Intervista ai Tecnosospiri
Mi sembra che la band ospite questa sera su questi schermi abbia trovato uno splendido luogo per collegarsi: al mare, con la chitarra pronta all’uso, una scacchiera per stare ben concentrati e il portatile vicino. Non si fanno mancare niente i Tecnosospiri, come non manca nulla alla loro musica, un pop-rock con venature cantantuorali molto maturo, nonostante la giovane età.
Io i Tecnosospiri li seguo da alcuni anni. Li seguo dal loro precedente cd, In confidenza, uscito come il recente I lupi, per la romana CinicoDisincanto. Devo dire che sono cresciuti, molto cresciuti. I lupi è un concept-album che tocca tematiche sociali e politiche senza perdersi in discorsi banali o complicati, ma facendo vera musica.
Non dimenticano la melodia, non dimenticano la tenerezza i Tecnosospiri (come potrebbero, con un nome del genere?) e passano con incanto e consapevolezza dalle macerie di Sarajevo all’amato Pasolini, da Varsavia sporcata dalle multinazionali ai palazzinari delle nostre metropoli. Ma questo non è un comizio, è un concept-album sullo stato di crisi dei nostri giorni con dieci pezzi perfettamente legati insieme. Per questo lascio la parola a loro. Ci siete?
Io i Tecnosospiri li seguo da alcuni anni. Li seguo dal loro precedente cd, In confidenza, uscito come il recente I lupi, per la romana CinicoDisincanto. Devo dire che sono cresciuti, molto cresciuti. I lupi è un concept-album che tocca tematiche sociali e politiche senza perdersi in discorsi banali o complicati, ma facendo vera musica.
Non dimenticano la melodia, non dimenticano la tenerezza i Tecnosospiri (come potrebbero, con un nome del genere?) e passano con incanto e consapevolezza dalle macerie di Sarajevo all’amato Pasolini, da Varsavia sporcata dalle multinazionali ai palazzinari delle nostre metropoli. Ma questo non è un comizio, è un concept-album sullo stato di crisi dei nostri giorni con dieci pezzi perfettamente legati insieme. Per questo lascio la parola a loro. Ci siete?
VAI AL LORO MYSPACE http://www.myspace.com/tecnosospiriband
VAI AL LORO SITO http://www.tecnosospiri.com/
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Etichette: Blog, CinicoDisincanto Storia, I Lupi, Intervista, Pasolini, Pop, Roma, Tecnosospiri
166 Commenti:
Ciao Diego!
Ciao Claudio, ci siamo?
Benvenuto sul blog. Rispondi tu a nome di tutti?
in realtà il panorama che ho davanti in questo momento non è esattamente quello della fotografia.
Sono nel mezzo della metropoli capitolina,con palazzi a quindici piani,ottomila macchine parcheggiate in tripla fila.
Roma di giugno è troppo caotica...
Basta la fantasia, dai...ma c'è pure caldo?
non so se rispondo a nome di tutti.
Mi sono appropriato della fotografia,ma spero che anche gli altri si facciano sentire
no,rispetto ai giorni scorsi fa abbastanza fresco
Bene, le interviste sul blog d'estate sono un forno per chi è in città... io le faccio sul balcone di casa in piena campagna. Ma oro sono in casa con in sottofondo "I Lupi".
in piena campagna dove?
Sulle colline verdi attorno al lago di Garda, dove abito...
La mia palude...
bei posti,ci siamo stati un paio di volte a suonare.
Il lago è una dimensione abbastanza affascinante per noi che siamo abituati al mare
Già, più piccolo, chiuso attorno dalle montagne... vedi la sponda opposta ...
quanto alla palude,noi la sentiamo territorialmente come una minaccia incombente essendo della provincia di latina!:)
Ci dovrei venire a fare un giro...
Cosa dici, comincio con la prima difficile domanda?
chi siamo?
Proprio così: chi sono i Tecnosospiri?
E' vero una domanda difficile.
Nella nostra biografia abbiamo inserito in premessa un paio di versi di Rilke,che mi sembrano bellissimi "ci sommerge l'ordiniamo frana,lo riordiniamo e franiamo anche noi"
è difficile trovare un filo conduttore,un senso da esprimere attraverso un discorso organico,di tutte le esperienze e le identità che ci hanno attraversato.
A volte lo trovo anche noioso.
Forse è colpa mia. Trovo noioso dover dire chi sono con delle parole che uso hic et nunc ( qui ed ora )
non mi fraintendere. Non è snobismo.
E' semplicemente una mia distorsione.
Sono cosciente che chi ci legge ha bisogno di avere delle coordinate.
Solo che io non mi sento Greenwich,non mi sento un luogo.
Mi sento un essere.
E' un verbo all'infinito.
Non è una forma chiusa.
In realtà è una domanda difficile, veramente...è quasi impossibile dire chi si è.
Ciao a tutti, volevo salutare ed abbracciare i miei amici Tecnosospiri, rinnovando loro i complimenti per questo stupendo album che è "I LUPI".
Lo ascolto '...senza fine...' da ormai 3 mesi e ritengo che questa band sia una delle migliori in circolazione nel panorama musicale italiano.
Luca (da Brindisi)
Ciao LucaM
Luca è una persona fantastica.
Tra l'altro,mi sono dimenticato l'altra sera a Brindisi,di ridargli dieci euro!:)
Ecco perchè è venuto a cercarti sul blog...
Una domanda più smeplice Claudio: perché questo nome? Tecnosospiri. Questi sospiri sono tecno?
Indovina chi sono?
ahahah...
Non vedo....chi sei?
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Qui ci vorrebbe emanuele( il bassista)...chissà se è collegato!
E' tutta colpa sua!
sono una disturbatrice :-D
Una disturbatrice? Mi piacciono le disturbatrici.
Non so perchè ma mi pare che la nostra disturbatrice sia di orgine etnea...
La riconosci dall'accento?
...acqua...
Del mare? del lago? di fiume?
cmq Tecnosospiri è un ossimoro che abbiamo coniato un bel pò di tempo fa per motivi che ora sinceramente non ricordo.
Ci piace però pensare che fosse un preludio alle nostre identità,in bilico tra la tecnologia,intesa come approccio razionale alla forma canzone,ed i sospiri,intesi come forma intima di emozione.
"ma ancora commuove l'amore che si da"
Gli ho già sentiti questi versi ...
Lo stato in crisi, se non erro...
stiamo anche preparando il video de "Lo stato in crisi"!
La caznone che apre il vostro cd, anonimi...
gia...canzone straordinaria!
Bella forte... per quanto riguarda il video ci potete anticipare qualcosa? "Lo stato in crisi" avete l'imbaazzo della scelta...come immagini.
abbiamo deciso che gireremo il video sott'acqua...devo cominciare a fare le prove per cantare in apnea!
Sotto acqua, perfetta metafora della nostra società, direi.
Perché questo nome? Tra gli anonimi c'è qualcuno che lo sa? Oppure LucaM...
con Francesco Lagi,il regista,abbiamo deciso di evitare qualcosa di didascalico.
La rappresentazione dello stato in crisi è troppo ampia per essere sintetizzata in uno scenario che li presenta esplicitamente.
Così abbiamo pensato ad una piscina,noi che suoniamo e cantiamo sott'acqua,interagiamo tra di noi,con le nostre movenze impacciate ( o forse liberate )nell'acqua.
Stare sott'acqua,come stare in apnea.Alla fine usciremo però...e di fronte a noi ci sarà un paesaggio umano abbastanza "simbolico"
L'anonima è una sola, comunque...
e del titolo non so molto
Paesaggio umano abbastanza "simbolico"? ...
Be’, se non volete anticiparci altro, allora ditemi come nascono le vostre canzoni? Prima la musica e poi le parole o è il contrario?
sì,ci sarà una piscina piena di gente che non si era accorta d noi,che se la spassa,che se ne fotte,che non si rende conto di quello che le sta accadendo sotto i piedi
direi che musica e parole vanno insieme.E' difficile pensare ad una canzone come una battuta a due tempi.
Il tempo è unico.
almeno per quanto ci riguarda,la canzone non è un mezzo,ma un fine.
Il fine è quello di esprimere contenuti,fosse anche una parola o una frase. Il linguaggio verbale nella nostra canzone non esiste in sè,altrimenti non potremmo creare melodie pop.Le parole vengono scelte perchè c'è un suono che le richiede.
buona sera a voi, siamo altre disturbatrici etnee, ma scriviamo dalla capitale.
l'idea dell'acqua per rappresentare lo stato di apnea nel quale ci troviamo mi sembra molto adeguata:impotenza, blocco, movimenti rallentati.. ma l'acqua rimane anche un elemento vitale, in cui si puo' stare molto bene e da cui si puo' riemergere per cercare respiro...
buona sera a voi, siamo altre disturbatrici etnee, ma scriviamo dalla capitale.
l'idea dell'acqua per rappresentare lo stato di apnea nel quale ci troviamo mi sembra molto adeguata:impotenza, blocco, movimenti rallentati.. ma l'acqua rimane anche un elemento vitale, in cui si puo' stare molto bene e da cui si puo' riemergere per cercare respiro...
più che le richiede,che le cerca.
A volte disperatamente!
Vi ho sentito in qualche concerto e ho cercato delle notizie su di voi, a partire dal myspace(Senza Fine è meravigliosa).
Sul sito di sentireascoltare vi hanno affibiato l'etichetta "Emo Pop".
La condividete o in qualche modo sentite di avere qualcosa in comune con gruppi di questo genere?
buona interpretazione.
l'acqua come elemento vitale,come sorgente da cui nascono cose nuove.
Ciao disturbatrici etnee da Roma e ciao Rosario 83 ...emo pop? Mi piace, e a voi?
Ciao Rosario.
Non so cosa intendesse Stefano Solventi con Emo Pop...se è quello che penso anche io,forse stava in acido.
ovviamente scherzo:)
Un pop emozionale, una via italica al pop emozionale che non siano le solite rime baciate cuore amore... o no?
E poi, emo pop mi fa pensare a certi gruppi per adolescenti, tipo i Lost o i Finley... e sinceramente, voi siete almeno tre spanne superiori.
Nel modo di scrivere e nelle tematiche affrontate c’è stato un cambiamento rispetto al cd precedente o sbaglio?
Non so se siamo avanti di tre spanne,ma sicuramente per età,riferimenti artistici e culturali,e per oggettiva modalità di composizione,siamo lontani mille miglia dai quei gruppi!
sì abbiamo cambiato molto modo di scrivere.Direi che ora abbiamo un processo decisamente più complicato.
E' questa una domanda a cui mi piace molto rispondere,perchè mi da l'occasione per scavare dentro me stesso.
Scusate l'intrusione, ma non posso credere che una band del tutto originale come i TECNOSOSPIRI possano esser catalogati come nuove leve dell' 'emo-pop'.
Basta ascoltare "In Confidenza" oppure il nuovo "I Lupi" per rendersi conto di trovarsi di fronte ad una band innovativa e piena di talento.
Un brano come "Varsavia" ad esempio: può esser mai emo-pop?
Lc
in confidenza era un disco che,usando un'immagine,descriverei come l'amico che ti sussurra all'orecchio una cosa intima.
per questo motivo era naif,semplice,diretto,canzoni scritte chitarre e voce,a casa,raccontando l'emozione del giorno prima,il sogno di qualche notte,la parola di qualche amico o di qualche libro incontrato per caso.
Mentre "I Lupi"?
I Lupi ha invece inaugurato un processo di scrittura completamente diverso,teso molto di più verso la ricerca.
Sia nei testi che nelle musiche...
Quando parlo di ricerca intendo operativizzazione di un concetto.
Intendo ricerca di un tema a partire dalla letteratura,da canzoni che parlano di quel tema,da libri/testi che ne discutono.
da quadri,da immagini,da storie,da resoconti.Da tutto ciò che contiene qualcosa di infinitamente prezioso,che è la "sostanza".
faccio un esempio.
I Lupi.
E' la canzone che sta a metà disco,e non è un caso.E' una canzone che nasce da un'intervista che feci quando facevo l'assessore nel mio comune
Io anche, come Rosario83, ho assistito al concerto dei Tecnosospiri al Circolo degli Artisti e poi attraverso internet li ho conosciuti meglio.
Vorrei fare questa domanda, sempre col permesso di Alligatore XD
Ma per scrivere le canzoni dei Tecnosospiri trovate ispirazione da qualche libro? E se si, da quali?
ho ancora le bobbine della trasmissione radiofonica.C'erano diverse associazioni e vari pastori.
Si parlava del problema degli incendi e della pastorizia.
A parlare a nome dei pastori c'era un antropologo.Ad un certo punto un pastore si incazza,e interviene.
... è quello che parla nel mezzo della canzone?
e fa una filippica contro lo stato,la società,le multinazionali che lo hanno emarginato sulla cima di una montagna povera,senza speranza di futuro.Costretto a combattere contro i lupi,a cui non può sparare per legge.
Non può sparare ai lupi perchè la legge ufficiale del Parco degli Aurunci glielo vieta.
Ora,riascoltando quell'intervista,ho capito che "I lupi" di cui parlava non erano solo gli animali.
ma erano tutti quelli che,in un modo o in un altro,avevano decretato la fine del suo mondo.
Ora,con in testa questi pensieri,un giorno correvo sul lungomare di Formia,dove vi sono un paio di fabbriche in dismissione
ed ho collegato quello che diceva il pastore alla mia vita : al fatto che tutto ciò in cui credevo,e per cui mi battevo,crollava inesorabilmente per un volere collettivo,troppo forte per essere combattuto.
un volere che costruisce case anche se non ce ne è bisogno,che criminalizza gli extracomunitari per avere un capro espiatorio dove far sfogare la rabbia sociale,che costruisce fabbriche dove gli conviene e poi le chiude,appena ha degli schiavi nuovi da sfruttare
Un concetto molto forte, pasoliniano, altro che emo-pop...
Ciao Nicolas Eymerich...ho lasciato a Claudio la fine della elaborata risposta...ora forse può rispondere alla tua. Che era?
un potere che ha disintegrato la musica,la mia passione da quando sono bambino.L'ha ridotta ad intrattenimento,a show,a spettacolo,a buisness fine a se stesso.La musica come sottofondo,la musica come commercio,la musica come mezzo per diventare famoso.
La musica come tunz tunz che ti batte nelle orecchie e che SERVE a qualcosa.La musica retrocessa da arte a prodotto da consumare.
Premetto che sono un fan di Evangelisti!
Ho letto tutta la saga,e mi sono spesso "azzeccato" nelle avventure straordinarie del grande inquisitore catalano!
certo che abbiamo avuto ispirazione da libri
Quali, in particolare? ... Evangelisti piace un sacco anche a me...è un piacere avere qui Nicolas Eymerich.
Lo stato in crisi ad esempio è molto influenzato dagli scritti di alcuni sociologi come Baudrillard,Vattimo,Candau
Senza Fine è decisamente influenzata da Baudlaire. Le Ceneri Rilke e Pasolini. Sentieri Interrotti Heidegger. Genociodio Eco e Barthes.
E così via...
Dicevo, avete delle letture che hanno ispirato alcune vostre canzoni?
Mi viene da pensare gia alle Ceneri di Pasolini(ad esempio), o magari L.A. Confidential ha ispirato la scelta del titolo "In Confidenza"?
Probabilmente sono sciocchezze, però forse Claudio potrà fare chiarezza
Trovo che la saga sia veramente fenomenale,e mi piacerebbe molto riuscire un giorno a scrivere qualche canzone con un influenza piu storico narrativa.
Evangelisti è veramente un grande scrittore italiano.
Forse è il mio preferito attualmente
Assolutamente!
Hai colto in pieno.
"Le Ceneri" è un riferimento a Pasolini, ed anche In Confidenza mi è venuto in mente mentre leggevo Ellroy ( Altro grande da cui imparare!)
come non detto, claudio ha risposto fulmineamente.
Stai tranquillo, la Santa Inquisizione non ti ricercherà come cataro.
Le ceneri come quello che mi rimane di Pasolini. Come lui ha fatto per Gramsci.Se leggi "Le Ceneri di Gramsci" ti accorgi che di tutto parla fuorchè di Gramsci...come un pò la nostra canzone.
Già, domande e risposte che s'incorciano spesso...
in realtà è un modo per crearsi un interolocutore privilegiato con cui fare i conti. "Le Ceneri" è una canzone in cui si racconta della difficoltà di esprimere se stessi..."il mio segreto è comprimere,fingere agli sguardi non farli piangere,il mio segreto è sorridere"
Per “i Lupi” si parla di concept-album, qualcosa che profuma di anni ’70. In che modo è un concept? E perché farlo adesso?
Pasolini è un modello,un punto di riferimento che ha avuto il coraggio,fino alla fine,di dire e vivere tutto con grande pienezza...con il coraggio di posizioni anche impopolari.
E' un concept nel senso che si tratta di un "discorso" unico.
In effetti la maggior parte delle canzoni sono state scritte nel 2008 con un sentimento abbastanza comune.
In questo momento non so cosa ci serva.Non so se il disco sia figlio dell'attualità.Sò però che ho avuto bisogno,con gli altri Tecnosospiri,di scrivere queste canzoni.Ed anche se siamo molto lontani dagli anni 70',non mi dispiace quel riferimento!:)
Un bel decennio, molto meno grigio di quel che ci si vuole far credere.
Un decennio dove la politica era una cosa seria. Si parla anche di disco politico, per "I Lupi", piacevolmente politico: Pasolini, Sarajevo, i palazzinari, “lo stato in crisi”… è difficile fare un buon disco pop-politico? Come ci siete riusciti?
grigio nel senso di piombo...e quello sì che nessuno vuole rimpiangerlo.Ma un decennio anche ricchissimo di inventiva,di ricerca,di speranza
Non penso che sia difficile.
Penso sia un limite tutto italiano confinare la musica pop a tematiche "disimpegnate".
"I lupi" è un disco politico nella misura in cui "politica" significa sentimento comune,tematica che riguarda tutti noi.
La musica deve parlare di questo.
La musica non è X Factor.
contaminazioni con altre forme d'arte sono presenti nell'album, oltre alle letture?
Mi dispiace che,pur positive,diverse recensioni non abbiano compreso questo punto : il disco non è musica da una parte e testi da un'altra,non è musica orecchiabile e testi impegnati.
A volte ho come l'impressione che siamo veramente indietro,in Italia.
perchè un gruppo come il vostro non ha ancora raggiunto il successo?
Oltre alle letture molto cinema e molta arte visiva.
Nel nostro booklet si possono riconoscere diverse opere,tra cui Magritte,Sheila Kameric,Caravaggio,Bosch,ma anche Kiewslosky,Leone,Pasolini,Kubric.
"Il pubblico ha invaso il palcoscenico,ha ucciso i burattini,perchè erano crudeli" è un riferimento a "Cosa sono le nuvole" il bellissimo film di Pasolini,in cui il pubblico di un teatro di periferia non coglie la differenza tra realtà e rappresentazione,e invade il palcoscenico uccidendo i "cattivi"
Grande quel film...a proposito di realtà e fantasia, con Internet che rapporto avete da utenti?
Il successo è l'altra faccia della persecuzione direbbe qualcuno...comunque io mi sono fatto quest'idea : a prescindere dalla qualità che esprimi,ed anche dalla tua "fruibilità",il successo in Italia è un fattore industriale.
Anche nella musica indie.
Ormai se non vieni dall'universal o da alcune etichette indie vicine alle major tipo Ghost o Tempesta,alcuni network ti trattano volutamente con sufficienza.
Ma questa è una risposta "comoda".
Forse non abbiamo ancora avuto grandi soddisfazioni commerciali semplicemente perchè non siamo riusciti ad essere nel posto giusto al momento giusto.
E comunque,non ci lamentiamo dei risultati raggiunti ( faticosamente ) fin'ora.
usiamo internet come tutti sia per i suoi social network,sia per il peer to peer.
Scarichiamo molta musica,ma la compriamo anche,specie se viene da realtà indipendenti.
La rete è un universo straordinario,è un flusso inarrestabile.Non si può limitare,si deve invece capire ed innovare.
… e da musicanti, il vostro rapporto con la Rete delle Reti e le nuove tecnologie in genere?
Il disco è un feticcio da amare, custodire, coccolare... abbasso il download.
Ci arresti?
No, c'ho il giorno libero.
Benvenuta anche a te.
E' vero, c'è bisogno di un ritorno di amore verso il disco,come oggetto prezioso,da custodire,da conservare e tramandare ai posteri.
Il disco come un segno del tempo che vivi. E' vero però anche che la condivisione tramite internet è una grande opportunità di diffusione.
Bisognerebbe fare entrambe le cose.
Del resto ci sono dischi,come il nostro,che costano 10 euro,e cioè quello che ormai spendi per una birra ed un pacchetto di sigarette.Per molti secondo me si tratta di avere il coraggio della "Prima volta".
Dopo che hai acquistato un disco che è veramente importante per te,secondo me lo rifai.Anche se magari prima te lo sei scaricato.
Grazie. Ma attenti, ho due paia di manette per voi!
Bene, mi piacciono certi giochetti.
Bene,ora ci definiranno un gruppo fetish pop!
Bella etichetta, mi piace.
Forse si è persa: qual'è da musicanti il vostro rapporto con la Rete delle Reti e le nuove tecnologie in genere?
Alligatore è della serie "famolo strano"
Già, è così. Lo confesso agente.
Internet è il nostro mezzo principale di promozione.Abbiamo le nostre pagine sui social net,il nostro sito ufficiale,con cui dialoghiamo quotidianamente con le persone che ci ascoltano,e a cui proponiamo un aggiornamento quotidiano delle nostre attività.
E Facebbok? Cosa ne pensi di quello che ha scritto Aldo Nove su Facebook? “…su FB non si pensa. Su FB non si inventa? Su FB si fa esattamente quello che sotterraneamente ti viene detto di fare, nell’illusione che sia tu a sceglierlo.” Insomma, una democrazia assoluta “di facciata”. Perfetta metafora della società attuale, aggiungo io …
Facebook è,esattamente come gli altri S.N.,una toilette virtuale.
E' il luogo in cui tutti noi ci trucchiamo e appariamo come vorremmo essere. E' una rappresentazione dei nostri desideri e aspettative su noi stessi.
Su Fb non c'è quello che non possiamo controllare,e cioè noi stessi.
Però io non sono per una critica troppo apocalittica.
Allora torniamo al territorio: voi venite dai dintorni di Roma. Essere nati vicini alla capitale vi ha aiutato nel vostro lavoro, o è stato un peso?
Facebook è anche un'occasione di espressività,di comunicazione.
Non solo per i gruppi o per gli artisti.Anche per ognuno di noi che ha qualcosa da dire.
Facebook è la sintesi del processo di individualizzazione,di riduzione delle identità a singoli vissuti,di singolarità...che contraddistingue il nostro tempo rispetto alla modernità,fatta di grandi agenzie collettive,di grandi rappresentazioni sociali,di grandi memorie storiche.
Ma avete pensato a qualche forma di "diffusione anomala" della vostra musica?
Per esempio, in Caterpillar, un programma radiofonico, avevano indetto questo gioco.
Si prende un libro e lo si pone in un luogo a caso(per esempio su una panchina), con una nota per esempio sulla prima pagina, dove è scritto che, dopo aver letto il libro, è necessario riporlo in un altro luogo a caso. In questo modo, si crea una catena continua di nuovi lettori.
Non so se sono stato chiaro...
Abbiamo pensato a qualcosa del genere,che si ispira al marketing non convenzionale.
Ad esempio,abbiamo pensato a lanciare sul nostro sito ufficiale l'idea di girare dei video su "lo stato in crisi" in cui ogni ascoltare lo canta nei luoghi che frequenta abitualmente.
Abbiamo anche pensato di avviare un gioco con i nostri ascoltatori.
Pubblicare una canzone del disco,inserire uno scritto testuale,una serie di immagini e trailer da cui è ispirato e poi chiedere di postare altrettanti riferimenti che la canzone ispira.
Un'idea di "opera aperta".
Ma siamo anche molto pigri...e comunque,ben vengano idee.
ricordo bene quel "gioco" sui libri perchè ne sono stato testimone.
Non ricordo il nome con cui era stata definita...cmq è una bellissima idea.Io lo faccio sempre,con i quotidiani però!:)
quanto alla domanda dell'alligatore...
non so se ci ha aiutati.
Non ci sentiamo parte di una "scena romana",perchè nella sostanza non c'è. La nostra etichetta sicuramente coltiva molto di più questo genere di percorsi,e noi,di conseguenza,ne beneficiamo,ma siamo molto lontani dal trarne dei sostanziali vantaggi.
Di sicuro,a Roma si suona.
Il problema è dove "si suona" bene.
Quando penso a Roma, tra le altre cose penso al cinema. Qual è il vostro rapporto con il cinema? Vi piace Kieslowsky, dicono …
avete strutturato i vostri live in modo particolare?
Il Cinema ci influenza molto,anche se Kiewslosky è un riferimento più per un brano ( Varsavia ) .
Come qualsiasi altro mezzo che procura e produce emozioni attraverso segni,il Cinema ci contamina con il suo linguaggio,le sue colonne sonore,le sue inquadrature.
Chiedeva l'anonimo: avete strutturato i vostri live in modo particolare?
Ora la nostra line up si è arricchita di un prezioso elemento : Nico.
Nicoletta Nardi ha cantato su diversi brani del disco,ed ora fa parte integrante dei Tecnosospiri,suonando il piano e cantando con me dal vivo.
Abbiamo strutturato il live molto su questa presenza,dando molto spazio alla vocalità,all'impianto melodico delle voci. Allo stesso tempo abbiamo pensato di dividere il live in base a delle atmosfere.
C'è una fasa più densa di suoni,una più rock,una più concettuale.Ultimamente mi piace anche esprimermi direttamente con il pubblico prima di alcune canzoni,per suggerire lo stato d'animo con cui ascoltarle.
Nicoletta canta già in alcuni pezzi del cd. Bella questa idea interattiva con il pubblico.
il nostro live prevede anche delle parti strumentali ed ovviamente,dei brani di in confidenza.
Ne abbiamo fatti diversi per questo disco,e devo dire che in ognuno ci siamo divertiti molto.
Nei live ti devi divertire,ed allo stesso tempo devi mantenere la struttura di uno spettacolo.
Se pensi a quanto sia difficile,inevitabilmente fallisci.
Timoria, Perturbazione, Baustelle, Le luci della centrale elettrica … Sono le solite masturbazioni mentali della critica o qualche contatto con questi nomi c’è? Altre tue influenze più nascoste?
sì devo dire che non mi preparo niente,perchè altrimenti sembra qualcosa di costruito.
Ci penso molto,ma alla fine la cosa migliore è cominciare a parlare tenendo a mente semplicemente l'idea da esprimere.Le parole vengono da sole.
Che musica ascoltate? Vi ritenete esterofili o forse trovate maggiori ispirazioni negli artisti italiani?
E infine(prima di andare definitivamente a letto), avete qualche intenzione futura di fare una canzone fuori dalle righe, magari recitata anzichè cantata?(Come ad esempio fanno gli Offlaga Disco Pax)
Belle domande anonimo.
In realtà ci hanno paragonato anche a Cremonini e a Max Gazzè...per dire fin dove arriva la fantasia dei nostri "critici".
Ho pubblicato un disco e mi sono naturalmente sottoposto alla critica di chi lo recensisce,quindi accetto qualsiasi opinione.
Mi piacerebbe però ognitanto che ci si rilassasse,e si andasse un pò oltre i soliti riferimenti nazionali.
In primis perchè la nostra proposta ha molto più a che fare con artisti stranieri.
Credo comunque che ascoltando bene il disco ci si può accorgere che la nostra proposta ha una sua identità artistica.
Poi certo,la presenza di Amerigo Verardi ( stesso produttore di Virginiana Miller e Baustelle ) e di Maurice Andiloro non è casuale.
e riguardo la mia seconda domanda, cioè se farete delle canzoni "alternative", come ad esempio recitate, anzichè cantate?
non siamo esterofili,ma certo ascoltiamo molto più musica straniera che italiana.
Qui devo fare un discorso molto personale perchè abbiamo ascolti veramente diversi.
Io sono molto vicino alla sensibilità di alcuni artisti come Sparklehorse,Wilco,Tv On The Radio,Pavament,Deus.
In Italia citerei De Andrè,Graziani,Battiato.
Tra i nuovi Baustelle,Virginiana.
non è assolutamente escluso.
Anzi ti do un'anteprima.
Ho acquistato un registratore e sto riprendendo alcuni discorsi che traggo dai miei giri nell'Urbe,che è un racconto infinito.
Mi piacerebbe moltissimo riuscire ( un pò come abbiamo iniziato a fare con la canzone "i lupi" )a scrivere delle canzoni "collettive" a partire dalle parole della vita reale.
Una specie di rimediazione dei collage dadaiste di Switters,una musica "della e per la vita"
quanto al recitare e agli offlaga,non so.
Io ho una voce di merda quando recito...ma diversi amici ottimi attori sì...quindi hai detto mai.
...magari proprio con gli offlaga...com Max che racconta con il suo accento emiliano una storia di periferia formiana!
perdonatemi ragazzi ma gli impegni sentimentali mi chiamano...ho il tempo per rispondere ad un'ultima domanda!
Sarebbe bello, come De Anndrè ha cantato in napoletano... Don Raffae'.
Sentimentali, chiapperi allora finisco.
Concludiamo allora, con la marzullata finale: fatevi una domanda, datevi una risposta e poi tutti a nanna…
L'alluno rivela al maestro,apprendo cosa mi stai chiedendo...capire conosci te stesso.
Quanto alla nanna...non se ne parla.
La metropoli rivela la sua vera faccia quando calano le persiane.
Bisogna andare a scovarla...
Grazie a Diego per l'intervista e un abbraccio a tutti gli "anonimi" e non che sono intervenuti.
Clà
continuate a seguirci su http://www.tecnosospiri.com
Baci
Clà
Grazie Cla', un po' t'invidio nella metropoli, qui dalla bucolica campagna...
anche io, in quanto anonimo, saluto, ma a differenza di Claudio, vado a dormire... un lavoro mi aspetta. XD
Grazie Claudio, grazie Tecnosospiri. Grazie LucaM, anonimi (forse di origine etnea), disturbatrici etnee, disturbatrici dalla capitale, Rosario83, Nicolas Eymerich, La Poliziotta, XD …un bel gruppo. Buona notte a tutti.
MA CHE FINE HANNO FATTO I TECNOSOSPIRI??? DA UN FAN FORMIANO :)
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