In palude con Erica Boschiero
NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE musica d’autore
DOVE ASCOLTARLO qui
LABEL Squilibri Editore
PARTICOLARITA’ grande nuovo cantautorato [parola d'Alligatore]
CITTA’ Treviso
DATA DI USCITA 25.06.2021
L’INTERVISTA
Come è nato Respira?
Respira racchiude alcune delle canzoni che ho scritto negli ultimi anni. Con Sergio Marchesini, arrangiatore e co-produttore artistico del disco, abbiamo scelto quelle che in qualche modo raccontassero il tempo in cui ci troviamo e il mio sguardo su di esso. Mi sono resa conto che le canzoni erano popolate di animali, alberi, paesaggi, a un certo punto è stato quasi come fossero loro a farci da guida nel mostrarci una direzione da seguire... e noi li abbiamo seguiti.
Perché questo titolo? … è un invito?
Sì, direi proprio di sì. Respira è il titolo di una delle canzoni del disco, una canzone d’amore che un albero dedica ad un essere umano. Senza volerlo però, quell’invito ha assunto una portata molto più ampia, considerando l’epoca storica in cui ci troviamo: il covid, l’”I can’t breath”, gli incendi, gli uragani, la paura: tutto attorno a noi sembra assumere tratti sempre più cupi e soffocanti, ma è dal respiro che possiamo ripartire, per attivare un cambiamento di rotta. Quanta attenzione diamo a quel gesto così scontato ma così intriso di mistero?
Come è stata la genesi del disco, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
E’ stata la naturale evoluzione della collaborazione cominciata con Sergio in E tornerem a baita. Dopo quella specifica incursione nel mondo dolomitico, un mondo “altro” da tutti i punti di vista, nello spazio, nel tempo, un’altra dimensione d’essere, avevamo bisogno di tornare all’adesso, alla città, a guardarci attorno in quel che stava accadendo, a raccontarlo non più in dialetto ma in italiano. Abbiamo coinvolto alcuni amici musicisti in una residenza di alcuni giorni tra le montagne, poi il lavoro di fino di Sergio, la registrazione spesso a distanza causa covid con altri musicisti, fino al missaggio finale da Paolo Iafelice e all’uscita, finalmente, con Squilibri. Sono stati due anni intensi!
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione dell’album?
Le partite a carte e a biliardino che ci si faceva nel vecchio bar di paese a Damòs mentre eravamo nella residenza artistica, gli ascolti delle registrazioni che ci mandavano i musicisti a distanza e la gioia che ne seguiva, e il bellissimo pomeriggio passato con Neri in sala di registrazione a Roma.
Se Respira fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Sì, forse possiamo togliere il “fosse”. Qualcuno ha detto che è come un periscopio che osserva il nostro presente, pone delle domande, e forse offre qualche provocazione...
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiera dell’intero disco? … quello più da live?
Respira è di certo il pezzo a cui sono più affezionata, è la canzone che il pubblico conosce di più e canta con noi a fine concerto, e che mi fa emozionare ancora ogni volta che la canto. Per il resto difficile scegliere, son tutte figlie!
Come è stato produrre Respira? Chi più vicino dal punto di vista produttivo?... ancora una volta Squilibri.
Sì, Squilibri è una garanzia di cura e qualità sia professionale che umana, una perla rara in questo tempo e nel panorama musicale! Ma non solo. Se pensiamo alla produzione artistica sicuramente la collaborazione con Sergio che mi sta facendo crescere molto, l’apporto degli altri musicisti, ma sono state preziose anche figure come Paolo Iafelice e Marco Vignuzzi, quest’ultimo ahimè venuto a mancare poco prima dell’uscita del disco...
Come è nata questa copertina con questo bel disegno? … un acquerello? Come i disegni interni, nell’elegante booklet.
La cosa buffa è che questo disegno non è nato con lo scopo di essere la copertina del disco. E’ un frame estrapolato dalla bravissima grafica di Squilibri Daisy Jacuzzi dal videoclip realizzato dall’illustratore Dario Scaramuzza. Anche tutti i disegni interni lo sono. In particolare mi piaceva che la copertina potesse prestarsi a diverse interpretazioni: la piccola figura femminile osserva una massa indefinita davanti a sè: potrebbe essere il principio di un uragano, o una collina da risalire, o l’inizio di qualcosa di nuovo, di certo è una cosa in divenire, e in divenire sarà il muoversi di quella figura...
Come presenti dal vivo il disco?
Dipende dalle situazioni: in trio con Sergio alla fisarmonica ed Enrico Milani al violoncello e a volte anche con la band al completo (Andrea Ruggeri alla batteria, Francesco Piovan al basso, Gianluca Segato alla chitarra slide, Francesco Ganassin ai fiati). Il 24 settembre saremo a Bologna in Piazza Maggiore con Neri Marcorè con questa formazione. E qualche volta da sola chitarra e voce.
Altro da dichiarare?
Presto RESPIRA sarà anche online sulle piattaforme streaming. Abbiamo aspettato un po’ di tempo perché ahinoi dallo streaming i ricavi sono prossimi allo zero... a fronte di spese che come immaginerai sono ingenti quando si vuol fare un buon lavoro. La questione della musica in streaming sarà cosa su cui tutto il comparto dovrà riflettere, per la sopravvivenza stessa della discografia e di chi ancora vuol fare dischi di qualità...
Etichette: Cantautorato, Canzone d'autore, E tornerem a baita, Erica Boschiero, In palude con ..., Intervista, Respira, Sergio Marchesini, Squilibri, Squilibri Editore, Treviso, Veneto
9 Commenti:
Un vero piacere ospitare in palude questa sera Erica Boschiero, veneta di Treviso, che ha fatto veramente un gran disco (l'ho scritto io nelle particolarità, della scheda).
Un gran disco che parla d'amore, senza rime baciate, perché è amore per l'umanità, per la natura, per l'umanità della natura e la poca umanità dell'animale uomo ... si sente tutto questo nelle 10 intense canzoni di Respira.
Che sia nel ricordare le tragedie del mare attraversato dagli immigrati ne La memoria dell'acqua con un testo da mandare a memoria, cantato con la giusta voce di Erica (volevo riportare le parole, ma è giusto le sentiate dalla sua voce).
Che sia nell'impegni ambientale di Un'ostrica e una perla con una bella presenza di musicisti, che però non sovrastano mail il suo chitarra/voce.
Title-track nocciolo del disco: è una vera canzone d'amore, nel senso più vero del termine, tutta da ascoltare. Ascoltatela, capirete cosa intendo...
Ma non dimenticherei manco Sale, dove sociale e ambientale sono fusi insieme mirabilmente, come dovrebbe essere, e la musica rirorda certe musiche da boom, con la sua voce in particolare... pezzo immenso, infatti ne ho messo il bel video, che almeno potete sentire una canzone ...
Giusto, a questo proposito il suo discorso sullo streaming, con parole forti che sottoscrivo e ripeto in neretto: La questione della musica in streaming sarà cosa su cui tutto il comparto dovrà riflettere, per la sopravvivenza stessa della discografia e di chi ancora vuol fare dischi di qualità....
Respira è tutto da ascoltare, non faccio altri titoli, sottoscrivo solo la frase di Giò Alaimo, nel curatissimo libretto di casa Squi[libri]: canta con delicatezza e leggerezza che è di pochi.
Mi ricorda il Bob Dylan folk, ma non vorrei caricarla di troppe responsabilità ... ma lo penso veramente.
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