10 HP, Mantide
Autoproduzione
Rock targato Italia quello di Mantide, dei siciliani 10HP, tra Ligabue
e Pelù (sopratutto questo ultimo mi ricordano). Bella copertina d’impatto, con
la mantide del titolo che ci guarda curiosa (o minacciosa?) e dieci canzoni
cantate in italiano, che vanno via lisce come il pop-rock.
Il disco si apre con il pezzo più
apprezzabile di tutti, cioè Figli della
luna, con chitarre, ritmo e belle metafore sui figli della luna, gli
immigrati ben raccontati (carne/lacrime/sudore…). Non male anche Hai già venduto l’anima, sul successo a
tutti i costi cantato con un piglio alla Pelù e chitarre rock, come nella
title-track del resto: Mantide è rock
latino che parla di un rapporto dominato da una lei che detta le regole (sotto le ali da farfalle c'è una mantide,
il ritornello).
Interessante anche C’è un mondo, bel pop-rock di gusto sixty anche nei coretti, ma non
solo, con ironia sulla società dello (spot)tacolo, Sotto una nuova luce, rock ritmico che avanza a lunghi passi, con
una bella marcia, a raccontare le contraddizioni della vita, Nella stanza di Chiara, pezzo, con brio
e giochi elettronici ben amalgamati con l'analogico, per una canzone dedicata a
una ragazza e il rapporto con i genitori, chiusa in una stanza ... tematica sempre
molto attuale, oggi ancora di più. A proposito, state a casa e ascoltate dischi
come questo.
Etichette: 10 HP, Elettronica, iorestoacasa, Ligabue, Litifiba, Mantide, Palermo, Piero Pelù, Pop, Rece d’Alligatore, Rock, Sicilia
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