NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE:
pop elettronico, synth pop
DOVE
ASCOLTARLO: su Spotify ad esempio
LABEL:
Autoprodotto/Cd Baby
PARTICOLARITA’:
Glorioso
CITTA’:
Torino
DATA
DI USCITA: 02.05.17
Come è nato È da troppi giorni
che non prego?
Un giorno l'arcangelo Gabriele è
apparso al bunker sotto mentite spoglie e ha annunciato alla sottoscritta Band
Bunker Club che sarebbe nato un disco, e che si sarebbe chiamato È da troppi
giorni che non prego. Così è stato.
Perché questo titolo così mistico? … e
sensuale?
Sensuale? Non ci avevamo
pensato... Scrivere un testo e sceglierne l'abito musicale è la nostra forma di
preghiera, e il bunker è il nostro tempio. Ma il pavimento di questo tempio è
pieno di lattine di birra, vecchi materassi e mozziconi di sigarette.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea
iniziale alla sua realizzazione finale?
La preproduzione è stata fatta in
un campeggio vicino ad Asti, accanto a una roulotte: laptop, tastiera midi e
cuffie alle orecchie. Non avevamo un'idea precisa di cosa volevamo ottenere, se
non quella di poggiare i nostri gloriosi testi filosofico-esistenziali sopra
tappeti di suoni elettro-pop, e di esplorare le potenzialità della produzione
digitale. Il tutto è stato poi confezionato ad arte in studio a Torino da
Roberto “ReacTj” Pugliano del Sub Mix Pro.
Se questo cd fosse un concept-album su
cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Ci sono diverse tematiche nel
disco, ma la metafora della preghiera e il tema del religioso ritornano più
volte. Oltre che nella title track, in cui spieghiamo perché è da troppi giorni
che la BBC non prega, anche Tra noi e l'eterno - il brano da cui abbiamo
estratto il primo video - nasce da alcune riflessioni sul concetto di tempo in
Sant'Agostino e sulla metafisica cristiana; in “Quando tutto riaccadrà” la BBC
si chiede tra le altre cose “Come pregheremo quando tutto finirà, cos'è una
preghiera e, se esiste, dove va”...; anche ne Il nostro incontro ritorna più
volte l'esortazione “Ti prego”, ma in questo caso si prega la persona
incontrata di non ridere, di ridere, di non mentire, di mentire, insomma di non
lasciare che quell'incontro resti uno dei tanti; infine in Aufklärung? a
parlare è un rigoroso illuminista, per il quale il prelato è una di quelle
figure che vogliono l'uomo in un continuo stato di minorità, che insomma
ordinano all'uomo di “non pensare”.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche
pezzo del quale andate più fieri di È da troppi giorni che
non prego? … che vi piace di più fare live?
Oltre alla title track e a Tra noi e
l'eterno ci piacciono molto Immagini di me e di
te, una sorta di lode post punk sintetica alle immagini che noi tutti
elaboriamo e siamo, e Quando tutto riaccadrà,
dove passiamo dall'idea di fine a quella famosa ma mai banale di ritorno. Dal
vivo però il brano che ci diverte di più è La
caduta, di cui Ermanno Morando (il “Manno” a cui ci rivolgiamo in alcuni
brani) è coautore del testo: alcuni suoi versi come “Il grano marcisce nei
campi grigi e l'inverno miete germogli e radici”, che cantiamo con rabbia e un
pizzico di esaltazione fanatica, ci mandano letteralmente in estasi.
Autoproduzione ancora
una volta … perché?
Ultimato il lavoro abbiamo fatto
ascoltare il disco a un paio di “etichette”, tra cui alcune molto importanti.
Per vari motivi, non ultimo quello che investire oggi in un progetto come il
nostro è abbastanza da folli, non se ne è fatto niente. Ci ha fatto però molto
piacere ricevere la loro attenzione e i loro apprezzamenti. Chi lo sa, magari
prima o poi incontreremo qualche meraviglioso folle disposto a investire sui
prossimi dischi, ma anche autoprodotto il bunker vive benissimo.
In copertina ci siete voi, conciati
strani ai lati di un triangolo … come è nata? Chi è l’autore di copertina e
progetto grafico?
L'autrice della copertina e del
progetto grafico è Alice Pareschi, che ha utilizzato dei frame del video di
“Tra noi e l'eterno”, in cui siamo stati dipinti come dei moderni primitivi.
D'altronde In trio e con un titolo del genere, il triangolo era da considerare
:)
Come
presentate dal vivo È da troppi giorni che non prego?
Il live della BBC è sempre in
divenire, ci piace cambiare la scaletta a seconda del nostro umore e del
contesto in cui dobbiamo presentare il disco. Irene, la nostra danzatrice, è
passata anche ai synth; io – Francesco – ho il gravoso compito della voce e mi
alterno tra chitarra e synth; Betta, la nostra vera star, è in pianta stabile
al basso. Ultimamente ci divertiamo molto a reinterpretare a modo nostro brani
nazional popolari, come Bandiera Bianca di Battiato e Insieme a te non ci sto più della Caselli.
Altro da dichiarare?
Per mandare i vostri insulti alla
gloriosa Band Bunker Club potete scrivere a bunkerclub.booking@gmail.com .
Lunga vita all'Alligatore, lunga vita al Bunker.
Etichette: Alice Pareschi, Autoproduzione, Band Bunker Club, Caterina Caselli, È da troppi giorni che non prego, Elettro-Pop, Franco Battiato, In palude con ..., Intervista, Piemonte, Pop, Synth-pop, Torino
8 Commenti:
Ritorna in palude la Band Bunker Club, ritorna con un disco mistico e sensuale (anche se loro negano).
Un disco di elettronica radicale, con testi filosofici da mandare a memoria.
Nove pezzi psichici, che entrano nel cervello con i loro testi apparentemente facili, da pop elettronico superficiale ma che ...
In questo ricordano Battiato, ma anche i Diaframma e i CCCP ... ma non voglio esagerare con i paragoni, voglio invece dirmi le mie canzoni preferite.
Be', per incominciare la title-track, messa strategicamente all'inizio, cantautorato moderno, con grande elettricità che cresce passo passo.
Poi sicuramente Quando tutto riaccadrà per la semplicità e il gran ritmo, la voglia di raccontare l'oggi con le parole giuste, e Fare a meno di me, suggestiva nella musica come nel testo, una canzone che resta a lungo.
Direi anche Tra noi e l'eterno ritmica e psichdelica, anche se concreta, Immagini di me e di te canzone d'amore senza rime baciate, che a tratti ricorda i La Crus.
Un disco che piacerà molto ai filosofi, vecchi e nuovi ... e forse anche a voi lettori di questo blog. O no?
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