Ho visto una grande Italia, grazie a Valeria Bruni Tedeschi, qui con
i colori azzurri (in tutti i sensi). Nel film La pazza gioia
veste infatti i panni di una ex berlusconiana caduta in disgrazia e
finita in un manicomio. Fin dai primi istanti si muove bene, tanto
da andare in rete da sola quasi in apertura. Poi, quando trova una
compagna di squadra come la Ramazzotti, riesce a raddoppiare grazie
ai suoi timidi ma precisi assist. Che coppia queste due pazze ... di
gioia. Fuor di metafora, questa pellicola mostra un Virzì al suo
massimo (temo non saprà mai più ripetersi così), una storia di donne
nell'Italia contemporanea, con la verve e la poetica della grande
commedia all'italiana, da Monicelli in giù. Il regista livornese,
tra i "giovani", è l'unico possa inserirsi in questa grande scuola,
suo quindi il terzo gol. Qui racconta il nostro paese da un contesto
altro, cioè quello di una clinica per malati di mente
alternativa, dove possono uscire a lavorare. Proprio in occasione di
una giornata di lavoro nei campi, le due protagoniste fuggono,
iniziando una zingarata per raccontare il perché del loro ricovero.
Tra il furto dell'auto di un playboy in cerca di avventure, la
ricerca del figlio della coatta Donatella (una splendida Ramazzotti,
anche lei in gol), la visita alla villa dell'ex marito di Beatrice,
avvocato/parlamentare dell'ex presidente del consiglio (ricordate il
bunga bunga?), la visita alla madre dove girano un film in costume
(notare, nelle vesti della regista, la Archibugi, autrice della
sceneggiatura assieme a Virzì), altre fughe, altri ricoveri, altra
ricerca di libertà, senza troppa retorica. Gran film, pieno di cose,
personaggi, ben scritto e ben interpretato anche in ruoli minori.
Se l'Italia è stata grande, non ha sfigurato certo la Spagna, con un
Almodovar che ha imposto il suo classico gioco, tra dramma e
comicità. Un vero e proprio almodovar-drama, efficace dall'inizio
alla fine. Due gol del buon vecchio Pedro per la trama e l'intensità
del film. Il titolo, Julieta, è perfetto, perché è
una donna, con questo nome, la protagonista assoluta della
pellicola. Nel corso del tempo si sviluppa il suo dramma, con salti
temporali onirici, momenti di puro cinema europeo, sesso goduto
senza falsi pudori, amori incerti . Bravissime le due protagoniste
nel dare vita alla Julieta in diverse fasi della vita, da donna
matura a giovane, e poi ancora donna matura nella Madrid di oggi.
Emma Suàrez è la Julieta matura, e va in gol quasi subito, Adriana
Ugarte è invece la Julieta giovane, in rete più lentamente, ma la
sua prestazione resterà a lungo nei nostri cuori. Entrambe sono
state così brave, che si stenta a credere siano due attrici diverse,
e alla fine del film si ha l'impressione di aver assistito alla vera
storia di Julieta. Con momenti rallentati, si riuscirà a capire
perché la donna non vuole abbandonare la sua Madrid per il
Portogallo, perché è diventata triste e malinconica dopo l'incontro
con la vecchia amica della figlia, come è arrivata a vivere nella
capitale spagnola, dopo aver girato in lungo e in largo a partire da
uno strano viaggio in treno, di notte, quando era solo una ragazza.
Vorrei dire di più, ma rovinerei la visione a chi non l'ha ancora
visto. Aggiungo solo: un gran gioco di squadra, con degli interpreti
tutti in partita. Rossy de Palma è l'unica della vecchia guardia, un
rognoso stopper che non fa toccare palla a nessuno, anche alla sua
compagna di squadra Julieta giovane.
Italia -Spagna: inevitabilmente decisa dai rigori ...
Altri ottimi suggerimenti per film da guardare.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Devo dire che i film più belli visti quest'anno sono tutti spagnoli: Truman, La Isla Minima e La vita è facile a occhi chiusi. Di italiano non mi ricordo nulla di eclatante (ma non ho ancora visto il nuovo di Virzì).
RispondiElimina@Cavaliere oscuro del web
RispondiEliminaGrazie, spero tu riescaa vederli presto.
@Blackswan
Ti consiglio di vederlo. Nonostante abbia otten un consenso pressoché unanime, è un gran film. Mi segno i tuoi spagnoli, grazie.
Me li segno...
RispondiEliminali avevo già addocchiati, ma la tua rece li rende irresistibili.
Grazie
Grazie a te per la fiducia :)
RispondiEliminaBelli tutti e due, ma per me vince Virzì ^_^
RispondiEliminaMa lo dici perché tifi azzurri nel calcio o preferisci tra i due il film di Virzì? Per me, cinematograficamente sarebbe un pareggio . Come si è caputo. Nel calcio non so.
RispondiEliminaDunque agguanteremo Virzì, ma sai Alli che sei il primo che leggo che parla bene di questo Almodovar?
RispondiEliminaPer me é stato un Almodovar grande, con le sue solite tematiche espresse nel solito modo. Un bel personaggio femminile, anzi tanti ... da vedere assolutamente.
RispondiEliminaBelli tutti e due ma vince Virzì, un punto in più, tipo 4 a 3, così. Se proprio devo dare punti, ma a me non piace molto darne, quindi avrei detto: belli tutti e due ma di più Virzì, anzi non lui: Beatrice e Donatella, grazie alle attrici ;)
RispondiEliminaLo sapevo del tuo alto gradimento a La pazza gioia, film che ti ha incantata, grazie proprio alle splendidi attrici. Splendide attrici, che sembra una sola, anche nel film di Almodovar, quindi, proseguendo nella metafora calcistica, che non amo (il calcio, in particolare quello nazionale), direi 4 - 4, partita decisa ai rigori.
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