martedì 4 settembre 2018

In palude con Postino

NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE   POPstino
DOVE ASCOLTARLO qui
LABEL  Labella Studio
PARTICOLARITA’
CITTA’  Firenze
DATA DI USCITA  6 luglio 2018
L’INTERVISTA
Come è nato Latte di soia? 
E’ nato per Caso.
Io, nella vita, faccio e sono tutt'altro che un musicista in senso lato.
Negli ultimi sei anni, per Caso, ho scritto un po' di canzoni che non sono quasi mai uscite dalle mura di camera mia, fino a che, per regalo di laurea, ho deciso di incidere un album.
I brani sono nati quasi tutti attraverso lo stesso iter che credo sia il mio metodo di scrittura ovvero in bagno il giorno dopo una sbronza.
Inizialmente doveva essere un disco per ricordo, per non perdere parti di parti di me che avevo chiuso tra le corde di una chitarra e cinque frasi, ma parlando con l’etichetta Labella Dischi che ho vicino casa, mi è stato suggerito di provare a fare un progetto che pensasse più in grande anche perché a loro i pezzi piacevano molto, e niente è iniziato tutto così senza grandi pretese. Poi a marzo abbiamo fatto uscire Blu e lì mi sono accorto che, per Caso, si stava muovendo qualcosa che non mi aspettavo e che oggi mi sta facendo attraversare uno dei periodi più belli e spiazzanti della mia vita.
Perché questo titolo?  … una moda o c’è qualcosa d’altro dietro?
Il titolo del disco è estratto da una canzone che fa parte dell’album che si chiama Fuori dalla disco dove racconto, in maniera romanzata, un episodio che mi è capitato. L’evento in questione è una cosa che io credo possa essere accaduta un po’ a tutti, ovvero quando conosci una ragazza in discoteca con cui c’è “feeling” e sul più bello lei inizia a vomitare a causa dei drink di troppo. Nel mio caso, questa ragazza mi parlava della sua dieta super salutare e del fatto che faceva colazione con il latte di soia, e io mi stavo “imparanoiando” perché, se tutto fosse andato a buon fine, non avrei saputo cosa darle a colazione.
Ho deciso di dare questo nome all’album perché il latte di soia è diventato un po’ un emblema di benessere dei nostri tempi, anche se poi il weekend ci sfondiamo di superalcolici e vomitiamo non importa, perché l’importante è fare colazione con il latte di soia.
Il latte di soia rappresenta per me un po’ lo specchio della nostra generazione, perennemente nel mezzo tra una continua tendenza all'eccesso e all'autodistruzione, e la voglia di astensione anedonica da tutto ciò che ha intorno al fine di preservarsi. Credo che il nostro dissidio nasca proprio da questo, da quella costrizione sociale che ci obbliga a stare nel mezzo.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
Probabilmente quando ho registrato la voce di Blu, il primo singolo che doveva uscire. Non avevo mai registrato prima, quindi era la prima volta in assoluto all’interno di uno studio di registrazione. Quel pomeriggio la cantai circa dieci volte, facendola ogni volta in un modo diverso, alla fine uscì fuori una versione che mi sembrava potesse andare bene. Così, nei giorni successivi iniziarono a fare il mixaggio e l’editing della traccia ma più l’ascoltavo, più non mi piaceva e gli chiesi se potevamo registrarla di nuovo da zero. Dopo una serie di offese, accettarono e la registrai nuovamente, e finalmente venne fuori la versione che adesso tutti ascoltate.
Se
Latte di soia fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Non so se Latte di soia possa essere considerato un concept-album, forse per alcuni versi sì, se si considerano le tematiche affrontate dai vari brani, che nonostante tocchino vari aspetti della condizione umana, convergono su un unico punto che è l’analisi della quotidianità, quella che tutti viviamo ma che molte volte non ci fermiamo ad osservare ed analizzare, che ci passa davanti senza che ce ne accorgiamo, le piccole cose di tutti i giorni che in realtà ci condizionano la vita.
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiero dell’intero disco? … che ti piace di più fare live?
A dire la verità no, non vado più fiero di un pezzo in particolare rispetto ad un altro.
Tra i vari pezzi scritti in questi anni, ho scelto di inserire proprio questi 8 brani in
Latte di soia perché credo che raccontino diversi aspetti dell’esperienza umana, dai cambiamenti di stato e di animo, alla voglia di evasione, al conformismo quotidiano. L’intero disco rappresenta l’intenzione del disco.
Latte di soia è uscito Labella Studio con il sostengo promozionale di ABuzzSupreme … chi altri citare tra i responsabili del disco?
Il disco è stato prodotto da Postino e Labella Dischi, registrato nel Gennaio 2018 presso il Labella Studio di Montelupo F.no (FI) da Matteo Guasti, mixato da Alessandro Moscatelli e masterizzato da Giovanni Versari presso la Maestà Studio di Tredozio (FC). Tutte le musiche e i testi sono di Samuele Torrigiani (Postino) mentre gli arrangiamenti, la produzione artistica e la programmazione sono stati effettuati da Renato D’Amico in collaborazione con Postino e Matteo Guasti. Il management è affidato a Black Candy Records.
Copertina con il latte (di soia?) versato sul tavolo e una ragazza appoggiata, in una posa malinconica, sul tavolo. Come è nata questa copertina? Cosa mi rappresenta?
Questa copertina l’ha ideata e realizzata Cosimo Fanciullacci, un mio amico fotografo che vive a Parigi.
L’idea era quella di rappresentare una ragazza al ritorno da una serata dove l’alcol ha fatto la sua parte che si interroga sul valore intrinseco dell'esistenza umana.
Ah sì, il latte versato è ovviamente di soia.
 Come presti dal vivo il disco?
A livello di live, come formazione siamo un trio e riproduciamo esattamente i suoni del disco. Le prossime date qui.

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8 Commenti:

Alle 4 settembre 2018 alle ore 23:08 , Blogger Alligatore ha detto...

Un vero piacere ospitare Postino in palude, con questo disco fatto per Caso, come dice nell'intervista.

 
Alle 4 settembre 2018 alle ore 23:10 , Blogger Alligatore ha detto...

E ci posso credere, vista la soavità del tutto, di queste canzoni che nascono in modo leggero e naturale, pensate in camera, mentre studiava per diventare medico ... e poi, come regalo di laurea, questo bel disco, Latte di soia.

 
Alle 4 settembre 2018 alle ore 23:13 , Blogger Alligatore ha detto...

Tutte le canzoni sono meritevoli di citazione, ma forse la prima da citare e Fuori dalla disco: ritmico, elettronico, malinconico, ironico, proprio qui si cita il latte di soia, che ha dato il titolo al disco. Le mode, il salutismo, gli eccessi in tutti i sensi ... e le piccole paure: oddio, non ho il latte di soia, cosa le darò per colazione all'amica che vorrei portarmi a casa (a letto?), ma lei ha bevuto di tutto e ora vomita. Generazionale? Di tutte o quasi ...

 
Alle 4 settembre 2018 alle ore 23:16 , Blogger Alligatore ha detto...

Come può essere generazionale Anna ha vent'anni, ancora di più, forse: Anna, ventenne oggi, le sue infelicità, il lavoro, crescere, i social network ...

 
Alle 4 settembre 2018 alle ore 23:18 , Blogger Alligatore ha detto...

Molto bella Come le balene: pop intenso e malinconico, surreale, con le parole pesate e pensate, per ragionare su di una crisi sentimentale e organetti magici...

 
Alle 4 settembre 2018 alle ore 23:21 , Blogger Alligatore ha detto...

... e se la crisi è andata oltre, ecco Come scatole canzone su di un amore finito, rimpianti, i suoni che piangono per un pezzo che prende molto e mi ricorda una delle prime canzoni degli amati Offlaga Disco Pax.

 
Alle 4 settembre 2018 alle ore 23:23 , Blogger Alligatore ha detto...

Insomma, siamo di fronte a un bel talento naturale, un nuovo giovane cantautore POPstino.

 
Alle 4 settembre 2018 alle ore 23:24 , Blogger Alligatore ha detto...

Ci porterà altre interessantissime lettere.

 

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