lunedì 12 marzo 2018

In palude con i John Malkovitch!


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE Post-rock/metal
DOVE ASCOLTARLO In solitudine, di notte, preferibilmente all'aria aperta o guardando la copertina. Provate partendo da qui
LABEL Edison Box, I Dischi del Minollo,  Dingleberry Records e Mehr Licht Records (ora collettivo Augen, Licht)
PARTICOLARITA’ Musica strumentale
CITTA’ Todi (Pg)
DATA DI USCITA 12/01/2018

L’INTERVISTA
Come è nato The Irresistible New Cult of Selenium?
Il disco è stato partorito dalle menti di Leonardo Tommasi e Luca Santi alle chitarre, Manuel Negozio al basso e Francesco Tiberi alla batteria, frutto di intere giornate trascorse in sala prove a suonare, cercando di trovare una concezione sonora che si avvicinasse il più possibile alla nostra identità.
Perché questo titolo? … molto affascinante.
Ci fa piacere che lo apprezzi, fortunatamente non sei l'unico. In The Irresistible New Cult of Selenium non vi è alcun concetto che si possa esprimere attraverso le parole. Volevamo semplicemente un titolo che richiamasse le atmosfere evocate dalla nostra musica.
Come è stata la genesi del disco, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Come detto nella prima domanda i pezzi si sono sviluppati in seguito ad infinite jam sessions. Sono state scartate un sacco di idee, mentre quelle che abbiamo poi strutturato nel dettaglio sono quelle che oggi potete ascoltare. Una volta che abbiamo pensato questo fosse un ciclo concluso, ci siamo rivolti ai Busthard Studios di Terni, dove abbiamo registrato in presa diretta. Cogliamo l'occasione per ringraziare Giorgio Speranza degli UTO e Mattia Laureti dei 124C41+ che ci hanno aiutato nel processo.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione di The Irresistible New Cult of Selenium?
Più che un episodio si tratta di una serie di piccole cose accadute per caso, che si sono poi rivelate essere punti di svolta per la finalizzazione del disco, come la scelta della copertina o dello studio di registrazione. Nonostante non crediamo in un destino prefissato, ripensandoci ora sembrano episodi che in un modo o nell'altro sarebbero dovuti accadere.
Se The Irresistible New Cult of Selenium fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
No, quello è un gigantesco "fosse". La chiave di lettura del nostro lavoro è l'interpretazione, l'ascoltatore può dare il significato che vuole e scegliere la meta del proprio viaggio interiore.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero disco? … che vi piace di più fare live?
Ripensando all'iter creativo rimaniamo sempre stupiti della naturalezza con la quale è stata concepita Nadir, la traccia che chiude l'album, sembra quasi si sia suonata da sola. Se dovessimo scegliere un pezzo al quale siamo particolarmente legati in sede live è invece l'overture Darker Underneath The Surface, un classico crescendo post-rock che mentre viene suonato ogni membro sente la sinergia e la forza dinamica degli altri, creando un magma sonoro che avanza in modo coerente e avvolgente. Una sensazione molto forte da provare.
A produrre I Dischi del Minollo. Perché con loro? Altri nomi da citare attorno/dentro/inparte al disco? …
Appena l'album era pronto ci siamo subito messi in moto per trovare una label a cui potessero interessare le nostre sonorità ed il Minollo si è dimostrato interessato, cosa per cui non finiremo mai di ringraziarli. Ci siamo trovati subito bene con Francesco, manager della label, per la sua professionalità e schiettezza. In quanto agli altri nomi vorremmo ringraziare il collettivo di artisti di cui facciamo parte: "Augen, Licht" una comunità di artisti con le stesse radici che si ramificano in identità differenti: dall'elettronica glitch di Au-delà Du Soleil Noir al doom onirico dei REA, passando dai soundscapes al sintetizzatore di XIX all'oscuro ambient dei 124C41+.
Copertina molto scura, particolare, che si rivela ad ogni nuovo sguardo ... Come è nata e chi è l’autore?
L'autrice della copertina è Giulia Soccolini, grafica di cui abbiamo subito notato il talento. Come detto sopra l'idea è venuta totalmente per caso, ma vogliamo che questa origine non venga svelata per non influenzare la fantasia dell'ascoltatore.
Come presenterete dal vivo The Irresistible New Cult of Selenium?
Di per sé il disco è già una performance dal vivo, essendo stato registrato in presa diretta. In sede live non abbiamo visto alcuna differenza al livello tecnico, mentre il pubblico e il calore che ci mostra gioca un ruolo molto importante sulla nostra resa.
Altro da dichiarare?
Come avete potuto notare dal disco siamo tipi di poche parole. Non aggiungiamo altro se non di seguirci sui nostri social per restare aggiornati col nostro tour e ringraziamo calorosamente L' Alligatore per lo spazio concessoci.

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14 Commenti:

Alle 12 marzo 2018 alle ore 01:10 , Blogger Alligatore ha detto...

Serata dilatata/dilatante in palude, così dilatata/dilatante che abbiamo fatto notte. Ma è un piacere farlo con band così!

 
Alle 12 marzo 2018 alle ore 01:11 , Blogger Alligatore ha detto...

I John Malkovitch! mi ricordano un sacco un gruppo che ho ascoltato da ragazzo i Thin White Rope ...

 
Alle 12 marzo 2018 alle ore 01:13 , Blogger Alligatore ha detto...

Non so se sia voluto o un caso, se sia questo a farmi ricordare la band di Kyser e Kunkel, ma la foto con il gruppo in piscina, l'avevano fatta pure loro. Mitici!

 
Alle 12 marzo 2018 alle ore 01:15 , Blogger Alligatore ha detto...

Come sono davvero mitici questi ragazzi di Todi, con questo esordio davvero notevole: 4 soli pezzi per quasi 50 minuti di musica.

 
Alle 12 marzo 2018 alle ore 01:17 , Blogger Alligatore ha detto...

Dall'inizio psichedelico, brumoso Darker Underneath The Surface al finale scintillante Nadir è un crescendo di emozioni elettrizzanti.

 
Alle 12 marzo 2018 alle ore 01:20 , Blogger Alligatore ha detto...

Twice In A Moment, Once In A Lifetime, il secondo pezzo a tratti mi ricorda gli amatissimi Screaming Tress, giusto per restare in tema di gruppi della mia giovinezza :)

 
Alle 12 marzo 2018 alle ore 01:21 , Blogger Alligatore ha detto...

Con Zenit raggiungono la dilatazione massima, grazie ad una tensione che lascia il posto al rilassamento continuo ... e i volumi sempre più alti.

 
Alle 12 marzo 2018 alle ore 01:22 , Blogger Alligatore ha detto...

Sì, questo è forse portato all'eccesso anche nell'ultimo brano, Nadir, con un uso massiccio di chitarre ...

 
Alle 12 marzo 2018 alle ore 01:23 , Blogger Alligatore ha detto...

Ma è un gioco poco produttivo scindere The Irresistible New Cult of Selenium

 
Alle 12 marzo 2018 alle ore 01:23 , Blogger Alligatore ha detto...

Bisogna solo farlo partire a palla e lasciarsi andare ... fatelo anche voi, tutti insieme!

 
Alle 12 marzo 2018 alle ore 07:56 , Blogger amanda ha detto...

Buon compleanno Alli! Passa da me per il regalo

 
Alle 12 marzo 2018 alle ore 14:04 , Anonymous Minollo ha detto...

cacchio, hai citato i Tin White Rope, uno dei miei gruppi preferiti di fine anni '80. Li avrò visti live almeno tre volte ... che band !!!

 
Alle 12 marzo 2018 alle ore 16:41 , Blogger Phoebus ha detto...

Auguriii

 
Alle 13 marzo 2018 alle ore 00:38 , Blogger Alligatore ha detto...

@Amanda
Grazie, grazie che ti sei ricordata, e scusami se arrivo solo oggi, ma tra lavoro, cinema e festeggiamenti, oggi è stata una giornata veramente piena.
@Minollo
Io purtroppo non li ho mai sentiti live, ma ho un paio di loro dischi (vinili), che ho letteralmente consumato. E a tratti, nei John Malkovitch! li ho risentiti.
@PHoebus
Grazie, grazie che anche tu, dopo anni, ti ricordi ... bravo!

 

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