NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE: Trip Hop / Elettronico/ Post
Rock
LABEL : Irma Records s.r.l.
PARTICOLARITA’: In dreams we trust.
CITTA’: Bologna
DATA DI USCITA: 15/04/2016
Come è nato Aware?
Aware è il nostro primo Lp che segue un Ep auto prodotto nel 2013 dal titolo Nowhere.Il disco è nato dopo una lunga
gestazione: alcuni brani li avevamo scritti già nel 2012/2013, poi abbiamo
cambiato formazione due volte e nel momento in cui la band è diventata stabile,
siamo riusciti a definire meglio i suoni, lavorando insieme sulla musica
composta da Fabio. Io [Lydia Pisani] ho scritto i testi (tranne In The Woods che è di Fabio) mentre Pierfrancesco Patrisso ha
curato le chitarre e Alessandro Gnudi le linee di basso.
Perché questo titolo?
Abbiamo scelto di usare questa parola, perché sinteizza il processo che ha
portato alla nascita del disco, sia da un punto di vista musicale che
concettuale. “Aware” in inglese significa “consapevole” ma anche “cosciente”.
La consapevolezza a cui ci riferiamo infatti, è una presa di coscienza delle
dinamiche che abitano l’incoscio e che si manifestano nei sogni, ma anche nella
vita reale e che se osservate senza pregiudizi, possono aiutare a comprendersi
meglio e a portare ispirazione nella vita quotidiana, superando la paura
dell’ombra che ci abita e che spesso ci sfugge.
Come è stata la genesi del cd,
dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
I brani sono nati a più riprese,
alcuni erano già in cantiere quando uscì il nostro primo Ep, altri sono venuti
fuori negli ultimi due anni. E’ difficile descrivere la genesi esatta, diciamo
che il modo in cui lavoriamo è abbastanza istintivo: di solito Fabio compone
della musica di getto, poi me la fa ascoltare e io trovo le linee vocali;
Alessandro e Pierfrancesco vengono coinvolti quando sentiamo che l’idea può già
funzionare da sola e di solito, studiamo a casa gli arrangiamenti, con calma,
lasciando che ognuno abbia la sua impressione del brano. Poi, di colpo capiamo
come definirlo e registriamo i provini. È un processo molto naturale, non
scriviamo la musica, lasciamo che ci attraversi e che produca su ognuno di noi
una reazione spontanea, senza forzature. The
Tower e Feblee sono i pezzi che
abbiamo composto nel periodo di Nowhere,
mentre I’m not Free fu scritta quando
con noi c’era Enrico Capalbo al basso (ora suona nei Soren Larsen); Ghost Flower ed i restanti brani, li
abbiamo composti quando Pierfrancesco e Alessandro erano entrati
definitivamente a far parte della band. L’ultimo brano che abbiamo registrato è
stato Wise Girl, composto due mesi
prima di andare in studio da Michele Postpischl (Ofeliadorme), che aveva già
mixato il precedente Ep. Avendo anche dei brani acustici, abbiamo deciso di
inserire un arco, dopo aver ascoltato i mix. Così ho inviato il materiale a Massimiliano Gallo
(Proteus 911, Eco Nuel, Julitha Rayan) che ha registrato le tracce di violino
di Feeble e The Tower. Le batterie di Ghost
Flower e The Stranger sono state
registrate nello studio di Fabio Resta, che ha suonato per noi in entrambi i
brani.
Qualche episodio che è rimasto
nella memoria durante la lavorazione del disco?
Il giorno in cui siamo andati da Fabio Resta a registrare le batterie nel
suo studio (e di suo fratello Diego), faceva molto caldo e si ruppe il
condizionatore. Lo studio non aveva finestre e in pratica, ci siamo fatti una
sorta di sauna tutti insieme, ma avevamo poco tempo e quindi non potevamo
rimandare.
Se questo cd fosse un
concept-album su cosa sarebbe? … anche a posteriori.
In effetti Aware potrebbe essere già
definito un concept album, perché c’è un filo conduttore tra le tematiche dei
brani, anche se i singoli brani, raccontano cose diverse. L’approccio agli
argomenti dei brani è il filo conduttore del disco: la presa di coscienza di
queste dinamiche interiori si rispecchia in una serie di riflessioni
sull’incoscio, l’amore, il tempo, la morte e l’Anima. E’ un “concept album” nel
senso che adotta un punto di vista unitario, quasi “meditativo”, su vari argomenti esitenziali, che
appartengono da sempre alla natura
umana.
C’è qualche pezzo che
preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri
dei Aware?… che vi piace
di più fare live?
Ognuno di noi ha un pezzo preferito, il mio è Ghost Flower,
il singolo di cui abbiamo fatto anche il video (disponibile sul canale Irma
Tv).
Il cd è uscito con la sofisticata
e prestigiosa Irma Records … come vi siete trovati?
Altre realtà dietro/dentro al disco da citare assolutamente?
L’incontro con la Irma è stato del tutto inaspettato. Abbiamo
iniziato a lavorare con l’ufficio Stampa Sbam! che ha dato il nostro disco ad Umberto
Damiani della Irma. Poi ci hanno contattati
e ci hanno proposto un contratto discografico.E’ stato per noi un momento
davvero incredibile, perché non ce lo aspettavamo!
Copertina molto intima, molto
vicina al disco. Come è stata pensata e chi è l’autore?
La cover del nostro disco
è un’opera dell’artista bolognese Luisa Denti. Il significato originale
dell’opera dovresti chiederlo all’artista: noi abbiamo visto nell’immagine di
questa ragazza nuda il cui volto non si
vede per intero e che si “protegge” con le braccia, sovrastate da un cuore
rosso (di stoffa ricamato), la sintesi perfetta dei nostri suoni e contenuti. L’attenzione qui è
focalizzata sulla parte centrale del corpo,dove risiede il cuore e non sul
volto, che ne è escluso. E’ un’immagine forte, che rappresenta l’intensità
emotiva dei brani e allo stesso tempo il concetto che assume per noi, la parola
Aware: una consapevolezza che viene dal cuore, più
che dalla mente.
Come e dove avete presentato/presenterete
l’album?
Il 27 Aprile abbiamo presentato il disco al Freak Out Club di Bologna.Con noi sul palco c’era anche
Massimiliano Gallo al violino, mentre Luisa Denti, ha proiettato un bellissimo
visual da lei creato esclusivamente per la nostra musica e che speriamo di
poter riproporre al più presto, perché merita davvero!
Altro da dichiarare?
Si, ci è piaciuta molto l’esperienza che abbiamo fatto
come regia, girando il video di Ghost Flower e stiamo già lavorando ad un
secondo video tratto da uno dei brani del disco, mentre Fabio ha già composto i
primi quattro brani del nostro prossimo Lp e al più presto inizieremo a
registrare i provini … abbiamo ancora tanto materiale su cui lavorare!
Etichette: Aware, Bologna, Elettronica, Emilia Romagna, Freak Out Club, In palude con ..., Intervista, Irma records, Luisa Denti, Michele Postpischl, Ofeliadome, Pop, Rock, SBAM, Trip Hop
4 Commenti:
Mi è piaciuto fin dal primo ascolto questo disco ... e poi, ascolto dopo ascolto mi ci sono affezionato. Bella voce, trame sonore sempre avvinghianti, patos a piene mani.
Aware non è a caso la title-track, elettronica onirica con voce che conquista subito. Ottime anche Ghost Flower, cullante pop di gusto internazionale, In the woods, melodioso voce/chitarra da pelle d’oca, Feeble, dream-pop-folk celestiale, The stranger ritmica elettrica intellettuale ispirata dal lato ombra di junghiana memoria.
Gran finale con The tower, intenso, sensuale, piano/voce, che ricorda i Blonde Redhead più strani, malati, decadenti ...
E voi, che mi dite dei Youvoid? ... per esempio, canzoni preferite?
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