Geddo, Fratelli
Music
FC
Nuovo disco per Geddo, cantautore di Albenga
del quale avevo già recensito la sua precedente uscita, Alieni. “Se in quello ho esplorato le alienazioni e le differenze
che emergono nel rapporto con gli altri,
qui, in modo complementare, sono andato alla ricerca di quel principio di
complicità fra persone.” Questo, in sintesi è Fratelli, come lo presenta lui stesso, “non più una fuga, ma un
incontro con gli altri.”
Parole importanti, che si sono tradotte in
ben tredici canzoni cantate in italiano con la sua voce da nuovo cantautorato. Il
pezzo dove ha mantenuto maggiormente l’impianto programmatico è il primo, Su la testa: inno al valore del lavoro
di musicista, in quest’epoca dove le canzoni vengono svendute e considerate
quasi come un sottofondo. Buone vibrazioni, una certa coralità, un testo
combattivo e anche musicalmente buono, grazie all’organo, chitarre, armonica e
un gran bel ritmo.
Da segnalare anche Come un pazzo, rock cantautorale sulla libertà e la voglia di
sovvertire il mondo con un bell'inserimento della tromba, Fino all’alba, divertito/divertente bozzetto di provincia sugli
eccessi del sabato sera in disco (e ovviamente il ritmo va a mille), La guerra tra i poveri, foto quasi in
tempo reale sull’Italia razzista che fa annegare in un mare d’indifferenza chi
viene da noi in cerca di speranza. Parole pesate e l’ottimo inserimento di un
violino.
Etichette: Albenga, Alieni, Blues, Cantautorato, Fratelli, Geddo, Liguria, Music FC, Razzismo, Rece d’Alligatore, Rock, Savona
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