In palude con sea:side
NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE idm - techno - vapor wave
DOVE ASCOLTARLO soundcloud spotify
LABEL Elastico Records
PARTICOLARITA’ la costruzione delle tracce è la sintesi di una sperimentazione intensiva tra generi tendenzialmente distanti come idm e techno, alla ricerca di punti di incontro
CITTA’ Bologna
DATA DI USCITA 17 giugno 2022
L’INTERVISTA
Come è nato Riot as a game?
Riot as a game è nato a maggio 2020 dopo un nostro incontro in cui parlando di musica e dei nostri progetti, ci siamo chiesti come sarebbe stato mettere insieme le nostre idee e farne uno nuovo.
Giacomo mi ha passato una melodia su cui stava lavorando, mi ha ispirato molto ed è uscita spontanea la base ritmica che ha entusiasmato anche lui. Da questo immediato incastro, è uscita proprio la prima traccia, Riot as a Game, e la convinzione che questa collaborazione dovesse davvero nascere.
Come mai questo titolo?
Il titolo del disco vuole essere un invito ad infrangere lo standard che abbiamo intorno attraverso la produzione di idee e la creazione di qualcosa di unico, senza paura di sperimentare e di uscire allo scoperto come qualcosa di diverso. La rivolta è essenziale per creare una differenza e il gioco è necessario come esercizio creativo per aprire la mente al cambiamento.
Come è stata la genesi dell’EP, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
La genesi dell’EP è partita appunto da un incastro spontaneo iniziale che ci ha spinti a scambiarci altro materiale via cloud lavorando ognuno su parti diverse. Due tracce sono partite da melodie di Giacomo e due da mie basi ritmiche. Giacomo infatti ha curato molto di più la parte dei synth e sample e io mi sono occupata maggiormente di quella ritmica. Non potevamo però fermarci alla nostra comfort zone, per questo ci siamo voluti mettere in gioco parecchio lavorando uno sul topic dell'altro. Ciò ha significato un grande lavoro di ricerca, modulazione e modifica dei suoni per trovare un equilibrio, partendo da un'idea di musica che volevamo trasmettere: sonorità morbide che si infrangono su onde alte e metalliche.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
Verso la fine della lavorazione del disco ci siamo rivolti a Justin Bennet con cui abbiamo perfezionato i nostri mix nel suo studio qui a Bologna. E’ stata un’esperienza che ha tirato fuori ancora più potenziale dal nostro disco oltre a ricevere un “that’s so nice” da parte sua. Per noi è stata una grande soddisfazione che ci ha spinti ulteriormente a voler investire sul nostro progetto.
Se fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Sicuramente Riot as a Game è un concept - album: l’EP mette insieme il sentire comune che abbiamo per la musica e di cosa cerchiamo di trasmettere anche nei nostri singoli progetti seppur provenienti da generi, esperienze e influenze diverse. Mischiando tutte queste cose insieme, è uscito spontaneo il nostro nome, sea:side: l’identificazione con il mare come elemento in continuo cambiamento, prima calmo e poi in tempesta.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di Riot as a game? … che vi sembra ideale da fare live?
Il pezzo su cui abbiamo lavorato di più è Ten Days : in questa traccia abbiamo davvero intrecciato le nostre esperienze e ci ha obbligati ad uscire dai nostri schemi personali andando oltre a ciò che conoscevamo. Un’altra traccia che ci emoziona molto è Pulse dove la rosea malinconia della melodia vapor wave si schianta su un riff crudo e profondo tipico della techno, lasciando quel retrogusto di ricordo bello che essendo unico non può più essere vissuto.
Come è stato produrre questo EP con Elastico Records? Perché con loro?
Elastico Records non è stata una scelta casuale. La label fa parte di una realtà a cui siamo molto legatƏ che è Elastico Fa/Art.
Elastico ha sempre proposto iniziative culturali di alto livello, con uno sguardo all'avanguardia musicale e artistica dal locale all’internazionale, in spazi sicuri e inclusivi. Si agganciano a forti valori comunitari, sociali e di promozione culturale, che abbracciamo e seguiamo nelle nostre vite personali. Grazie a realtà come questa, progetti come sea:side vengono alla luce senza paura di sperimentare nuove forme di incontro e commistione, come nel nostro caso.
Ilaria e Marzia di Elastico Records ci hanno seguitƏ in ogni scelta con cura, professionalità e precisione, attenzioni che apprezziamo molto e che ci stanno portando risultati davvero positivi.
Copertina molto suggestiva, molto misteriosa, fumettosa ... Come è nata? Chi è l’autore?
EntrambƏ eravamo d’accordo di non usare i nostri volti, ma volevamo dare ancora più profondità al nostro EP anche attraverso il visivo, un altro concetto che ci lega: l’esperienza audiovisiva. Abbiamo infatti anche prodotto il video di Ten Days insieme al Visual Artist, Ivan FU. L’autrice della copertina è Elide Blind, fotografa di grande talento che durante lo shooting ci ha messo a nostro agio, ma non solo, il suo lavoro in post produzione ha creato perfettamente il volto del nostro progetto e della nostra musica.
Come presentate il disco dal vivo?
Al momento ci presentiamo attraverso un djset ibrido in cui iniziamo con il nostro EP e continuiamo in b2b restando saldi alla formula di commistione, ricercando tracce, loop e sample che riportino l’ondeggiare dei ritmi da caldi a freddi, sulle profondità dei bassi.
Stiamo però lavorando per il futuro, a performance diverse impostando un vero e proprio live con visual immersivi ed astratti, per creare esperienze audiovisive.
Altro da dichiarare?
Riot as a game.
Etichette: Bologna, Elastico records, Emilia, idm, In palude con ..., Intervista, Riot as a game, sea:side, Techno, vapor wave
10 Commenti:
Piacere immenso ospitare in palude questa sera sea:side, per la musica che fanno, per la label che li produce, per il vento di cambiamento...
Bello il discoro sul cambimento che fanno, sul non fare le stesse cose, sul prendersi in contropide... ascoltando questo Ep capirete il perché.
Dalla title-track che apre il disco, elettronica labirintica, saltellante, cavalcante, senza perdere la tenerezza. Sette minuti e rotti che ti fanno capire cose parliamo quandi parliamo di idm (intelligent dance music)...
... a Pulse, un cuore pulsante, come dice bene il titolo, per sei minuti e più, con delle onde sonore che si dipanano liberamente. Elettronica che a tratti sembra anche musica classica.
Da Ten Days, ritmo tribale, parlato, un elettronica sempre più inesorabile, saltellante, ritmica, sensuale...
... a Gigli, dal ritmo caldo e avvolgente, che si perde nella mente, che ti prende e non ti lasci più fino alla fine del disco.
Un Ep, che anche se breve, mostra la sua versatilità, quasi un miscuglio di generi... azzardo, dal rock al jazz, alla classica, si può sentire, ascoltando bene.
In sintesi, come detto da loro nella presentazione del disco: la ricerca di punti d'incontro tra generi tendenzialmente distanti come idm e techno.
Sonorità molto interessanti
Sì, Daniele, confermo: sonorità e idee mooolto interessanti.
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