NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE - Boh? A parte gli scherzi,
per forza di cose siamo nel canale prog, ma credo che ci incastriamo poco o
niente. Direi musica contemporanea colta con incursioni nella canzone d'autore
(qualcosa fra Battisti/Panella, Zappa/Boulez, Bach, Sylvian e Stravinski).
LABEL Ma.Ra.Cash
Record
PARTICOLARITA’
(Circa 25 anni per
realizzarlo)
SITO
O FB DEL GRUPPO
CITTA’:
Lucca
DATA
DI USCITA: 13
novembre 2015
Come
è nato L’agguato, l’abbandono, il
mutamento?
All'età
di 27 anni entrai in un negozio di fotocopie; c'era un sottofondo che mi colpì
moltissimo. Riconobbi subito la voce di Lucio Battisti, non lo ascoltavo da
almeno 12 anni, ma era un Battisti che non conoscevo affatto con testi
stranissimi, direi sconcertanti. Chiesi alla ragazza che disco era, e mi rispose L'APPARENZA. Rimasi talmente
colpito dai testi e dal modo di mettere le melodie sugli accordi che provai un
incredibile desiderio di rimettermi a scrivere canzoni. Erano passati 7 anni
dall'ultima che avevo scritto (in Inglese). In quel lungo periodo, avevo
prodotto IL TEATRO DEL FARO, un'opera a metà fra teatrino e film d'animazione,
il tutto con diapositive a dissolvenza incrociata, voci recitanti e musica, da
proporsi negli ambienti più disparati. Era il 1990; prima del 1984 componevo
canzoni in Inglese, poi la pausa, che corrispose agli anni del conservatorio,
del contatto con Alvin Curran, della mia passione per il cinema e la musica sperimentale.
Mi rimisi dunque a scrivere canzoni in Italiano, a giocare con le parole; creai l'Ensemble IL TEATRO DEL FARO, una band
con cui proponevo musica sperimentale e canzoni. Dopo alcuni CD in trio e vari
cambi di formazione, fra il 2001 e il 2002 partorimmo un CD mai pubblicato,
L'AGGUATO, L'ABBANDONO, LA METAMORFOSI. Infine ci separammo. Nel 2010,
ripescando alcuni vecchi compagni di viaggio, è nato OTEME; abbiamo rimesso le
mani sul vecchio lavoro, aggiornato, restaurato, ho ricomposto diversi brani.
Alcune registrazioni nuove le abbiamo fatte nel mio studio, altre al Jambona
Lab di Cascina. Alla fine è uscito.
Perché questo titolo? … un titolo
forte.
L'AGGUATO è qualcosa che
ti cambia la vita. Ti fa ABBANDONARE il passato e produce un MUTAMENTO. Qualche
ispirazione a Carlos Castaneda che nel suo viaggio con Don Juan parlava di Arte
dell'Agguato...
Come è stata la genesi del cd,
dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Mi interessava parlare di vita, di paesaggi, di amore,
di impronte, di morte... avevo immagini che da anni giravano e girano ancora in
testa, come altipiani deserti con città distrutte in eterna ricostruzione
(CAMMINAVO) un temporale che scuote e liquefa il paesaggio (SARA' IL TEMPORALE),
sette piccoli villaggi globali o solitari, in forma del corpo di una donna,
mentre l'assenza avanza e il tutto si cancella
(TRACCE NEL NULLA) (forse il nulla de LA STORIA INFINITA?). Avevo poi
suoni e colori, un ensemble di fiati classico, volevo evitare accuratamente la
presenza del sax che avrebbe spostato il tutto su di un piano jazz (amo il
jazz, ma non è questo il contesto, pur essendoci qualche pennellata qua e là).
C'era poi molto forte la problematica della forma
canzone, che non avrebbe dovuto essere rock, e al tempo stesso avrebbe dovuto
scorrere liscia come... appunto una canzone. Abbiamo provato un anno dal 2001
al 2002 nell'ultima reincarnazione dell'Ensemble IL TEATRO DEL FARO (che per
comodità chiamammo così, ma era già qualcosa di altro). Un altro anno nel
2004-2005 con un gruppo intermedio (una reunion della VAGA ORCHESTRA, un
ensemble di studenti con cui lavorai dal 1993 al 1999, con membri comuni). Un
anno con OTEME (in cui erano confluiti alcuni membri di entrambi i gruppi
precedenti) per la creazione de IL GIARDINO DISINCANTATO, l'album precedente.
Pochi mesi, prima di andare in studio di nuovo nel 2015 con nuove registrazioni
e arrangiamenti, ed un nuovo assemblamento di OTEME.
Qualche episodio che è rimasto
nella memoria durante la lavorazione del disco?
Molti episodi, in tanti anni. Le cene, le litigate,
gli amori che sono sbocciati in seno al gruppo (un matrimonio), i soldi che non
c'erano, il brancolare nel buio, senza sapere dove saremmo arrivati (cioè io lo
sapevo, ma costava tutto molto, troppo...). Forse la sensazione più bella ...
mentre mettevo la voce solista su TRACCE NEL NULLA, ricordo un desiderio forte
di essere completamente nudo a cantare. Ricordo Giampaolo Antoni, il
sound-engineer che mi disse “e fallo, che problema c'è?”. Non lo feci, ma era
davvero come essere nudi, ed era una sensazione meravigliosa.
Se questo cd fosse un
concept-album su cosa sarebbe?
Sarebbe la descrizione di una delle mie città ... in
molti lavori parlo di città. THE MASTERPIECE, opera radiofonica per la
Deutschlandradio Kultur del 2002, HIN UND ZURÜCK, l'ultimo lavoro che sto
componendo per la SWR di Baden-Baden. Parlo sempre di distruzione e
ricostruzione, come di caos e ordine. Di più non saprei dirti.
C’è qualche pezzo che preferite?
Qualche pezzo del quale andate più fieri di L’agguato,
l’abbandono, il mutamento?… che vi piace di più fare live?
In particolar modo ai
ragazzi piace BIANCO RICHIAMO, pezzo cupo, con chiazze di luce che montano
lentamente come panna, dalle reminescenze THIRD EAR BAND, ma anche il MIKE
OLDFIELD di OMMADAWN. Io sono molto attaccato a TRACCE NEL NULLA. Per anni l'ho
considerato quasi una specie di testamento spirituale, della serie... dopo
questo non comporrò più nulla. Poi, magicamente la creazione ti chiama e tiri
giù senza saper come, decine di altri brani.
Ma.Ra.Cash Records a produrre …
come mai con loro? Altri nomi da citare attorno a questo disco?
A Massimo Orlandini è piaciuto molto il taglio de IL
GIARDINO DISINCANTATO (che ha in distribuzione) e una volta ascoltate le
vecchie registrazioni del nuovo CD ci ha proposto la produzione e
distribuzione. Abbiamo ragionato molto insieme sul fatto che OTEME è un
progetto piuttosto radicale e trasgressivo nei confronti del mercato, dunque è
giusto mantenere alta la guardia senza abbassare il livello dei contenuti per
compiacere al pubblico. Da un po' di tempo Massimo aveva intenzione di aprire
nuove vie per la Maracash, dunque ci siamo trovati molto in sintonia sul
progetto.
La copertina e tutto l’artwork
colpiscono l’occhio. Tutte quelle mani dentro, e quella figura strana sulla
copertina violacea … Come è nato e chi è l’autore?
Qui il discorso si fa più complesso. Dal 1997 al 2003
ho composto un lavoro intitolato IL TEMPO CAMBIA I & II ispirato ai segni
dell'I-CHING, il Libro dei Mutamenti. In questa opera radiofonica di circa 1h e
50 min. Ho sperimentato quelle che successivamente ho chiamato metafore
sonore, ovvero una serie di immagini o azioni acustiche risultato di
accostamenti fra materiali sonori presi dal quotidiano, dunque facilmente
riconoscibili. In altre parole, accostando alcuni suoni rappresentativi del
mondo reale in cui ci muoviamo, in maniera libera, ottenevo immagini più
complesse che in qualche modo risvegliavano archetipi. Così un brano come IL
CREATIVO si basa su di una tele-ricetta delle uova al tegamino; LA LITE viene
rappresentato da mia moglie che mangia una mela dicendo la parola amore,
e da due uomini che in sottofondo combattono con lance e spade; ne LO
STRARIPAMENTO una bottiglia viene riempita d'acqua fino all'orlo e quando
fuoriesce si trasforma nel mare; e così via.
Questo concetto sonoro applicato alle immagini dà più
o meno lo stesso risultato. Ne IL GIARDINO DISINCANTATO una pentola piena
d'acqua con un sasso dentro rappresenta le terre emerse, una vecchia pentola
grande ed un pentolino nuovo accanto rappresentano padre e bambina che per mano
vanno a spasso (PER MANO CONDUCO MATILDE).
Ne L'AGGUATO ho provato a ripetere l'idea
dell'evocazione di significati con la mano. Tommaso Tregnaghi, giovane artista
di talento e grafico (nonché mio biografo – si è laureato all'Accademia delle
belle Arti di Firenze nel 2012 con una tesi sul mio lavoro), ha creato un
package molto elegante; come nel CD precedente abbiamo lavorato a quattro mani
cercando un filo conduttore fra i due album, e questo è il risultato.
Come e dove presenterete l’album?
…
Non saprei. Al momento è difficilissimo trovare concerti.
Sicuramente ne faremo alcuni fra Lucca e zone limitrofe, poi stiamo cercando fuori,
possibilmente all'estero, ma ci vorrebbe una booking agency che naturalmente
non ce l'abbiamo al momento. Non ci sono più soldi per questo tipo di
operazioni... inoltre ognuno di noi è impegnato in mille altri progetti
musicali e non. Vediamo ... non perdiamo la speranza.
Altro da dichiarare?
Chiacchierando con diversi colleghi compositori,
musicisti in genere emerge un quadro da un lato disastroso, dall'altro
interessante; e cioè che oggi noi tutti facciamo resistenza. Ci sentiamo in
qualche modo uniti nello stesso calderone. Ti rendi conto di come questo
mestiere del musicista sia più una missione (una benedizione o una maledizione,
a seconda di come la vuoi vedere). Alla nostra tenera età ormai non possiamo
fare altro, ma non faremmo altro, è troppo forte la passione per la musica e
l'arte. Se costa molto ... be' allora vuol dire che questi soldi li
impiegheremo lì piuttosto che nello psicologo. Se non li abbiamo ci sforzeremo
di trovare mezzi alternativi che ci consentano comunque di andare avanti. In
questo viaggio sto trovando persone meravigliose.
Un plauso particolare va a Bonnie Eldred, la mia
traduttrice di testi in Inglese. E' una grande traduttrice, direi una poetessa;
credo che i miei testi suonino meglio nella sua traduzione che nell'originale.
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3 Commenti:
Sempre interessanti le interviste a Oteme, ricchissime e complesse. Le mie preferite sono Tracce nel nulla, L'agguato e Camminavo:
Uh, è bellissima anche Bianco richiamo nel video delle prove :D
Difficile, se non impossibile, scinderlo in brani ... ma le tue preferite potrei farle mie ;)
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