NOTE
SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE
pop elettronico psichedelico
DOVE
ASCOLTARLO su spotify
ad esempio
LABEL
La Tempesta
PARTICOLARITA’
due voci. Feat. Gian Maria Accusani Sick Tamburo/Prozac + in Psicosogno
CITTA’ Acqui
Terme/Nizza Monferrato
DATA
DI USCITA 12 ottobre 2018
L’INTERVISTA
Come
è nato Quartiere italiano?
Suonando,
in tour e in sala prove, durante una fase spontanea di scrittura che
si è conclusa arrivati a circa trenta provini. Da quel momento il
lavoro è stato più minuzioso grazie alla produzione di Ale Bavo che
ci ha aiutati a sintetizzare le idee. Le jam session ci hanno
divertito e hanno dato calore e verità al suonato e con il mix
abbiamo trovato l’equilibrio che cercavamo.
Perché
questo titolo?
Stavamo
chiudendo la prima stesura, la nostra casa/sala prove stava per
essere smantellata per lavori di ristrutturazione. Dopo mesi di
lavoro avevamo solo due giorni per chiudere il lavoro. Bloccati da
ore su una canzone, una donna si è materializzata alla finestra,
pronta a buttarsi ad angelo sulla strada o in volo verso l’ignoto...
non sappiamo ancora che fine abbia fatto. In quel momento le canzoni
erano davvero legate fra di loro, il quartiere suonava come un coro,
storie comuni e altre inconsuete, meno conosciute. Da lì è nato
Quartiere italiano.
Come
è stata la genesi del disco, dall’idea iniziale alla sua
realizzazione finale?
Ci
è piaciuta da subito l’idea di un disco cinematografico, in parte
ispirati a passaggi di Fuori orario o Brutti sporchi e
cattivi. C’era grande varietà come in ogni Quartiere,
una caratteristica che ci siamo portati dietro e di cui andiamo
orgogliosi. Seduta spiritica era un loop di poche parole, Dove
vai girava su un solo e ostinato accordo, Matematica e
aspirina già la suonavamo live, Cardio è frutto di un
cut-up di diversi frammenti sonori, Lastricato era acustica...
per dirti che ogni brano ha avuto la sua genesi. Arrivati a
concludere tre quarti del disco abbiamo inserito quelli che per noi
erano i tasselli mancanti e siamo entrati in studio dove abbiamo
inciso meglio ogni parte.
Qualche
episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione
dell’album?
Sono
tanti gli aneddoti! In generale porteremo con noi la stima e
l’affetto che ci hanno dimostrato i manager dei tre studi di
registrazione che ci hanno ospitato, Marcello Succo del Bluroom,
Mattia Cominotto del Greenfog e Stefano Luciani del Nufabric.
Quest’ultimo, esempio di gentilezza e disponibilità, in piena
notte al termine di una session di 14 ore ha giustamente perso le
staffe imprecando pesantemente contro il cielo alla nostra ennesima
richiesta di modificare la microfonazione. Per poi chiederci scusa
dopo 5 minuti.. ma aveva ragione!
Se
Quartiere italiano fosse un concept-album su cosa sarebbe? …
tolgo il fosse?
Il
regime della notte: un fuori orario fra le storie nascoste di San
Salvario a Torino o nei paraggi di un quartiere periferico di Genova.
C’è
qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più
fieri dell’intero disco? … che vi piace di più fare live?
Tutti!
Partecipiamo intensamente tutti e cinque alla stesura quindi ogni
brano per noi ha grande valore. Il tour è partito il 23 novembre da
Genova, alle ultime prove abbiamo suonato con molto trasporto Dove
vai e Cardio.
Quartiere
italiano vanta la produzione de La Tempesta. Come siete entrati
in contatto con loro? Come avete lavorato?
La
Tempesta aveva prodotto anche il primo album, è un collettivo di
artisti in cui ci riconosciamo per libertà creativa e passione.
Copertina
molto bella, come tutto l’artwork, ben curato, con disegni e tutti
i testi. Come è nato tutto questo? Di chi è opera?
La
copertina nasce da un'idea di Valentina, la nostra bassista, ed è
stata poi curata da Giulio Mosca, meglio conosciuto come il Baffo,
giovane illustratore che nell'ultimo anno ha riscosso parecchio
successo. Giulio aveva già collaborato con noi in passato con il
video di Speed al mattino e quest'anno con il video di Seduta
spiritica. L'idea era quella di rappresentare una folla, un coro,
un popolo "X" eterogeneo, fatto non solo di uomini e donne,
ma anche di icone, personaggi immaginari, ibridi.
Come
presentate dal vivo il disco?
Questo
disco è stato pensato da principio in funzione di un live più
caldo, suonato, d'impatto, rispetto al primo album, più algido e
sintetico. Non escludiamo la partecipazione live di un sesto
componente, ma più avanti.
Altro
da dichiarare?
Etichette: Acqui Terme, Elettronica, Gian Maria Accusani, In palude con ..., Indie, Intervista, La Tempesta Dischi, Lo Straniero, Nizza Monferrato, Piemonte, Pop, Quartiere italiano, Rock
10 Commenti:
Un vero piacere ospitare questo bel gruppo, dal ritmo nel sangue e dai volumi alti: Lo Straniero che presenta qui il recente Quartiere italiano dato alle stampe che con La Tempesta.
Un disco ricco, pieno di suoni e storie, con cambi di ritmo piacevoli, ma godibile in tutti e 14 episodi.
Come sempre difficile dire una canzone rispetto ad un'altra, ma ci provo ...
In ordine d'ascolto direi: Dove vai, acida e psichedelica, buona per prendere il ritmo, elettricità diffusa, ecologia per corpo e mente, belle tastiere e giochi di parole.
Quartiere italiano title-track danzereccia e d'attualità, bel modo di cantare, ottimi fiati, ottime vibra per un rock moderno e dinamico.
Matematica e aspirina pezzo divertente/divertito con bei giochi di parole, volumi alti e una band che suona come un solo uomo (o donna).
Seduta spiritica, magico ed elettrico, con ritmo, testo pop stupendo come le tasterine magiche e Sorella, pezzo scatenato, elettrico con un bel testo fantasy e un bel modo di cantare di lui e lei e (ancora) tastierine magiche ...
Psicosogno, pop-elettronico divertito/divertente dal bel titolo e con un ritmo che sale (più la voce di Gian Maria Accusani, che non possiamo dimenticare mai ...).
Ritorna qui, cavalcata elettronica per chiudere con le suggestioni magiche dell'intero album e riaccenderlo subito ...
Tutto da ascoltare.
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