NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE Pop
DOVE ASCOLTARLO su soundcloud
LABEL Woodworm
PARTICOLARITA’. È stato tutto
registrato di notte in presa diretta
CITTA’: Bergamo
L’INTERVISTA
Come è nato Overnight?
E’ nato per necessità, direi. Dal momento in cui ci
siamo messi a suonare insieme era volontà di tutti quella di realizzare un
album. E’ stato tutto molto spontaneo.
Perché questo titolo? … cosa sta a significare?
Dalle prime jam alle registrazioni, questo disco è
stato realizzato principalmente di notte. Ci è sembrato subito un titolo molto
evocativo, come se facesse vedere – e sentire -
le cose dalla nostra prospettiva.
Come è stata la genesi di Overnight, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
A livello concettuale non è stato pianificato niente. Il tutto è nato dal
fatto che avevamo molti pezzi pronti su cui lavorare e tanta voglia di fare un
disco il prima possibile. Abbiamo iniziato ad arrangiare le canzoni durante il
tour che ha seguito l’uscita del nostro EP. Piano piano il tutto assumeva una
forma sempre più definita e una volta soddisfatti abbiamo cominciato le
registrazioni, effettuate per la maggior parte in presa diretta, per rendere il
più possibile l’impatto da live.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del
disco?
E’ stato un periodo bello
intenso, sicuramente la sera in cui abbiamo registrato i fiati è stato
interessante, tra partiture improvvisate e arrangiamenti messicaneggianti (poi
scartati, per ovvi motivi). O un’altra sera in cui abbiamo iniziato a esportare
i bounce alle 3 e abbiamo finito alle 6 di mattina, tutti semi collassati sul
divano. Una volta si è anche quasi allagata la sala per la pioggia!
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … potrebbe esserlo?
Non abbiamo mai pensato al disco come ad un concept
album, un po' per le particolari scelte che tale lavoro richiederebbe, un po'
perché forse non è un' idea molto vicina alla nostra maniera di intendere la
produzione di un disco e della musica in generale. Diremmo piuttosto che ogni
lavoro che affrontiamo cerca di tirar fuori armonia dai lati conosciuti e
sconosciuti di tutti noi, e al momento, la cosa sembra decisamente soddisfare
la nostra creatività.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di
Overnight? … che vi
piace di più fare live?
Qui di sicuro ognuno avrebbe
da dire la sua, ma in generale hanging from a cloud è sembrato a tutti il pezzo
meglio riuscito sotto diversi aspetti, dagli arrangiamenti equilibrati alle
sonorità più moderne. In questa canzone ognuno di noi è riuscito ad esprimersi
in maniera totalmente completa e incisiva. Per quanto riguarda il live la risposta
è ancora incognita, abbiamo appena iniziato il tour e suonare su un palco dà
sensazioni molto diverse da quelle che si hanno in sala prove.
Il disco è uscito con la
prestigiosa Woodworm Label. Come vi siete incontrati? Come avete
lavorato/lavorate insieme?
E’ stato grazie al lavoro di Roberta Sammarelli, che
ci ha aiutati in qualità di manager e ha fatto da tramite con l’etichetta.
Mentre lavoravamo al disco abbiamo mandato delle preproduzioni e alla fine ci è
stata confermata la collaborazione.
Copertina magica, strana, di forte impatto ... chi l’ha fatta e pensata
così?
La copertina è un dipinto del padre di Dave, Michael
Paysden. Era da un po’ che volevamo collaborare con lui perché ci piacciono un
sacco le sue opere. Cercando sul suo sito abbiamo trovato il disegno in
questione e ci è sembrato subito perfetto. La cosa divertente è che il quadro
nasce come omaggio allo scrittore Dino Buzzati (il capoccione in primo piano),
che ovviamente non c’entra niente con la nostra musica, ma gli elementi surreali
e l’atmosfera onirica sembravano sposarsi perfettamente con il tutto. E’
interessante anche il contrasto tra il titolo del disco e i colori chiari.
Come presentate dal vivo Overnight?
L’idea è sempre stata quella di proporre i brani nello
stesso ordine in cui sono sul disco, ed è infatti quello che facciamo, con
qualche eccezione per i brani vecchi. A livello sonoro direi che ci sono
pochissime differenze tra il live e il disco, abbiamo curato molto i suoni e
abbiamo cercato di non esagerare con le sovraincisioni, in modo da poter creare
il giusto mix tra performance e produzione.
Altro da dichiarare?
“…e non ho altro da dire su questa faccenda.” Forrest
Gump.
Gran bel disco in palude oggi, un disco che sale ascolto dopo ascolto, pezzo dopo pezzo ... dall'elettronica dei primi brani, a una serie di canzoni voce/chitarra, sempre nel segno del pop psichedelico.
RispondiEliminaSono i Vanarian con il loro pop psichdelico Overnight, nuovo disco targato Woodworm ... esordio che ho nelle orecchie adesso (e vi rimarrà tutta notte).
RispondiEliminaDa Holding popparello che sembra uscire dagli anni '60 rivisti negli '80, alla conclusiva A Question Of Time pezzo rilassato/rilassante per chiudere in bellezza il disco e avere voglia di ascoltarlo ancora.
RispondiEliminaMa è un disco tutto da ascoltare ... a me piace molto con quei giochini di tastierine, il gran ritmo e certi rimandi alla psichdelia elettronico stile XTC.
RispondiElimina... mi riferivo a Tulpa.
RispondiEliminaInteressante anche Hanging From A Cloud, da loro citato come il pezzo preferito ... sotto certi aspetti potremmo definirla la summa del disco, perché ne rappresenta molti aspetti.
RispondiEliminaTo Lose My Cool, sembra invece quella che si allontana di più, una sorta di Terence Trent D'Arby rifatto oggi, con la chitarra di Pino Daniele.
RispondiEliminaJellypie è interessante per l'intimità da sogno creata da chitarra acustica e voce, Lights Out per il patos etnico a narrare il flusso di coscienza di un carcerato che attende la fine della giornata.
RispondiEliminaUn disco colorato e onirico come lascia intendere la magica copertina ... tutto, decisamente tutto, da ascoltare.
RispondiEliminaBella Holding, voce molto particolare quella del cantante.
RispondiEliminaGrazie per l'attenzione.
RispondiEliminabello psichedelico ... li riascolterò
RispondiEliminaVero Marcaval hai ragione. Grazie anche a te.
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