domenica 16 agosto 2015

In palude con i May Gray



NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO

GENERE: Rock

DOVE ASCOLTARLO (in parte o tutto): in macchina da soli o dovunque si possa cantare a squarciagola senza sembrare degli idioti.
 (l'alligatore lo consiglia anche su spotify)

LABEL: Irma Records

PARTICOLARITA’: se dopo il primo ascolto ricordate anche solo un ritornello, abbiamo vinto.

SITO O FB DEL GRUPPO: facebook.com/maygrayband

CITTA’: Modena

DATA DI USCITA: 23 Giugno 2015

L'INTERVISTA 
Come è nato Londra?
Londra, un po' come penso la grande maggioranza degli album d'esordio, è nato in realtà dal semplice impulso ad esistere, ad ufficializzare l'esistenza di noi May Gray non solo come realtà locale da palco ma come gruppo vero e proprio. C'era questa manciata di canzoni a cui lavoravamo da un po', e le abbiamo messe insieme per vedere come stavano una in fila all'altra. Non fraintendermi però, non sono le prime canzoni che abbiamo scritto, tanto che all'inizio scrivevamo in inglese (da cui il nome inglese della band, che è rimasto): poi su consiglio di Roberto Trinci, editore ex EMI e ora Sony Music, con cui siamo entrati in contatto grazie al Progetto Sonda del Centro Musica di Modena, abbiamo iniziato a scrivere in Italiano... una bella sfida, che ci ha permesso però di mettere meglio a fuoco il nostro lavoro. Sempre grazie a Sonda abbiamo conosciuto anche Marco Bertoni (Confusional Quartet, Motel Connection, Bloody Beetroots), che ha seguito la produzione artistica dei brani e registrato l'album. Lavorando con lui il tutto ha subito un'accelerazione pazzesca, ci ha fatto crescere molto sia nel modo di concepire i brani sia nel modo di vedere i May Gray come progetto musicale.
Perché questo titolo? … è pure il titolo di un pezzo dell’album.
Abbiamo deciso di chiamare l'album Londra per svariati motivi. Un po' perché ci piaceva un titolo così corto, incisivo e anche un po' misterioso. Un po' perché non volevamo assolutamente far uscire l'album come self titled, e perché non sinceramente non ci veniva in mente nessun titolo abbastanza forte e in grado di comprendere il senso di tutto il disco. E poi Londra è uno dei brani a cui siamo più affezionati, anche se forse non è uno dei più incisivi del disco, e crediamo che racchiuda abbastanza il senso di tutto l'album.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Bisogna precisare che Londra in realtà è nato prima com EP, con solo quattro brani. Anche se non ha mai visto la luce sotto quella forma, ci è servito per avere in mano intanto una biglietto da visita da mandare in giro tra gli addetti ai lavori. Il fatto è che tutte le etichette e gli uffici stampa con cui ci siamo confrontati e che hanno espresso interesse nei nostri confronti ci hanno dato più o meno tutti la stessa risposta: per un esordiente, al momento, il formato dell'EP è la cosa peggiore su cui si possa lavorare. Meglio un album, molto più spendibile e appetibile. E allora abbiamo riaperto tutto quanto, finito di produrre e registrato i cinque brani mancanti, rimasterizzato tutto per farlo suonare il più organico possibile, ed eccoci qui.
 

Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?

Ce ne sarebbero parecchi: i mille caffé nel bar vicino alla studio, le parti registrate misteriosamente “buona la prima”, il dogma produttivo di Marco (“cosa farebbero in questo caso gli Who?”), ma così su due piedi mi viene in mente un aneddoto legato a Parole giuste, parole sbagliate, l'ultima traccia del disco: è l'unica nata direttamente in studio, un po' un'outsider dell'album, anche perché si basa sul pianoforte e non c'è batteria. In origine doveva esserci un violoncello, ma il ragazzo che doveva registrare quella parte non si è presentato, ha “paccato” come si dice dalle nostre parti. Insomma, eravamo in studio solo io, Paolo e Marco a chiederci cosa fare... Avevo con me una chitarra acustica e così mi è venuto in mente di mandarla in diretta nell'impianto con una distorsione acidissima, e strimpellare un po' sul pezzo per vedere cosa ne veniva fuori. Diciamo che è andata bene, và.

Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … anche senza volerlo.

Infatti in realtà, proprio senza volerlo, Londra alla fine è proprio un concept album. Gira che ti rigira, una volta completo, ci siamo resi conto che il filo conduttore dei brani, ad analizzarli e trovarne una chiave di lettura, era il viaggio, inteso in varie forme: spirituale, mentale, fisico, viaggio di speranza, viaggio come ritorno... da qui l'idea della valigia in copertina. Per esempio Londra parla di quelli che partono cercando fortuna all'estero, e magari restano delusi da un luogo che hanno in realtà idealizzato; 1000 Miglia parla del viaggio come fuga da un amore andato male, mentre Lei, ancora lei parla dell'esatto opposto, dell'ostinarsi a rimanere e far funzionare le cose... e così via.

C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di Londra?… che vi piace di più fare live?
E' dura scegliere, sinceramente. Tutti i brani di Londra ci danno qualcosa di diverso quando li suoniamo. Personalmente amo molto suonare Mendicante e 1000 Miglia, ma quello che forse può mettere tutti d'accordo credo possa essere La tua pelle: ogni volta è una botta di adrenalina, è un pezzo molto tirato, forse il più tirato che abbiamo al momento.



Il cd è uscito con la Irma Records, realtà sofisticata del panorama italico, anzi, internazionale … come vi siete trovati? Come avete lavorato al disco?

Siamo stati molto felici di avere incontrato Irma Records, e che loro si siano dimostrati interessati al nostro lavoro, già da quando Londra era semplicemente un EP. Sono una realtà molto solida, non a caso sono in questo mestiere da tantissimi anni, e in più sono anche editori, che di questi tempi forse è quello che fa veramente la differenza. Ci hanno lasciato totale libertà artistica, senza proporci fantomatici contratti capestro (ebbene si, c'è ancora chi invece ha il coraggio di proporli) e senza prometterci la luna: la sensazione è quella che si lavori con l'interesse comune che tutto vada per il meglio, e che il progetto possa crescere. Stesso discorso vale anche per il nostro ufficio stampa, SBAM, che infatti collabora strettamente con Irma Records. Diciamo che abbiamo avuto la fortuna fino ad ora di incontrare ottimi collaboratori sul nostro cammino... tanto meglio!


Copertina semplice e diretta, con questa valigia pronta a partire … o no? Come è nata e chi è l’autore?

Diciamo che è un concorso di colpa. L'idea in origine è stata mia, Paolo ha trovato la valigia -  che infatti è una valigia vera che abbiamo fotografato e che ora ci portiamo ai concerti, piena di CD - e Mattia ci ha messo il lavoro grafico, visto che quando non suona fa quello di mestiere. In più abbiamo scelto l'immagine della valigia perché è viene citata proprio nel brano Londra, che dà il titolo all'album. Abbiamo deciso di lasciarla così pulita e semplice perché ha qualcosa di evocativo, è un oggetto che è nato per muoversi e spostarsi, ma è lì ch fluttua in un vuoto astratto, statico... e poi anche per ragioni pratiche, perché purtroppo con la diffusione della musica online la parte grafica dei dischi è sempre più sacrificata, e volevamo qualcosa che fosse riconoscibile anche se visualizzata in una dimensione poco più grande di un francobollo. Però ti svelo un segreto: nella versione fisica del CD, sul retro, la valigia è aperta e piena di oggetti che ora non dirò quali sono...


Come e dove presenterete l’album? …
In realtà lo abbiamo già presentato in un release party all'Off di Modena, uno dei migliori locali live della nostra città. E continueremo a portarlo in giro su tutti i palchi che ci vorranno ospitare, perché è il modo in cui sappiamo esprimerci al meglio, lasciando parlare la musica e cercando di entrare in contatto con chi decide di venirci a sentire.


Altro da dichiarare?
Mah, l'unica cosa di cui non si è parlato credo sia il video che abbiamo fatto per il nostro primo singolo, Tormentata Baby. Nulla di che, ci siamo noi che ci facciamo tirare in faccia della roba in slow motion, se vi va di farvi due risate andatevelo a vedere su YouTube!

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6 Commenti:

Alle 17 agosto 2015 alle ore 20:22 , Blogger Nella Crosiglia ha detto...

Sai che non li conoscevo e non sono niente male...
Li ho sentiti a dovere qua nell'eremo e pur non ricordandomi nessun pezzo mi sono piaciuti e il retro del cd tu l'hai visto Alli( intendo come copertina!??!)
Bacione serale e grazie come sempre di queste chicche!

 
Alle 17 agosto 2015 alle ore 22:52 , Blogger Alligatore ha detto...

Grazie a te dei cmplimenti al gruppo, che condivido (ospito solo gruppi che mi piacciono). Quanto al retro della copertina, sì, l'ho vista, ho il cd completo. Dico solo che c'è Il giovane Holden in orginale, e non è poco ...

 
Alle 18 agosto 2015 alle ore 11:55 , Blogger Elle ha detto...

Uh un esordio! La carica giusta per questa mattina: a me piace La mia rivincita :D
Bravi May Gray. Bravo Alli.

 
Alle 18 agosto 2015 alle ore 20:16 , Blogger Alligatore ha detto...

Grazie Elle :)
Sì, quella piace anche a me ... ascoltandola mi sono chiesto se sia autobiografica.
Poi mi piace anche la title-track, Londra con il viaggio (della speranza?), come filo rosso, e mi piace molto anche La tua pelle, e non scherzo ...

 
Alle 24 agosto 2015 alle ore 11:11 , Blogger Unknown ha detto...

grazie davvero! Mi fa super piacere vi piaccia. Non potete minimamente immaginare lo sforzo che c'è stato. Ringraziamo di nuovo Diego per lo spazio! ;) Seguiteci sui social! :)

 
Alle 25 agosto 2015 alle ore 00:05 , Blogger Alligatore ha detto...

Grazie a voi May Gray di essere stati in palude...

 

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