Come è nato Aldilà?
Aldilà ha avuto la gestazione più lunga mai sperimentata
dalla band: più di un anno di pausa dai live per dedicarci totalmente alla
scrittura dei brani. L’ispirazione è nata da percorsi soggettivi e come band di
ricerca e riflessione interiori; ci siamo posti delle domande, piuttosto
importanti, e questo disco ne è stata la risposta.
Perché questo titolo? … un titolo molto definitivo.
Aldilà è il luogo dove vanno a finire le nostre emozioni
e dove continuano ad esistere le cose che contano davvero per ognuno di noi;
Aldilà è dove immaginiamo possano essere custodite le grandi risposte alle
domande che tutti ci poniamo incessantemente per una vita.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla
sua realizzazione finale?
Come abbiamo accennato nella prima domanda, la gestazione
è stata molto lunga. Siamo stati attenti a ogni singolo dettaglio, ci tenevamo
che nulla fosse lasciato al caso; abbiamo registrato in due studi diversi
(Putrefashion Studio di Lendinara, Rovigo e Hate Studio di Rosà, Vicenza) e
affidato la produzione a tre persone diverse (Sandro Franchin, Maurizio Baggio
e Pablo Bertoncello) affinché sei orecchi diversi che noi reputiamo molto
competenti, oltre ai nostri otto, potessero contribuire a offrire una visione
artistica completa e dinamica.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la
lavorazione del disco?
Abbiamo passato del tempo con Maehshwara, durante la fase
di scrittura e composizione. Lui è un Sadhu (asceta indiano dedito alla
spiritualità che ha come scopo nella vita aiutare il suo prossimo) italiano che
vive in India da venti anni e che per qualche giorno abbiamo ospitato nella
nostra sala prove. E’ stata un’esperienza molto bella.
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? …
anche senza volerlo.
La storia di un ragazzo che attraverso forti esperienze
di vita (tra cui anche il confronto con la morte) intraprende un viaggio di
ricerca interiore fatto di domande, risposte e Amore.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale
andate più fieri di Aldilà?… che vi
piace di più fare live?
La title-track è una delle cose che a nostro parere ci è
uscita meglio in tutta la nostra storia…ed è strano, perché è uno degli unici
tre pezzi strumentali che abbiamo scritto. Ogni volta che la ascoltiamo ci
perdiamo nelle atmosfere che richiama, forse grazie anche all’inserimento di
Tabla e Flauto Bansuri (rispettivamente percussioni e flauto utilizzati nella
musica sacra indiana.)
Il cd è uscito con la prestigiosa e sofisticata Irma
Records … come vi siete trovati? Altre realtà importanti attorno al disco?
Irma è una realtà onesta e trasparente e per noi era la
cosa più importante. Il disco, a livello editoriale, ha alle spalle anche
Warner Chappell Italia.
La copertina è stupenda … come tutto l’artwork, molto
country. Come è nato e chi è l’autore? Vi sembra centrata per il vostro disco?
Le foto all’interno del disco sono state scattate da un
nostro carissimo amico, Nicola Zonta, sul Cansiglio…un luogo in montagna vicino
a casa nostra carico di bellissime vibrazioni. Ci sembra che richiami molto
bene l’atmosfera e il mondo di “Aldilà”.
Come e dove presenterete l’album? …
L’album è stato presentato ufficialmente al New Age Club,
nella nostra città, in occasione anche della celebrazione dei nostri 10 anni di
“vita” il 23 ottobre. Altre date in via di definizioni, speriamo così belle
emozionanti. Seguite gli aggiornamenti sul nostro sito …
Altro da dichiarare?
Niente di più di ciò che si possa ascoltare nel nostro
nuovo album. Anzi sì, grazie mille per lo spazio!
5 Commenti:
Non li conoscevo ed è stata una piacevole scoperta.
Indubbiamente il disco non è facile, ma si ascolta con piacere. La canzone iniziale è bellissima. La copertina straordinaria.
Bravi!
Bacio Alli!
Hai sintetizzato alla perfezione il disco ... un disco che bisogna meritarsi, e noi lo meritiamo (già copertina di culto).
Grazie Nella!
Ascoltati. Più volte. Musica davvero bella, stupenda, fantastica, ma...
...c'è un ma.
I testi per carità. Mi sono dovuta concentrare per non ascoltarli, ma sono davvero brutti. Belle Cactus, Maya, ma potrei fare anche altri titoli, se fossero solo strumentali ;)
Gli episodi migliori per me sono Cactus e Aldilà, che sono gli unici due strumentali del disco se non sbaglio ... ma mi è piaicuta anche L'occhio di chi finge, dal testo niente male. Per il resto, non sarei così critico: ci sono margini di miglioramento.
:D
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