Continuo a pubblicare cose apparse sul sito di Smemoranda che oggi non c'è più, purtroppo. Torno al 2022, quando pubblicai quattro recensioni a inizio anno a quattro dischi della scena indipendente, che mi piace ricordare. Uno al disco di Fabiana Martone, che omaggiava Joni Mitchell, un'altra al cantautore impegnato veramente Marco Sonaglia, un'altra ancora al disco del duo al femminile Fede 'N' Marlen, che suoneranno domani a Verona presso Osteria ai Preti (ancora il tour di presentazione del disco da me recensito, qui o qui la rece al concerto del 3.5.2024), e infine al disco di Frank Bramato, musicante tanto geniale quanto indefinibile. In fondo alla rece l'intervista fatta su questo blog poco prima.
Fabiana Martone gran voce dei Nu Genea, ha fatto un disco dedicato alla Joni Mitchell anni Settanta: Living in Shadows and Light. Un disco che omaggia la Mitchell dell’incontro con i grandi del jazz a partire da Mingus e dal concerto “Shadows and Light”. Un Ep di sette splendide canzoni, nato dopo un corso di studi in canto jazz, che prevedeva una tesi sulla Joni Mitchell in jazz. Il passo dal farne un album è stato breve, e questi brani hanno colpito il produttore Greg Osby della Inner Circle Music, tanto da produrlo senza esitazioni. Sette canzoni in chiaroscuro, sette canzoni di jazz contaminato, con arrangiamenti minimali che incantano. Come incanta la voce della Martone, e un gusto tutto anni Settanta intorno al lavoro, a partire dalla copertina caleidoscopica.
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Con Marco Sonaglia torna l’impegno da cantautori classici, torna con questo Ballate dalla grande recessione, ballate voce/chitarra/armonica che non fanno sconti a nessuno. Il cantautore di Recanati racconta di Stefano Cucchi in modo diretto e con parole giustamente dure, racconta dell’art.18 e dei lavoratori dimenticati dalla politica, racconta senza retorica di Cuba, di un maestro quale è stato il grande Claudio Lolli (“Ballata per Claudio” è uno dei pezzi migliori del disco), di Mimmo Lucano, dei lager, degli immigrati che raccolgono i pomodori. Tematiche decisamente forti, nate dall’incontro su Fb con l’intellettuale Salvo Lo Galbo, con il quale Sonaglia condivide la militanza politica. Inizialmente erano cinquanta ballate per un libro in cerca di editore. Sonaglia ne ha prese dieci trasformandole nelle canzoni del suo disco.
Due ragazze di Napoli, Federica e Marilena, in arte Fede ‘ N ‘ Marlen e un disco pieno di storie e Storia: Terra di Madonne. Storie cantate in napoletano, italiano, francese e spagnolo (la sorpresa finale “Malafemmena” del principe de Curtis in arte Totò, con la presenza cult di Ferruccio Spinetti e del suo contrabbasso), storie di immigrazione alla rovescia, di lotte LGBTQ+, storie dedicate alla loro città, l’immortale Napoli (è lei la “Terra di Madonne” del titolo). Un pop-folk impegnato con accenni di world. A tratti mi ha ricordato la folk - singer inglese Caroline Trettine, a tratti mi sono rilassato cullato dal loro cantato. Credo che dal vivo siano uno spettacolo. Speriamo tornino presto a proporre dal vivo la loro musica.
Non essere di Frank Bramato è un disco difficilmente classificabile. Pop? Prog? Rock? Classica? Elettronica? Cantautorato? Tutto questo e molto altro ancora per l’esordio sulla lunga distanza del poliedrico musicista pugliese che cita (non a caso) Frank Zappa, e campiona con cognizione di causa il grande Carmelo Bene. Pieno di parole e di suoni, con molta ironia e autoironia sulla musica indipendente, nonsense che fanno ridere e alcuni momenti teatrali. Un vinile targato Seahorse Recording, un vinile come se ne facevano una volta, con quattro canzoni da un lato e quattro canzoni dall’altro e tanta passione. Compatto nella sua eterogeneità.
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Ottima selezione.
RispondiEliminaBuona giornata.
Grazie Cavaliere, sempre presente ;)
RispondiEliminaAltrettanto!