In palude con i Lingalad
NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO GENERE folk rock DOVE ASCOLTARLO iTunes a altri digital store (su spotify qui) LABEL Lizard Records PARTICOLARITA’ cd con testi ispirati ai romanzi Il passaggio dell'orso e L'ombra del gattopardo (Salani Editore) di Giuseppe Festa, cantante dei Lingalad SITO O FB DEL GRUPPO www.lingalad.it CITTA’: Milano DATA DI USCITA: 12 novembre 2015
Come è nato Confini armonici?
Dopo 5 anni di pausa creativa in cui sono stato impegnatissimo con l'uscita di
due miei libri, una bambina mi ha scritto una letterina che inziava cosi:
"Giuseppe, hai scritto un bel libro per essere un cantante". Dopo essermi
ripreso dalle risate, ho capito che era giunto il momento di ridare dignità (lo
so, è impossibile!) al ruolo di cantante, e così sono tornato a imbracciare la
chitarra e a comporre qualcosa di nuovo insieme agli altri Lingalad.
Perché questo titolo?
Perché il nostro album è nato dall'intersecarsi di due confini, quello del mondo
letterario dei miei libri e quello musicale.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione
finale?
In realtà molti chi chiedevano di dedicare un cd a Lo Hobbit, rispolverando lo
stile di Voci dalla Terra di Mezzo che negli anni 2000 ci aveva portato a
suonare anche in America. L'uscita della nuova trilogia poteva essere un buon
carrozzone su cui salire, ma alla fine non ce la siamo sentita. Sarebbe stato un
album senza cuore, una mera operazione commerciale che ci avrebbe fatto più male
che bene. Abbiamo quindi optato per una scelta più coerente e ci siamo messi a
scrivere delle canzoni sui personaggi dei miei romanzi, approfondendone gli
aspetti che nei libri erano in ombra o raccontando in musica alcuni passaggi
salienti.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del
disco?
Più che nella lavorazione del disco, direi nella realizzazione del video Occhi
d'ambra. Ci siamo divertiti tantissimo. Guardatelo e capirete
https://m.youtube.com/watch?v=iFvRwbAdSa4
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di
Confini armonici?
che vi piace di più fare live?
Dopo mesi di registrazioni in genere si ha una sorta di repulsione per i pezzi.
Per cominciare a riapprezzarli abbiamo dovuto far sedimentare un po' il cd. Al
momento, quello che ci piace di più è Oltre il confine, anche se non amiamo
molto suonarlo perché dal vivo è difficile riuscire a rendere l'arrangiamento e
l'atmosfera del brano da studio. Ma ci stiamo lavorando!
Per ora quello che ci ispira di più dal vivo è Sogni d'oblio, che in genere apre
i nostri concerti.
Come Label ancora una volta la Lizard Records, con la promozione di Synpress
44. Altri nomi da citare attorno a questo disco oltre questi?
Sicuramente Fabio Bertin dello Studio Pongo, che registra i nostri cd da molti
anni, anche se in questo lavoro il mixaggio è stato fatto dal nostro batterista
Giorgio Parato, che tra i fader del mixer si sente a casa (e non solo perché la
sala mixaggio è nella sua taverna!).
Poi c'é Mauro Cartapani, il regista del video di lancio, che ha dato forma
filmica alla nostra sceneggiatura.
La copertina e tutto l’artwork sono molto divertenti, con quegli strumenti
musicali “panici”. A chi è venuta questa idea e come è stata realizzata?
L'idea è stata del gruppo al completo, mentre la realizzazione degli strumenti è
stata curata da un maestro liutaio che vive in un bosco molisano. Si chiama
Alberigo Mignagna e costruisce strumenti naturali perfettamente funzionanti.
Consigliamo a tutti di visitare la sua pagina facebook
https://www.facebook.com/Alberigo-Mignagna-1534128666907520/?ref=hl
e il suo sito www.natursoundinstruments.com
Non ve ne pentirete!
Come e dove avete presentato l’album?
Lo abbiamo presentato il 14 novembre a Milano, nell'auditorium di Radio
Popolare. Il nostro morale non era al massimo, quella sera, poiché avevamo
ancora negli occhi la strage del Bataclan di Parigi. Ma il calore del pubblico
ci ha aiutato tantissimo, e alla fine è stata una serata che ricodrderemo.
Altro da dichiarare?
Venite a vederci in concerto, trovate le date in continuo aggiornamento su
www.lingalad.it
Buoni sentieri
Etichette: Alberigo Mignagna, Folk-Rock, Il passaggio dell'orso, In palude con ..., Intervista, L'ombra del gattopardo, Lingalad, Lizard Records, Lombardia, Milano, Progressive, Radio Popolare, Salani Editore, Synpress 44
9 Commenti:
Un disco che è ecolgia per il corpo e la mente dall'inizio alla fine ... ottimo per disintossicarsi da cene, cenone e cenette di questi giorni ... tra poco le mie canzoni preferite.
Le tre tracce strumentali sono le più intense e coinvolgenti, in particolare Il passaggio dell’orso (sembra uscito dalla colonna sonora di un bel western). Forti e intrise di senso panico Orante della morte Un solo destino (per capire l’inverno e la sua durezza) ... ma anche La grande orsa,e Oltre il confine perché mi ricorda i Cure... sì, loro.
Bello e molto creativo il video, gli strumenti, i microfoni, addirittura i cavi amplificatori e accordatori fatti così sono davvero incredibili!!! Bello!! Non so quanto questo possa essere il mio genere, però bravi davvero! E poi... w i boschi!
Vero?... colpiscono per questi strumenti poco usuali, merito di un maestro liutaio che vive in un bosco molisano. Già, W i boschi W!
Le tracce strumentali piacciono anche a me Alli. E pure gli strumenti, anche se io, al contrario di Serena, non avrei distinto un cavo da un microfono ;)
Ah, ah, ah, ma come, ormai sai tutto, qui in palude gli strumenti musicali sono di casa come quelli dei Lingalad ;)
fortunata Elle se ancora non sa la differenza tra un cavo (sono quelli in cui inciampo sempre) e un microfono (quelli che se mi cascano in terra il mio lui mi spezza le manine)io ho dovuto imparare causa..parentesi! Però il pezzo meglio è il mixer con le castagne! ;)-
Serena ma allora tu sei avvantaggiata nel riconoscere gli strumenti e accessori musicali!
Per aver salva la vita a me basta distinguere tra una recensione e un'intervista e ricordarmi qualche nome, e questo lo so fare ;)
(Alli non mentire!)
Notoriamente i critici musicali non sanno suonare strumenti, o almeno sono rari, e io non sono tra questi. Quindi ... normale Elle, non riconoscerli, perché non sono nella nostra casa. Per "... qui in palude gli strumenti musicali sono di casa come quelli dei Lingalad ;)" intendevo nel giardino attorno la nostra palude, nei boschi in montagna, tra pigne e ramoscelli ;)
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