NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE
Electro/Punk
LABEL
Atavic Records
CITTA’:
Bologna
DATA
DI USCITA 18 marzo
Come è nato Solaris?
L’idea
primordiale dei brani nasce da Giuseppe, poi in sala prove si sviluppa il tutto
seguendo questa idea in modo molto istintivo dando al brano la struttura
definitiva.
Perché
questo titolo? … dalle suggestioni filmiche.
Il
titolo dell’album è un omaggio al
regista russo Andrej
Tarkoskij. Nel film fantascientifico Solaris
i personaggi sono in una navicella nelle vicinanze del pianeta omonimo e si
trovano nella situazione di dover fare i conti con le proiezioni materializzate
della loro memoria, del loro inconscio e
delle loro paure che emergono durante il sonno attraverso i sogni,
trasportandoli in uno stato di profondo malessere interiore.
In
Solaris come in Gestalt,
il disco d’esordio, i testi trattano tematiche decadenti ed esistenzialiste, ma
intrise di una maggior senso di solitudine connesso alla necessità di
confrontarsi con se stessi e di esperirsi. Da qui l’analogia col film.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea
iniziale alla sua realizzazione finale?
Come risposto nella prima domanda l’idea primordiale
dei brani nasce da Giuseppe, poi in sala prove si sviluppa il tutto. Questa è
la fase creativa in cui ognuno di noi cerca di dare al brano una veste finale. Una volta completata questa
fase si registra un demo per riascoltare i brani a mente fredda, se tutto ci
risulta al suo posto a quel punto poi si passa alla fase ultima: si va al Lotostudio di Ravenna di Gianluca Lo
Presti a registrare il disco.
Qualche episodio che è rimasto nella
memoria durante la lavorazione del disco?
Ce ne sarebbero troppi, in studio alterniamo momenti
di grande concentrazione ad altri molto più ludici dove ci concediamo qualche
birra in centro a Ravenna o chiacchiere con amici che vengono a trovarci in
studio.
Se questo cd
fosse un concept-album su cosa sarebbe? …
Solaris è un
concept-album, ruota attorno alle tematiche della solitudine, e del confronto
con se stessi.
C’è
qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di Solaris?… che vi piace di più fare live?
Il brano preferito di Filippo è Giove,
io non saprei rispondere, le canzoni sono come dei figli, sarebbe come decidere
a chi sei più affezionato.
Atavic Records è la label che vi ha prodotto. Altri
nomi da citare dentro e fuori la realizzazione del disco?
Abbiamo collaborato con Emilio Pugliese per la realizzazione di alcuni brani che
necessitavano l’inserimento di una batteria acustica e con Chrstian Rainer che
ha interpretato un testo in francese scritto da lui nel brano finale del disco Nuit Sans Fin. Poi Gianluca Lo Presti ci
ha messo del suo inserendo alcune parti di synth in alcuni brani che lo hanno
ispirato maggiormente.
La copertina è molto affascinante, semplice e complessa allo stesso
tempo ... Come è nata e chi è l’autore?
La copertina l’ho disegnata io [Giuseppe, voce e
chitarra], mi colpirono
alcune immagini dell’universo rappresentato in forma cubica in alcune riviste
scientifiche, ho pensato quindi ad una copertina che riprendesse l’involucro di
quell’universo semplificato, sintetico, minimale in stile Caron Dimonio.
Come
e dove avete presentato/presenterete l’album?
Abbiamo iniziato il tour a febbraio dopo l’uscita del
singolo/video Imago mortis, la
presentazione dell’album a Bologna (la nostra città di adozione) è stata
venerdì 22 aprile al Freakout club, uno dei concerti più
belli del tour insieme a quelli fatti a Vienna, a Modena al Borderline
nella serata Obscura Verba e al Cellar Theory a Napoli.
Altro
da dichiarare?
Ci
si vede in tour …
Etichette: Andrej Tarkoskij, Bologna, Borderline, Caron Dimonio, Cellar Theory, Elettronica, Emilia Romagna, Freak Out Club, Gestalt, Gianluca Lo Presti, In palude con ..., Intervista, Punk, Solaris
5 Commenti:
Disco pieno di elettricità, mi chiedo se sono stati i temporali di queste ultime notti :)
Battute a parte, mi piace il suo sound ipnotico, di rock elettronico, a tratti psichedelico, a tratti danzereccio ...
Anche per questo disco difficile decidere i pezzi migliori, ma ci provo ...
Tra le mie preferite: Dentro il buco per l'humour nero la chitarra e il gran ritmo, Salto nel blu per le staffilate di elettricità tecno-sado-dance, Intermezzo 2, che non è un semplice intermezzo, ma due minuti tra il mistico e il sensuale, Nuit Sans Fin finale elettrizzzzzante ... per un nuovo rock psichedelico!
Ma avrei potuto citarne molte altre tra le 13 tracce del cd ... e voi? C'è qalcuno che mette?
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page