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lunedì 4 settembre 2017

In palude con la Band Bunker Club


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE: pop elettronico, synth pop
DOVE ASCOLTARLO:  su Spotify ad esempio
LABEL: Autoprodotto/Cd Baby
PARTICOLARITA’: Glorioso
CITTA’: Torino
DATA DI USCITA: 02.05.17

L’INTERVISTA
Come è nato È da troppi giorni che non prego?
Un giorno l'arcangelo Gabriele è apparso al bunker sotto mentite spoglie e ha annunciato alla sottoscritta Band Bunker Club che sarebbe nato un disco, e che si sarebbe chiamato È da troppi giorni che non prego. Così è stato.
Perché questo titolo così mistico? … e sensuale?
Sensuale? Non ci avevamo pensato... Scrivere un testo e sceglierne l'abito musicale è la nostra forma di preghiera, e il bunker è il nostro tempio. Ma il pavimento di questo tempio è pieno di lattine di birra, vecchi materassi e mozziconi di sigarette.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
La preproduzione è stata fatta in un campeggio vicino ad Asti, accanto a una roulotte: laptop, tastiera midi e cuffie alle orecchie. Non avevamo un'idea precisa di cosa volevamo ottenere, se non quella di poggiare i nostri gloriosi testi filosofico-esistenziali sopra tappeti di suoni elettro-pop, e di esplorare le potenzialità della produzione digitale. Il tutto è stato poi confezionato ad arte in studio a Torino da Roberto “ReacTj” Pugliano del Sub Mix Pro.
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Ci sono diverse tematiche nel disco, ma la metafora della preghiera e il tema del religioso ritornano più volte. Oltre che nella title track, in cui spieghiamo perché è da troppi giorni che la BBC non prega, anche Tra noi e l'eterno - il brano da cui abbiamo estratto il primo video - nasce da alcune riflessioni sul concetto di tempo in Sant'Agostino e sulla metafisica cristiana; in “Quando tutto riaccadrà” la BBC si chiede tra le altre cose “Come pregheremo quando tutto finirà, cos'è una preghiera e, se esiste, dove va”...; anche ne Il nostro incontro ritorna più volte l'esortazione “Ti prego”, ma in questo caso si prega la persona incontrata di non ridere, di ridere, di non mentire, di mentire, insomma di non lasciare che quell'incontro resti uno dei tanti; infine in Aufklärung? a parlare è un rigoroso illuminista, per il quale il prelato è una di quelle figure che vogliono l'uomo in un continuo stato di minorità, che insomma ordinano all'uomo di “non pensare”.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di È da troppi giorni che non prego? … che vi piace di più fare live?
Oltre alla title track e a Tra noi e l'eterno ci piacciono molto Immagini di me e di te, una sorta di lode post punk sintetica alle immagini che noi tutti elaboriamo e siamo, e Quando tutto riaccadrà, dove passiamo dall'idea di fine a quella famosa ma mai banale di ritorno. Dal vivo però il brano che ci diverte di più è La caduta, di cui Ermanno Morando (il “Manno” a cui ci rivolgiamo in alcuni brani) è coautore del testo: alcuni suoi versi come “Il grano marcisce nei campi grigi e l'inverno miete germogli e radici”, che cantiamo con rabbia e un pizzico di esaltazione fanatica, ci mandano letteralmente in estasi.
 Autoproduzione ancora una volta … perché?
Ultimato il lavoro abbiamo fatto ascoltare il disco a un paio di “etichette”, tra cui alcune molto importanti. Per vari motivi, non ultimo quello che investire oggi in un progetto come il nostro è abbastanza da folli, non se ne è fatto niente. Ci ha fatto però molto piacere ricevere la loro attenzione e i loro apprezzamenti. Chi lo sa, magari prima o poi incontreremo qualche meraviglioso folle disposto a investire sui prossimi dischi, ma anche autoprodotto il bunker vive benissimo.
In copertina ci siete voi, conciati strani ai lati di un triangolo … come è nata? Chi è l’autore di copertina e progetto grafico?
L'autrice della copertina e del progetto grafico è Alice Pareschi, che ha utilizzato dei frame del video di “Tra noi e l'eterno”, in cui siamo stati dipinti come dei moderni primitivi. D'altronde In trio e con un titolo del genere, il triangolo era da considerare :)
Come presentate dal vivo È da troppi giorni che non prego?
Il live della BBC è sempre in divenire, ci piace cambiare la scaletta a seconda del nostro umore e del contesto in cui dobbiamo presentare il disco. Irene, la nostra danzatrice, è passata anche ai synth; io – Francesco – ho il gravoso compito della voce e mi alterno tra chitarra e synth; Betta, la nostra vera star, è in pianta stabile al basso. Ultimamente ci divertiamo molto a reinterpretare a modo nostro brani nazional popolari, come Bandiera Bianca di Battiato e Insieme a te non ci sto più della Caselli.
Altro da dichiarare?
Per mandare i vostri insulti alla gloriosa Band Bunker Club potete scrivere a bunkerclub.booking@gmail.com . Lunga vita all'Alligatore, lunga vita al Bunker.


8 commenti:

  1. Ritorna in palude la Band Bunker Club, ritorna con un disco mistico e sensuale (anche se loro negano).

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  2. Un disco di elettronica radicale, con testi filosofici da mandare a memoria.

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  3. Nove pezzi psichici, che entrano nel cervello con i loro testi apparentemente facili, da pop elettronico superficiale ma che ...

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  4. In questo ricordano Battiato, ma anche i Diaframma e i CCCP ... ma non voglio esagerare con i paragoni, voglio invece dirmi le mie canzoni preferite.

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  5. Be', per incominciare la title-track, messa strategicamente all'inizio, cantautorato moderno, con grande elettricità che cresce passo passo.

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  6. Poi sicuramente Quando tutto riaccadrà per la semplicità e il gran ritmo, la voglia di raccontare l'oggi con le parole giuste, e Fare a meno di me, suggestiva nella musica come nel testo, una canzone che resta a lungo.

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  7. Direi anche Tra noi e l'eterno ritmica e psichdelica, anche se concreta, Immagini di me e di te canzone d'amore senza rime baciate, che a tratti ricorda i La Crus.

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  8. Un disco che piacerà molto ai filosofi, vecchi e nuovi ... e forse anche a voi lettori di questo blog. O no?

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