NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE Psych
folk / Dark blues
DOVE ASCOLTARLO: qui
oppure qui
LABEL American Primitive
PARTICOLARITA’ Album minimale, desertico, oscuro e decadente. Un viaggio
solitario alla ricerca di noi stessi. Voce e chitarra
uniscono radici europee alle sonorità desertiche americane in un progetto dalle
tinte scure ed emozionali. Un animo mosso da sogni malinconici e bisogno di
emozioni profonde in un mondo solitario: amore, morte, decadenza e solitudine
sono le tematiche affrontate in Love in A Dying World con una vena
poetica e spirituale.
Registrato a
Los Angeles e prodotto da Joe Cardamone, già al lavoro con artisti come James
Williamson (The Stooges) e Warren Ellis.
CITTA’ Milano
DATA DI USCITA
30 Novembre 2018
L’INTERVISTA
Come è nato
Love In A Dying World?
L’album è nato
come una raccolta di brani dal taglio intimo e cantautoriale, ciascuno di essi
legato dalle tematiche principali su cui si articola il disco: amore, morte,
decadenza e solitudine. Tematiche che il protagonista, viaggiatore solitario
nel mondo di oggi, si ritrova a raccontare con una vena poetica e spirituale.
Perché questo titolo? Che vuol dire?
Il titolo richiama ad un bisogno di emozioni
forti, profonde, reali, in un mondo in cui esse sembrano sempre di più svanire
nel labile confine tra vita vissuta e vita immaginata o irrimediabilmente
perduta.
Come è stata la genesi del disco, dall’idea
iniziale alla sua realizzazione finale?
La genesi è stata molto naturale, ha seguito
un percorso di scrittura che rientra nel mondo dei songwriters più intimi, da
chitarra acustica e voce per intenderci. A un certo punto mi sono semplicemente
ritorvato ad avere abbastanza materiale valido per registrare un disco che si
basasse sulle tematiche, a me molto care, accennate precedentemente. La
collaborazione con Joe Cardamone è nata quasi per caso una notte in cui mi
scrisse perché incuriosito dalla mia musica. Dopo aver ascoltato i provini dei
nuovi brani decidemmo di lavorare assieme e di registrare nel suo studio a Los
Angeles.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante
la lavorazione di Love In A Dying World?
La felicità unita anche alla tensione per essere
al lavoro accanto ad un produttore e artista che ho sempre apprezzato, e la sensazione
di avere una occasione unica di poterlo fare a Los Angeles, città meravigliosa.
Credo infine che il deserto della California abbia profondamente influito sul
sound del disco caratterizzandolo profondamente.
Se il tuo album fosse un concept-album su
cosa sarebbe? … anche a posteriori?
Il mio lavoro è già definibile come concept
album, e spesso gli addetti ai lavori l’hanno considerato tale. Il concept è
quello del viaggio solitario alla ricerca di noi stessi, ma le tematiche sono in
generale quelle care al nostro Io. L’amore, la morte, la malinconia, la solitudine
ma anche la vita e la spiritualità. Tematiche ampie, infinitamente indagate da
moltissimi artisti, ma sempre attuali e portanti.
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche
pezzo del quale vai più fiero dell’intero disco? … che ti piace di più fare
live?
Amo molto Desert
Soul e Now the Day Is Over per il
loro risultato su disco e per l’atmosfera che emanano ma per intensità e
immediatezza forse sceglierei Black Crows
perché rappresenta un po’ tutto il mood dell’album. Non ha caso è l’opener
del disco ed è stata scelta anche come primo singolo/video.
Come è stata la
produzione del disco? … chi, in fase produttiva ti è stato più vicino?
Il disco è stato
registrato interamente da me e da Joe Cardamone. Abbiamo lavorato a stretto
contatto cercando di ricoprire tutti i ruoli possibili. Per questo abbiamo
anche optato ad una produzione minimale ma suggestiva e particolare.
Copertina particolare, dalle suggestioni
cinematografiche forti. Come è nata? Chi l’autore?
La copertina è nata da uno scatto fatto nella
Monument Valley in Ariziona, luogo che ho vistitato durante un tour fatto dopo
la fine delle registrazioni insieme all’ artista Samantha Stella, autrice non
solo dello scatto che mi ritrae in copertina ma anche del film sperimentale
connesso al disco. Sia l’impatto che il luogo ha avuto su di noi, sia
l’immaginario che esso emana ci sono sembrati perfetti per comunicare le
atmosfere del disco. Il film, dal titolo invariato Love In A Dying World, ne è poi il percorso visivo
completo.
Come presenti dal vivo il disco?
L’aspetto minimale e psichedelico del disco si
ristrova anche in sede live. La voce e la chitarra sono al centro del suono, ne
sono l’aspetto portante. Ad esse ho deciso di aggiungere piano elettrico e
organo che dal vivo sono suonati da Samantha Stella. Presento questo lavoro sia
in elettrico che in acustico e a volte il concerto è stato associato alla
proiezione integrale del film.
Altro da dichiarare?
Per tutte le informazioni relative al
mi progetto potete seguire i miei canali social. Un saluto e grazie per lo
spazio che avete dedicato alla mia musica.
Etichette: American Primitive, Blues, Cantautorato, Dark Blues, In palude con ..., Intervista, Joe Cardamone, Lombardia, Los Angeles, Love In A Dying World, Milano, Monument Valley, Nero Kane, Psych-Folk, Samantha Stella
9 Commenti:
Nero Kane in palude in questa torrida estate, e la sua musica desertica ben si adatta.
Lo ascolto con le cicale che cantanto fuori dalla finestra, e il vento che raramente muove le tende, e vi assicuro è il momento giusto per ascoltarlo ... magari con un serpene che si muove sinuoso sulla polvere ... atmosfere che il disco richiama alla memoria.
Undici pezzi asciutti, malinconici, malati, per questo suo Love In A Dying World.
Mi ha ricordato molto certe atmosfere alla Thin White Rope, ma sono molte le influenze del giovane milanese, che ha saputo rendere bene con un suo taglio personale.
Non è difficile dire un pezzo preferito, è direi quasi impossibile, perché Love In A Dying World è un pezzo unico dall'inizio alla fine.
Forse Dream Dream, che sembra un classico fin dal primo ascolto, acido chitarra/voce cullanti, sognanti, come il titolo suggerisce ...
Ma anche Black Crows dall'atmosfera onirica, malinconica, da blues del deserto, voce, organo e suggestioni malate ... messa, come dice lui, all'inizio del disco, perché ben la rappresenta.
... ma anche So Sad, anche Desert Soul, o Living On The Edge Of The Night. Tutto, tutto da ascoltare Nero Kane.
Ascoltatelo oggi.
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