giovedì 27 ottobre 2016

Rece d'Alligatore: Ivan Romano



Ivan Romano, L’inventore saltuario
Arie Records Studio
Esordio di Ivan Romano, cantautore irpino attivo da anni nel gruppo Arie, con il quale ha già pubblicato alcuni dischi. L’inventore Saltuario, contraddistinto da otto pezzi inediti, scritti e arrangiati da Romano stesso, più un classico della canzone napoletana inserito in fondo all’album. Accanto a lui un gruppo di validi musicisti, che tra fisarmonica, fiati, batteria, accompagnano la sua voce.
Il pezzo più interessante è proprio Voce ‘e notte, classico napoletano scritto nel 1903, riadattato in chiave folk con dei bei fiati. Apprezzabili anche Irpinia, brano dedicato alla sua terra, tra natura, attaccamento alle origini, e il bisogno di emigrare (per poi ritornare), Vento di primavera, con la fisarmonica molto presente, ancora i fiati, per raccontare del difficile rapporto madre/figlia. L’inventore Saltuario, la title-track, è sul sogno di primavera di una donna, tra profumi e sensualità mediterranea.
Presentato da Ivan Romano, con il fisarmonicista Carmine Ioanna, lo scorso 25 agosto in acustico allo Sponz Fest di Calitri, evento organizzato alla Grotta G. Di Cecca sotto la direzione artistica di Vinicio Capossela, L’inventore Saltuario, è uscito di recente con la label indipendente di Romano stesso, Arie Records Studio.

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giovedì 7 marzo 2013

Due parole con La Costituente



La Costituente questa sera in palude. No, non è una metafora della nostra povera patria, è un gruppo forte, con molte cose da dire, che ha coraggiosamente deciso di chiamarsi così. Scelta decisamente bella, scelta politica, come rivendicano loro (questo, ovviamente, da me molto apprezzato). Nati nel 2011 con questo nome (prima erano Rosso Rubino), Pasquale Pedicini e Lorenzo Catillo, da Benevento, si presentano come un progetto aperto, al quale chiamano a collaborare liberamente altri musicanti, tipo una vera e propria Costituente musicale. È successo così per questo loro primo album, Per quanto vi prego, dato alle stampe per Altipiani.
Storie di provincia, mischiate con invettive, appelli all’impegno, il riassunto di quarant’anni di vita, questo in nude parole Per quanto vi prego. Una preghiera laica in apertura, una religiosa in chiusura, in mezzo cantautorato in salsa jazz, che a volte mi fa pensare a buon Vinicio Capossela altre a Conte, altre ancora a nessuno in particolare. Questo forse per la folta partecipazione di nomi, cha ha donato a questo cd un fascino tutto suo: Luca Aquino (tromba), Antonio Iasevoli (chitarre elettriche), Leon Pantarei (percussioni), Sergio Casale (flauti e sassofani). Altro motivo di fascino è la grafica curata da Vinzela. Ma non anticipo nulla, sarà La Costituente ha rivelare le sue doti. Pronti?
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sabato 8 settembre 2012

In bici da Vinicio ...

Sarà forse l'ultimo giro in bici della stagione, ma sarà particolare.... questa sera vado a vedere Vinicio Capossela in concerto a Riva del Garda. Settanta km andata, settanta ritorno è il minimo per vedere il suo Rebetiko Gymnastas tour ...

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lunedì 24 maggio 2010

Rising Appalachia, un’apparizione ad Esposta

I migliori concerti sono quelli visti per caso, senza programmazione, trascinati da una forza interiore misteriosa, direi zen. Prendete l’altra sera, ero andato a vedere un reading di Capossela (del quale forse scriverò in un altro post) e poi, gironzolando con l’amico di Parma in libera uscita, sono finito nei locali dell’Associazione Culturale Esposta, uno dei pochi luoghi di cultura viva della mia città.
Sapevo di un concerto di Mattia Coletti, giovane musicante underground della scena radical più sperimentale e coraggiosa (in questo la sua esibizione non ha deluso le aspettative), ma non sapevo delle Rising Appalachia, altre ospiti di Esposta della notte.
Ospiti a sorpresa, arrivate lo stesso giorno per qualche concerto in giro, senza una vera e propria programmazione (se le vedete nella vostra città non perdetevele), si sono rivelate una novità piacevole, un’apparizione mistica e sensuale.
Due sorelle colte e stravaganti come le Cocorosie, ma, sulla lunga distanza, meglio. Due belle voci intense, personalità e colore, banjo e violino, che volentieri si scambiano e un ragazzo dietro a loro seduto su di una scatola, che è pure il suo strumento a percussione (l’altro è la bocca, a dettare il ritmo grazie a dei giochi con il microfono). Tutto questo per creare immagini di un America folk e primitiva, tra fiumi e montagne. È l’America del mito e del miscuglio culturale, quella positiva e pacifista. Quella che piace a me.
Segnatevi il loro nome: Rising Appalachia, le sorelle Leah e Chloe Smith, dalla Lousiana. Tatuaggi e braccialetti, abbigliamento tra l’orientale e il cinema exploitation, un sogno sentirle a due passi da me nell’intima e buia cornice dell’Esposta. Del ragazzo, componente aggiunto, non conosco il nome. Una versione moderna di James Dean. Al bar ci siamo fatti qualche birra insieme, alla faccia dei limiti alcolici (negli States, dicono, molto ma molto più severi dei nostri; incredibile e assurdo, come si fa?).
PER ASCOLTARE
MATTIA COLETTI http://www.myspace.com/zenomattia
RISING APPALACCHIA http://www.myspace.com/risingappalachia
ESPOSTA: http://www.myspace.com/esposta,

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