NOTE
SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE
hard pop
DOVE
ASCOLTARLO spotify, youtube
LABEL
La Tempesta Dischi
SITO DEL GRUPPO
CITTA’: Lanciano
DATA DI
USCITA 10 marzo 2017
Come è nato Un incubo
stupendo?
È nato durante un anno di pausa dai concerti. Abbiamo
deciso di fermarci e riflettere sul da farsi, per la prima volta. Abbiamo
sempre scritto e registrato dischi durante periodi folli di tour.
Perché questo titolo? Come può
essere stupendo un incubo?
La vita è stupenda, la
morte pure. "Morire sarà un'avventura fantastica" diceva Peter
Pan.
Se non esistesse questo senso di finitudine, questa paura della morte, non
esisterebbe la poesia. Detto questo, la morte ci fa schifo. Ma questa è
un'altra questione, ora stiamo parlando di poesia.
Come è stata la genesi del cd,
dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Come al solito abbiamo
pensato e scritto i provini. Poi siamo entrati in sala prove ad arrangiarli.
Quando ci siamo sentiti pronti, abbiamo fatto le prese del disco. La produzione
artistica del disco è stata affidata a Marco "Diniz" Di Nardo,
chitarrista e compositore di tutte le musiche del management.
Qualche episodio che è rimasto nella
memoria durante la lavorazione del disco?
Tutte le serate a
mangiare arrosticini e bere vino rosso, durante la registrazione. Siamo
abruzzesi, che ci vuoi fare.
Se questo cd fosse un concept-album
su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Quasi tutti i nostri
dischi hanno la libertà, o il senso di libertà, come idea principale, o almeno
come massimo aspirazione e come massima ispirazione.
C’è
qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri
dell’intero album? … che vi piace di più fare live?
Riteniamo che ad oggi Naufragando sia una delle più belle
canzoni che abbiamo scritto.
Come è stato a livello produttivo fare il
cd? Da chi gli apporti più importanti?
Abbiamo lavorato sodo su
tutto quello che è venuto PRIMA di registrare. Poi è ovvio che i musicisti e il
produttore mettono la propria. E' stato un vero lavoro di gruppo, si può dire
che tutti hanno messo la propria, e questa davvero non è una retorica da
calciatori a fine partita.
Copertina che ha dell’assurdo,
con questi tuffi nello spazio infinito ... Come è nata? Di chi è opera?
La copertina è di Tommaso
Giallonardo, nostro amico, fotografo e grafico. E' riuscito a dare al disco,
tramite la copertina, questo senso di malinconia e tristezza che lo pervade,
riuscendo a far emergere, tramite la voglia di saltare nell'infinito, tutta
l'energia e tutta la voglia di giocarsela fino in fondo.
Come presentate dal vivo questo
album?
E' inserito nel contesto
di tutta la nostra discografia al completo. Siamo riusciti ad inserirlo in
maniera equilibrata in mezzo alle vecchie canzoni. Abbiamo trovato un mood che
possa rappresentare tutti i dischi. Il sound è molto compatto, rotondo, pieno.
Siamo contenti.
Altro da dichiarare?
Siamo felici. Non sempre
però. Quando suoniamo si, sempre. Non ci svegliamo come i cretini, sempre
pronti e ottimisti. Ma poco prima di salire sul palco ci sentiamo pervasi non
so da cosa. Ci sentiamo al posto giusto.
Etichette: Abruzzo, Chieti, Hard Pop, In palude con ..., Intervista, La Tempesta Dischi, Lanciano, Management del dolore post-operatorio, Marco "Diniz" Di Nardo, Pop, Tommaso Giallonardo, Un incubo stupendo
11 Commenti:
Originale progetto musicale, dall'altrettanto origianel copertina, è un piacere ospitarlo in palude.
Sinceramente non li conosco per niente ... ma andrebbero ascoltati anche solo per il nome e per i titoli che scelgono. Giuro che cerco di sentirne qualcosa.
I MaDe DoPo sono una vera e propria band hard pop delle indie italiche, piena di ironia e spirito punk.
Con questi dieci pezzi, apparentemente semplici e lineari, dimostrano di che pasta sono fatti ...
La title-track è pezzo scatenato/scatenante, che riassume, con un testo ben calibrato, questi nostri pessimi anni. Potrei dire che è la mia preferita ...
Niente male anche “Il mio corpo” (modestamente un bel corpo), dal bel ritmo pop-rock che trascina e un’ironia di fondo divertente.
Niente male anche “Una canzone d’odio” cavalcata lisergica altrettanto ironica e con il giusto ritmo, niente male “Esagerare sempre”, edonista e sfrontato nel cantato con una gran vibra data dalla chitarra, niente male “Marco il pazzo”, pezzo sofferto e biografico, su gioia, pazzia e rivoluzione ...
Ciao Marcaval, dici bene ...da ascoltare, anche solo per il nome, il modo di proporsi ... tutti da ascoltare!
Fammi sapere che ne pensi ...
ne ho ascoltato due canzoni e devo dire che sono anche piacevoli. Belli anche i filmati.
Sono un bel gruppo, tutto da ascoltare ... e da vedere.
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