alla nazione a svegliarsi, con storie attuali, di degrado, profittatori della situazione, puttane e papponi, un modo per prendere coscienza della crisi e delle sue responsabilità, consapevoli della sua natura sistemica. E a questo proposito cita i Creedence Clearwater Revival reinterpretando in modo personalissimo la famosa Bad Moon Rising (Una cattiva luna sta sorgendo), pezzo imprescindibile per ogni ascoltatore della musica del diavolo che si rispetti (una volta avevo la cassettina in auto, e l'ho  tenuta per mesi nel mangianastri). Uno dei momenti cult del concerto, anche perché inaspettata. Altra cover (ma questa era più prevedibile), The Ghost Of Tom Joad, dell'amato Springsteen. in una versione impeccabile.
Pezzi che si fondono alla perfezione con quelli dell'ultimo magnifico disco, uscito da più di un anno con la Route 61 di Ermanno Labianca, e ancora maledettamente attuale. Per questo, Wake Up Nation lo continua a portare in giro in teatri come ieri sera a Verona. Un pubblico attento, anche se non numerosissimo (forse spaventato dall'acqua), ha potuto gustarsi tutto questo dall'inizio alla fine con pari intensità. Io ho fatto un sacco di foto (come vedete, sono migliorato tecnicamente); metto le più riuscite per condividere con voi il lato visivo dello spettacolo. Per quello sonoro dovete cercare un concerto di Daniele Tenca & The Blues For The Working Class (per chi non conosce l'inglese, il blues per la classe lavoratrice, ma anche per quella disoccupata o super-sfruttata, facce della stessa medaglia). 
MOMENTI DELLO SHOW


 



Etichette: , , , , , , , , , ,

6 Commenti:

Alle 2 marzo 2014 alle ore 22:27 , Blogger Elle ha detto...

Ma io lo conosco! ihih infatti il nome non mi giungeva nuovo ;)
Belle foto Alli, soprattutto sembra un bel posto questo Teatro Laboratorio, già dal nome, e poi ha le sedie rosse.
Ora lo sto riascoltando, mentre guardo le tue foto e leggo le tue parole, così mi sembra di esser stati lì anche io :D

 
Alle 2 marzo 2014 alle ore 22:44 , Blogger Alligatore ha detto...

Sì, lo conosci Elle, e credo che tu ci staresti stata bene al concerto, in questo teatro off, molto berlinese nello stile ;)

 
Alle 3 marzo 2014 alle ore 06:48 , Blogger Andrea Consonni ha detto...

non conosco questo musicista ma l'atmosfera sembrava bellissima.

 
Alle 3 marzo 2014 alle ore 18:34 , Blogger Alligatore ha detto...

Sì, è così And, l'atmosfera era bellissima. Ti consiglio di sentirlo.

 
Alle 4 marzo 2014 alle ore 11:29 , Blogger Nella Crosiglia ha detto...

Me lo sono segnato subitissimo, da vedere con assoluta certezza..
La location doveva essere bellissima e questo è anche molto importante per la riuscita di un concerto..
L'atmosfera ti prende e ti porta..
Ciao adorabile amico mio++++

 
Alle 4 marzo 2014 alle ore 19:45 , Blogger Alligatore ha detto...

Grazie Nella, credo che sia vicino ai tuoi gusti musicali, sapendoti fortemente springsteeniana...
Ciao adorabile amica ++++

 

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page