NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE Rock, prog rock, psych.
PARTICOLARITA’
Distruzione e ricostruzione sonora e spirituale di un
individuo e di una band.
SITO E/O FB DEL GRUPPO
CITTA’: Petacciato (Molise – la regione che non c’è). Ma anche Vasto,
Palmoli, Termoli.
DATA DI USCITA
Per il mercato USA 30 luglio.
La promo italiana è cominciata
a fine agosto.
Come è nato Reset?
Fabio De
Libertis (basso): Reset
è un punto di partenza, come nella vita così anche nella musica, è rialzarsi da
uno shock ed avere la forza e il coraggio di ricominciare…
Dario Lastella (chitarra): gli ifsounds erano un gruppo molto
diverso fino al 2012, una sorta di “studio band” formata da musicisti che
vivevano molto lontani tra loro. Il materiale prodotto fino ad allora, pur
essendo estremamente valido, non aveva l’immediatezza e la compattezza che solo
una rock band “vera” può dare. Dal 2013 ho deciso di riformare il gruppo
seguendo una logica più tradizionale e dopo aver ricostituito la line up dei
nuovi ifsounds, sono partiti i lavori per questo album.
Runal (voce): Dalla voglia
di creare musica per dimenticare, risolvere e immortalare (chi più chi meno) un
nostro periodo della vita.
Perché questo titolo? … un
titolo molto chiaro e semplice/diretto.
Claudio Lapenna (tastiere): “Reset” è
la sintesi che massimamente rappresenta i cambiamenti della vita, soprattutto
quelli drastici. Curiosamente oltre ai cambiamenti riguardanti la band, questo
periodo ha rappresentato per alcuni di noi anche un periodo di profondi
cambiamenti personali, un “reset” a volte anche traumatico, ma necessario.
FDL: “Reset” non è una scelta casuale: gli
ifsounds si sono “resettati” e così le loro sonorità. La nuova impronta che
abbiamo dato alla band, pur restando radicata nel progressive anni ’70, ha un
approccio più diretto, alternando momenti di rock più spinti a ballad e
sonorità psych/progressive. Questo nuovo corso è la sintesi dei vecchi ifsounds
con le influenze musicali di noi nuovi.
R: Perché siamo
dei fottutissimi operai! (o operai fottuti..)
Come è stata la genesi del cd,
dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
DL: Dal punto di vista
concettuale volevamo costruire un album che esprimesse le emozioni derivanti da
un ciclo di vita e il lento e faticoso inizio di un nuovo ciclo. Essendo
l’argomento complesso ho deciso di “asciugare” gli schemi autoriali, scrivendo
testi molto semplici e diretti, in linea con la musica. La musica infatti spesso
è dura, nervosa, cambia spesso come l’umore di alcune giornate no, è ricca di
colori e tessiture diversi, dalla chiarezza di una luce di speranza un po’
malinconica, all’oscurità di una disperazione avvelenata dalla rabbia.
FDL: Musicalmente ognuno di noi ha
portato idee ed esperienze musicali molto diverse. La genesi delle canzoni è
stata quindi il percorso di amalgama che ha portato ognuno di noi a dare un
pezzo di sé al risultato finale. I pezzi sono stati costruiti quasi artigianalmente
in sala prove, cercando e provando le soluzioni più disparate prima di
raggiungere il risultato ottimale.
R: musicalmente
non ci conoscevamo molto, quindi all’inizio abbiamo elaborato le idee di Dario
col nostro modo di suonare/cantare, pian piano sono uscite le nostre
personalità.
Qualche episodio che è rimasto
nella memoria durante la lavorazione del disco?
FDL: Come in ogni lavoro ci sono sempre
molti aneddoti divertenti. Il primo che mi viene in mente è la registrazione
delle mie parti di basso, in cui per tre giorni abbiamo cercato invano il
setting giusto per i suoni insieme a Dario sulla mia complicata pedaliera,
ottenendolo poi semplicemente lasciando solo due effetti base analogici e
collegando il basso direttamente alla testata… E’ superfluo sottolineare che
alla fine ci siamo guardati in faccia come due idioti… In fondo niente è meglio
delle cose fatte come una volta!
R: Forse la cosa più divertente
è stata vedere la faccia perplessa di un nostro amico, il mitico Malef, che
durante le registrazioni dei cori punky-style di Forty-Fourteen ci guardava perplesso … Ma lui è un metallaro duro e
puro, di quelli che non accettano compromessi e contaminazioni!
Se questo cd fosse un
concept-album su cosa sarebbe? … anche senza volerlo.
CL: Reset è un concept album!
C’è qualche pezzo che
preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di Reset?… che vi piace di più fare live?
CL: Per i miei gusti, il pezzo
migliore è sicuramente Laura.
FDL: Io sono legato soprattutto a Reset, un brano nato volutamente con uno
“spirito libero” e grazie al quale siamo riusciti a fissare i punti cardini dei
nuovi ifsounds.
DL: Mi è difficile dire un solo pezzo. Forse Sono nato due volte, il pezzo iniziale.
L’inizio del nuovo viaggio degli ifsounds, visto che è stato anche il primo
pezzo che abbiamo arrangiato con la nuova formazione. Nella versione live mi
piace anche molto FR9364.
Il cd è uscito con una label
dal bel nome Melodic Revolution Records … come vi siete trovati? Presentateli …
altri nomi da citare per questo disco?
DL: Con la Melodic Revolution
Records di Nick Katona collaboriamo da diversi anni. Non solo il nome della
label è bello, ma anche la sua filosofia, incentrata non sulla vendita, ma
sull’artista e sulla musica. Per noi essere nella famiglia MRR, è un onore,
vista la grande qualità del suo roster, composto da grandi musicisti da tutto
il mondo, spesso nomi davvero importanti nell’ambiente.
R: Vorrei citare anche la
presenza degli amici Hexperos, grande band di musica neofolk e medievale, che
ci hanno prestato il loro talento sul brano Laura, arricchendola con gli archi
e il flauto.
La copertina colpisce subito,
con questi disegni in movimento … come tutto il lavoro grafico, ben curato.
Come è nato e chi è l’autore?
DL: L’autrice del quadro in
copertina è la pittrice teramana Fabienne Di Girolamo. E’ una grande artista
che utilizza un approccio molto personale all’arte figurativa, da lei definito
“espressionismo sintetico”, tutto giocato sul dinamismo delle forme, sui
contrasti di colore molto netti e sull’utilizzo della linea nera come
separazione e allo stesso tempo congiunzione delle figure. Consiglio a tutti di
farsi un giro sul suo sito per dare un’occhiata ai suoi lavori. http://fabiennedigirolamo.com.
Come e dove presenterete l’album?
FDL: L’obiettivo per completare il
“reset” degli ifsounds è trasformare una “studio band” in una “live band”. A
questo proposito stiamo lavorando duramente per mettere su un live in grado di
valorizzare il nuovo album e i migliori brani della storia di ifsounds.
CL: Questo nel mondo reale. Nel
mondo virtuale stiamo presentando il disco un po’ ovunque, anche grazie alla
preziosa collaborazione dell’ufficio stampa Synpress 44 di Donato Zoppo e
Francesca Grispello.
DL: Intanto abbiamo anche
pubblicato il primo video tratto dall’album Sono nato due volte, realizzato
ancora grazie all’aiuto di Fabienne Di Girolamo che ci ha fatto entrare nel suo
studio e di Valentina Gatti che ha fatto da modella per il filmato. Qui potete
vedere il video: https://www.youtube.com/watch?v=Sv1tJrOA7Hc
Altro da dichiarare?
DL: Semplicemente ringraziare te,
Alligatore, per lo spazio che ci stai concedendo e tutti i tuoi lettori che
vorranno scoprire la nostra musica!
R: ”Sciine non
pago!” cit. zingaro al posto di blocco (..scusate)
Etichette: Donato Zoppo, Fabienne De Girolamo, Francesca Grispello, Hexperos, ifsounds, In palude con ..., Intervista, Melodic Revolution Records, Molise, prog rock, psych, Reset, Rock, Synpress 44, Valentina Gatti
7 Commenti:
Anche io ti ringrazio Alli, gli ifsounds sono proprio giusti per concludere la settimana con il reset giusto. Vorrei scegliere la canzone preferita, ma al momento faccio fatica.. tutte? :)
(Ok lo ammetto, anche questi testi non sono granché - rima baciata ecc - ma mi piace la voce :p)
@Elle
Pure io non mi so decidere su quale canzone sia la migliore ... quanto ai testi, non sono così critico. Voce calda e coinvolgente, sì :)
Ma come i testi non sono un granché... guarda che mi offendo :-P
A parte gli scherzi.
Una breve considerazione: ho cercato soprattutto la semplicità e la musicalità nei testi in quanto volevo esprimere dei concetti piuttosto diretti (per questo li ho scritti per la prima volta in italiano), quindi ho usato anche tecniche anche "elementari" tipo la famigerata rima baciata, semplicemente per cercare un gancio espressivo.
Dopo aver parlato in passato di filosofia e di "massimi sistemi", questa volta ho cercato un approccio più "pop" sia nella musica che nei testi: l'argomento mi toccava troppo da vicino e non me la sono sentita di ricamarci troppo sopra.
Grazie comunque per le belle parole e per aver ascoltato il disco!
ahahah Dario, son fissata coi testi e ho molti problemi con la rima baciata, eppure i testi li sento sempre dopo, prima mi lascio conquistare dalla musica.
Ma dopo, dopo numerosi ascolti ad esempio, allora sento i testi, borbotto, cerco i testi, li leggo, borbotto, il giallo è liquido nell'atmosfera, e inizio a cantare il vento caldo leviga la sera, e per giustificarmi aggiungo commenti sui testi e sulla voce :p Sono comunque contenta che i testi siano in italiano e il disco mi piace lo stesso ;)
@Dario
Scrivere musica moderna in italiano non è semplice ... io credo che il vostro esperimento sia riuscito. La musica e il testo fanno una cosa unica, una cosa unica da sentire insieme, se ci si concentra troppo solo sulla musica o solo sul testo, si va fuori strada, come ascoltatori (almeno questa è la mia opinione di critico). Per fortuna non conosco l'inglese, e mi è più "facile" ascoltare dischi non in italiano... ma il discorso è complesso, troppo per questo blog e le mie forze ora ...
@Elle
Consiglio di non ascoltare troppo un disco, e non concentrarsi troppo sul testo. Ascoltare troppo un disco, è dannoso come ascoltarlo troppo poco ... parola di Alligatore ;)
Per me i testi sono fondamentali quanto la musica e per questo ci tengo molto. Cmq grazie ancora entrambi per gli apprezzamenti, per i consigli e per il tempo che ci avete dedicato!
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