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mercoledì 7 giugno 2017

In palude con Management del Dolore Post-Operatorio


                NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO                                  
GENERE   hard pop
DOVE ASCOLTARLO spotify, youtube
LABEL    La Tempesta Dischi
SITO DEL GRUPPO
CITTA’: Lanciano
 DATA DI USCITA  10 marzo 2017
 

L’INTERVISTA
Come è nato Un incubo stupendo?
È  nato durante un anno di pausa dai concerti. Abbiamo deciso di fermarci e riflettere sul da farsi, per la prima volta. Abbiamo sempre scritto e registrato dischi durante periodi folli di tour.
Perché questo titolo? Come può essere stupendo un incubo?
La vita è stupenda, la morte pure. "Morire sarà un'avventura fantastica" diceva Peter Pan.
Se non esistesse questo senso di finitudine, questa paura della morte, non esisterebbe la poesia. Detto questo, la morte ci fa schifo. Ma questa è un'altra questione, ora stiamo parlando di poesia.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?

Come al solito abbiamo pensato e scritto i provini. Poi siamo entrati in sala prove ad arrangiarli. Quando ci siamo sentiti pronti, abbiamo fatto le prese del disco. La produzione artistica del disco è stata affidata a Marco "Diniz" Di Nardo, chitarrista e compositore di tutte le musiche del management.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?

Tutte le serate a mangiare arrosticini e bere vino rosso, durante la registrazione. Siamo abruzzesi, che ci vuoi fare.
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?

Quasi tutti i nostri dischi hanno la libertà, o il senso di libertà, come idea principale, o almeno come massimo aspirazione e come massima ispirazione.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero album? … che vi piace di più fare live? 

Riteniamo che ad oggi Naufragando sia una delle più belle canzoni che abbiamo scritto.
Come è stato a livello produttivo fare il cd? Da chi gli apporti più importanti?

Abbiamo lavorato sodo su tutto quello che è venuto PRIMA di registrare. Poi è ovvio che i musicisti e il produttore mettono la propria. E' stato un vero lavoro di gruppo, si può dire che tutti hanno messo la propria, e questa davvero non è una retorica da calciatori a fine partita.
Copertina che ha dell’assurdo, con questi tuffi nello spazio infinito ... Come è nata? Di chi è opera?

La copertina è di Tommaso Giallonardo, nostro amico, fotografo e grafico. E' riuscito a dare al disco, tramite la copertina, questo senso di malinconia e tristezza che lo pervade, riuscendo a far emergere, tramite la voglia di saltare nell'infinito, tutta l'energia e tutta la voglia di giocarsela fino in fondo.
Come presentate dal vivo questo album? 

E' inserito nel contesto di tutta la nostra discografia al completo. Siamo riusciti ad inserirlo in maniera equilibrata in mezzo alle vecchie canzoni. Abbiamo trovato un mood che possa rappresentare tutti i dischi. Il sound è molto compatto, rotondo, pieno. Siamo contenti.
Altro da dichiarare? 

Siamo felici. Non sempre però. Quando suoniamo si, sempre. Non ci svegliamo come i cretini, sempre pronti e ottimisti. Ma poco prima di salire sul palco ci sentiamo pervasi non so da cosa. Ci sentiamo al posto giusto. 

11 commenti:

  1. Originale progetto musicale, dall'altrettanto origianel copertina, è un piacere ospitarlo in palude.

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  2. Sinceramente non li conosco per niente ... ma andrebbero ascoltati anche solo per il nome e per i titoli che scelgono. Giuro che cerco di sentirne qualcosa.

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  3. I MaDe DoPo sono una vera e propria band hard pop delle indie italiche, piena di ironia e spirito punk.

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  4. Con questi dieci pezzi, apparentemente semplici e lineari, dimostrano di che pasta sono fatti ...

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  5. La title-track è pezzo scatenato/scatenante, che riassume, con un testo ben calibrato, questi nostri pessimi anni. Potrei dire che è la mia preferita ...

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  6. Niente male anche “Il mio corpo” (modestamente un bel corpo), dal bel ritmo pop-rock che trascina e un’ironia di fondo divertente.

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  7. Niente male anche “Una canzone d’odio” cavalcata lisergica altrettanto ironica e con il giusto ritmo, niente male “Esagerare sempre”, edonista e sfrontato nel cantato con una gran vibra data dalla chitarra, niente male “Marco il pazzo”, pezzo sofferto e biografico, su gioia, pazzia e rivoluzione ...

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  8. Ciao Marcaval, dici bene ...da ascoltare, anche solo per il nome, il modo di proporsi ... tutti da ascoltare!

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  9. ne ho ascoltato due canzoni e devo dire che sono anche piacevoli. Belli anche i filmati.

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  10. Sono un bel gruppo, tutto da ascoltare ... e da vedere.

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