NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE: Nu-Jazz/New Soul
LABEL: AUTOPRODOTTO
CITTA’: Napoli
DATA DI USCITA: 7 giugno 2016
L’INTERVISTA (risponde Gaetano Savio)
Come è nato questo vostro omonimo cd d’esordio?
L’album nasce dall’idea di mettere insieme più influenze
musicali, di unire la produzione di musica elettronica a quella più tradizionale
del Jazz e del Soul, di far convivere la macchina con l’elemento umano, la
canzone con il brano strumentale, la batteria elettronica con gli strumenti
acustici.
Perché un titolo che è anche il nome del progetto musicale
stesso?
L’album racchiude brani scritti in momenti diversi anche
molto lontani nel tempo, è il sunto del percorso di Evan fino a qui; il titolo
omonimo riflette la cosa come a dire: “questo è Evan”.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua
realizzazione finale?
L’idea del disco è stata molto chiara fin dall’inizio e la
sua realizzazione non ha subito grossi intoppi. Una volta raccolti i brani,
finita la fase di pre produzione, siamo andati in studio a registrare, in due
tranche, nell’arco di sei mesi. Poi il lavoro di post produzione a completare
il tutto.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la
lavorazione del disco?
Restano memorabili i panini preparati da mia madre che hanno
allietato la pausa pranzo
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … anche
senza volerlo.
Se vogliamo, l’idea di fondo è quella di tenere insieme più
elementi musicali prodotti negli ultimi decenni, dal Jazz degli anni ’30
all’Hip Hop.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale
andate più fieri dell’intero album?… che vi piace di più fare live?
È molto difficile scegliere un pezzo su tutti, meglio non
farlo. Certamente il pezzo che ci inorgoglisce di più è Fall In Love Part 1 perché è stato scelto da Gilles Peterson,
personalità musicale di fama mondiale, per il suo programma radiofonico
Worldwide in onda su BBC6. In seguito è
stato selezionato per la raccolta Brownswwod Bubblers 11 del 2015 dove lo
stesso Gilles Peterson ha messo insieme il meglio, a suo avviso, della nuova
produzione musicale internazionale di quell’anno. Il brano che più ci diverte
fare dal vivo è Plastic Dreams perché ci permette di “cazzeggiare” non poco :)
Il cd è uscito con diverse collaborazioni come sono nate e
come avete lavorato insieme? Chi ricordate maggiormente con piacere?
I musicisti che hanno partecipato alle registrazioni sono
bravissimi e molti di loro sono membri stabili del gruppo quindi il lavoro è
stato facile. Il ricordo più piacevole è proprio lo spirito positivo con cui
tutti i musicisti si sono avvicinati al progetto.
Copertina tanto semplice quanto bella. Come è nata e chi è
l’autore? Prima o dopo il disco? … durante?
La copertina del disco è nata dal desiderio di mostrare
qualcuno (la scelta è poi ricaduta sulla bravissima Nicoletta Battelli,
cantante del gruppo) in maniera non netta così da comunicare la natura
multiforme del progetto. Questa idea è stata resa magnificamente da Sabrina
Cirillo, eccellente fotografa che ci segue da sempre e con la quale abbiamo
fatto vari scatti prima, durante e dopo la realizzazione del disco. La foto
scelta per la copertina è stata in seguito trattata da Stefano Pellone per lo
studio Bluelabs che si è occupato di tutta la veste grafica.
Come presentate l’album?
Abbiamo fatto un live per l’uscita dell’album in luglio a Napoli,
speriamo di portare in giro la nostra musica al più presto.
Altro da dichiarare?
L’uscita dell’album è stata anticipata da tre brani con
relativi video realizzati da Daniele Rosselli che ha montato materiale già
edito con licenza Creative Commons. Si possono vedere sul nostro canale
YouTube; un quarto video, girato con
immagini originali, sarà presto disponibile e accompagnerà la traccia
Thrill Me.
Etichette: Campania, Creative Commons, Gaetano Savio, Gilles Peterson, Hip Hop, In palude con ..., Intervista, Jazz, Napoli, New Soul, Nicoletta Battelli, Nu-Jazz, Sabrina Cirillo, Soul, Stefano Pellone, Worldwide
6 Commenti:
Gran bel disco, veramente ... intenso, caldo, con molte cose interessanti dentro. Gaetano dice bene nell'intervista: "far convivere la macchina con l’elemento umano".
Credo che ci siano riusciti bene, benissimo, e per questo non è facile scegliere alcuni pezzi, piuttoso che altri. Umano o non umano? ...
Be', potrei dire Fall in love psrt 1 , umano, umanissimo con voce e piano in perfetta sintonia, oppure Into my world dal profumo internazionale (James Taylor Quartet?) ancora la splenida voce di Nicoletta Battelli e i fiati protagonisti ...
Oppure il gran ritmo giocattoloso di Plastic Dreams, non umano? ... capisco perchè si divertano tanto a suonarla dal vivo.
Ma anche Lizard, non umano (e che gran tromba), Thrill me, umanissimo, quella voce, quel patos, quell'atmosfera da film ... il pezzo finale Say Goodbye è un sunto, un bel misto, umano/non umano.
Gran disco, da ascoltare e riascoltare ... e poi, ditemi le vostre!
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