sabato 25 giugno 2016

Euro2016, al cine: Italia 4 Spagna 4

Ho visto una grande Italia, grazie a Valeria Bruni Tedeschi, qui con i colori azzurri (in tutti i sensi). Nel film La pazza gioia veste infatti i panni di una ex berlusconiana caduta in disgrazia e finita in un manicomio. Fin dai primi istanti si muove bene, tanto da andare in rete da sola quasi in apertura. Poi, quando trova una compagna di squadra come la Ramazzotti, riesce a raddoppiare grazie ai suoi timidi ma precisi assist. Che coppia queste due pazze ... di gioia. Fuor di metafora, questa pellicola mostra un Virzì al suo massimo (temo non saprà mai più ripetersi così), una storia di donne nell'Italia contemporanea, con la verve e la poetica della grande commedia all'italiana, da Monicelli in giù. Il regista livornese, tra i "giovani", è l'unico possa inserirsi in questa grande scuola, suo quindi il terzo gol. Qui racconta il nostro paese da un contesto altro, cioè quello di una clinica per malati di mente alternativa, dove possono uscire a lavorare. Proprio in occasione di una giornata di lavoro nei campi, le due protagoniste fuggono, iniziando una zingarata per raccontare il perché del loro ricovero. Tra il furto dell'auto di un playboy in cerca di avventure, la ricerca del figlio della coatta Donatella (una splendida Ramazzotti, anche lei in gol), la visita alla villa dell'ex marito di Beatrice, avvocato/parlamentare dell'ex presidente del consiglio (ricordate il bunga bunga?), la visita alla madre dove girano un film in costume (notare, nelle vesti della regista, la Archibugi, autrice della sceneggiatura assieme a Virzì), altre fughe, altri ricoveri, altra ricerca di libertà, senza troppa retorica. Gran film, pieno di cose, personaggi, ben scritto e ben interpretato anche in ruoli minori.
Se l'Italia è stata grande, non ha sfigurato certo la Spagna, con un Almodovar che ha imposto il suo classico gioco, tra dramma e comicità. Un vero e proprio almodovar-drama, efficace dall'inizio alla fine. Due gol del buon vecchio Pedro per la trama e l'intensità del film. Il titolo, Julieta, è perfetto, perché è una donna, con questo nome, la protagonista assoluta della pellicola. Nel corso del tempo si sviluppa il suo dramma, con salti temporali onirici, momenti di puro cinema europeo,  sesso goduto senza falsi pudori, amori incerti . Bravissime le due protagoniste nel dare vita alla Julieta in diverse fasi della vita, da donna matura a giovane, e poi ancora donna matura nella Madrid di oggi. Emma Suàrez è la Julieta matura, e va in gol quasi subito, Adriana Ugarte è invece la Julieta giovane, in rete più lentamente, ma la sua prestazione resterà a lungo nei nostri cuori. Entrambe sono state così brave, che si stenta a credere siano due attrici diverse, e alla fine del film si ha l'impressione di aver assistito alla vera storia di Julieta. Con momenti rallentati, si riuscirà a capire perché la donna non vuole abbandonare la sua Madrid per il Portogallo, perché è diventata triste e malinconica dopo l'incontro con la vecchia amica della figlia, come è arrivata a vivere nella capitale spagnola, dopo aver girato in lungo e in largo a partire da uno strano viaggio in treno, di notte, quando era solo una ragazza. Vorrei dire di più, ma rovinerei la visione a chi non l'ha ancora visto. Aggiungo solo: un gran gioco di squadra, con degli interpreti tutti in partita. Rossy de Palma è l'unica della vecchia guardia, un rognoso stopper che non fa toccare palla a nessuno, anche alla sua compagna di squadra Julieta giovane.
Italia -Spagna: inevitabilmente decisa dai rigori ...

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11 Commenti:

Alle 25 giugno 2016 alle ore 09:36 , Blogger Cavaliere oscuro del web ha detto...

Altri ottimi suggerimenti per film da guardare.
Saluti a presto.

 
Alle 25 giugno 2016 alle ore 11:59 , Blogger Blackswan ha detto...

Devo dire che i film più belli visti quest'anno sono tutti spagnoli: Truman, La Isla Minima e La vita è facile a occhi chiusi. Di italiano non mi ricordo nulla di eclatante (ma non ho ancora visto il nuovo di Virzì).

 
Alle 25 giugno 2016 alle ore 13:57 , Blogger Alligatore ha detto...

@Cavaliere oscuro del web
Grazie, spero tu riescaa vederli presto.
@Blackswan
Ti consiglio di vederlo. Nonostante abbia otten un consenso pressoché unanime, è un gran film. Mi segno i tuoi spagnoli, grazie.

 
Alle 25 giugno 2016 alle ore 15:27 , Blogger Berica ha detto...

Me li segno...
li avevo già addocchiati, ma la tua rece li rende irresistibili.
Grazie

 
Alle 25 giugno 2016 alle ore 15:39 , Blogger Alligatore ha detto...

Grazie a te per la fiducia :)

 
Alle 25 giugno 2016 alle ore 16:09 , Blogger Simona ha detto...

Belli tutti e due, ma per me vince Virzì ^_^

 
Alle 25 giugno 2016 alle ore 16:17 , Blogger Alligatore ha detto...

Ma lo dici perché tifi azzurri nel calcio o preferisci tra i due il film di Virzì? Per me, cinematograficamente sarebbe un pareggio . Come si è caputo. Nel calcio non so.

 
Alle 26 giugno 2016 alle ore 09:53 , Blogger amanda ha detto...

Dunque agguanteremo Virzì, ma sai Alli che sei il primo che leggo che parla bene di questo Almodovar?

 
Alle 26 giugno 2016 alle ore 10:13 , Blogger Alligatore ha detto...

Per me é stato un Almodovar grande, con le sue solite tematiche espresse nel solito modo. Un bel personaggio femminile, anzi tanti ... da vedere assolutamente.

 
Alle 27 giugno 2016 alle ore 15:47 , Blogger Elle ha detto...

Belli tutti e due ma vince Virzì, un punto in più, tipo 4 a 3, così. Se proprio devo dare punti, ma a me non piace molto darne, quindi avrei detto: belli tutti e due ma di più Virzì, anzi non lui: Beatrice e Donatella, grazie alle attrici ;)

 
Alle 27 giugno 2016 alle ore 17:19 , Blogger Alligatore ha detto...

Lo sapevo del tuo alto gradimento a La pazza gioia, film che ti ha incantata, grazie proprio alle splendidi attrici. Splendide attrici, che sembra una sola, anche nel film di Almodovar, quindi, proseguendo nella metafora calcistica, che non amo (il calcio, in particolare quello nazionale), direi 4 - 4, partita decisa ai rigori.

 

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