giovedì 10 maggio 2018

In palude con i Vanarin

NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE Pop
DOVE ASCOLTARLO su soundcloud
LABEL Woodworm
PARTICOLARITA’. È stato tutto registrato di notte in presa diretta
FB
CITTA’: Bergamo
DATA DI USCITA 23 marzo 2018
L’INTERVISTA
Come è nato Overnight?
E’ nato per necessità, direi. Dal momento in cui ci siamo messi a suonare insieme era volontà di tutti quella di realizzare un album. E’ stato tutto molto spontaneo.
Perché questo titolo? … cosa sta a significare?
Dalle prime jam alle registrazioni, questo disco è stato realizzato principalmente di notte. Ci è sembrato subito un titolo molto evocativo, come se facesse vedere – e sentire -  le cose dalla nostra prospettiva.
Come è stata la genesi di Overnight, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
A livello concettuale non è stato pianificato niente. Il tutto è nato dal fatto che avevamo molti pezzi pronti su cui lavorare e tanta voglia di fare un disco il prima possibile. Abbiamo iniziato ad arrangiare le canzoni durante il tour che ha seguito l’uscita del nostro EP. Piano piano il tutto assumeva una forma sempre più definita e una volta soddisfatti abbiamo cominciato le registrazioni, effettuate per la maggior parte in presa diretta, per rendere il più possibile l’impatto da live.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
E’ stato un periodo bello intenso, sicuramente la sera in cui abbiamo registrato i fiati è stato interessante, tra partiture improvvisate e arrangiamenti messicaneggianti (poi scartati, per ovvi motivi). O un’altra sera in cui abbiamo iniziato a esportare i bounce alle 3 e abbiamo finito alle 6 di mattina, tutti semi collassati sul divano. Una volta si è anche quasi allagata la sala per la pioggia!
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … potrebbe esserlo?
Non abbiamo mai pensato al disco come ad un concept album, un po' per le particolari scelte che tale lavoro richiederebbe, un po' perché forse non è un' idea molto vicina alla nostra maniera di intendere la produzione di un disco e della musica in generale. Diremmo piuttosto che ogni lavoro che affrontiamo cerca di tirar fuori armonia dai lati conosciuti e sconosciuti di tutti noi, e al momento, la cosa sembra decisamente soddisfare la nostra creatività.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di Overnight? … che vi piace di più fare live?
Qui di sicuro ognuno avrebbe da dire la sua, ma in generale hanging from a cloud è sembrato a tutti il pezzo meglio riuscito sotto diversi aspetti, dagli arrangiamenti equilibrati alle sonorità più moderne. In questa canzone ognuno di noi è riuscito ad esprimersi in maniera totalmente completa e incisiva. Per quanto riguarda il live la risposta è ancora incognita, abbiamo appena iniziato il tour e suonare su un palco dà sensazioni molto diverse da quelle che si hanno in sala prove.
Il disco è uscito con la prestigiosa Woodworm Label. Come vi siete incontrati? Come avete lavorato/lavorate insieme?
E’ stato grazie al lavoro di Roberta Sammarelli, che ci ha aiutati in qualità di manager e ha fatto da tramite con l’etichetta. Mentre lavoravamo al disco abbiamo mandato delle preproduzioni e alla fine ci è stata confermata la collaborazione.
Copertina magica, strana, di forte impatto ... chi l’ha fatta e pensata così?
La copertina è un dipinto del padre di Dave, Michael Paysden. Era da un po’ che volevamo collaborare con lui perché ci piacciono un sacco le sue opere. Cercando sul suo sito abbiamo trovato il disegno in questione e ci è sembrato subito perfetto. La cosa divertente è che il quadro nasce come omaggio allo scrittore Dino Buzzati (il capoccione in primo piano), che ovviamente non c’entra niente con la nostra musica, ma gli elementi surreali e l’atmosfera onirica sembravano sposarsi perfettamente con il tutto. E’ interessante anche il contrasto tra il titolo del disco e i colori chiari.
Come presentate dal vivo Overnight?
L’idea è sempre stata quella di proporre i brani nello stesso ordine in cui sono sul disco, ed è infatti quello che facciamo, con qualche eccezione per i brani vecchi. A livello sonoro direi che ci sono pochissime differenze tra il live e il disco, abbiamo curato molto i suoni e abbiamo cercato di non esagerare con le sovraincisioni, in modo da poter creare il giusto mix tra performance e produzione.
Altro da dichiarare?
“…e non ho altro da dire su questa faccenda.” Forrest Gump.


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13 Commenti:

Alle 10 maggio 2018 alle ore 00:51 , Blogger Alligatore ha detto...

Gran bel disco in palude oggi, un disco che sale ascolto dopo ascolto, pezzo dopo pezzo ... dall'elettronica dei primi brani, a una serie di canzoni voce/chitarra, sempre nel segno del pop psichedelico.

 
Alle 10 maggio 2018 alle ore 00:53 , Blogger Alligatore ha detto...

Sono i Vanarian con il loro pop psichdelico Overnight, nuovo disco targato Woodworm ... esordio che ho nelle orecchie adesso (e vi rimarrà tutta notte).

 
Alle 10 maggio 2018 alle ore 00:55 , Blogger Alligatore ha detto...

Da Holding popparello che sembra uscire dagli anni '60 rivisti negli '80, alla conclusiva A Question Of Time pezzo rilassato/rilassante per chiudere in bellezza il disco e avere voglia di ascoltarlo ancora.

 
Alle 10 maggio 2018 alle ore 00:57 , Blogger Alligatore ha detto...

Ma è un disco tutto da ascoltare ... a me piace molto con quei giochini di tastierine, il gran ritmo e certi rimandi alla psichdelia elettronico stile XTC.

 
Alle 10 maggio 2018 alle ore 00:59 , Blogger Alligatore ha detto...

... mi riferivo a Tulpa.

 
Alle 10 maggio 2018 alle ore 01:01 , Blogger Alligatore ha detto...

Interessante anche Hanging From A Cloud, da loro citato come il pezzo preferito ... sotto certi aspetti potremmo definirla la summa del disco, perché ne rappresenta molti aspetti.

 
Alle 10 maggio 2018 alle ore 01:03 , Blogger Alligatore ha detto...

To Lose My Cool, sembra invece quella che si allontana di più, una sorta di Terence Trent D'Arby rifatto oggi, con la chitarra di Pino Daniele.

 
Alle 10 maggio 2018 alle ore 01:07 , Blogger Alligatore ha detto...

Jellypie è interessante per l'intimità da sogno creata da chitarra acustica e voce, Lights Out per il patos etnico a narrare il flusso di coscienza di un carcerato che attende la fine della giornata.

 
Alle 10 maggio 2018 alle ore 01:08 , Blogger Alligatore ha detto...

Un disco colorato e onirico come lascia intendere la magica copertina ... tutto, decisamente tutto, da ascoltare.

 
Alle 11 maggio 2018 alle ore 12:19 , Blogger Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Bella Holding, voce molto particolare quella del cantante.

 
Alle 12 maggio 2018 alle ore 00:41 , Blogger Alligatore ha detto...

Grazie per l'attenzione.

 
Alle 12 maggio 2018 alle ore 12:36 , Blogger marcaval ha detto...

bello psichedelico ... li riascolterò

 
Alle 12 maggio 2018 alle ore 17:01 , Blogger Alligatore ha detto...

Vero Marcaval hai ragione. Grazie anche a te.

 

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