Intervista ai The Vickers
La loro musica mi accompagna in auto, quando leggo il giornale o mentre cucino il passato di verdure. Sono dodici canzoni di un cd compatto, senza una caduta di ritmo, con melodie semplici e perfette come i classici del rock’n’roll. Suonano insieme solo da fine 2006 (non si direbbe) e avevano minacciato il suicidio se non fossero riusciti a pubblicare il loro primo cd entro breve tempo. Per fortuna delle mie orecchie (e delle loro povere ossa), è arrivata la Foolica records di Mantova. Ha salvato loro la vita e regalato al mondo Keep Clear. Sentiamo cosa hanno da dirci. Ci siete? In diretta da Liverpool?
Etichette: Alternative, Blog, Cavern, Firenze, Foolica, Intervista, Keep Clear, Rock, Storia, The Vickers
83 Commenti:
Ci siamo, prontissimi!
Purtroppo non da Liverpool, ma da casa nostra, Firenze!
Be' dai, anche Firenze è una gran bella città. Con altri tradizioni, ma bella...poi ne parliamo.
Allora partiamo con la prima, difficile domanda. La solita: chi sono i Vickers?
Non ci possiamo lamentare, è vero.
I Vickers sono Francesco (chitarra/voce), Federico (basso/voce), Andrea (chitarra/voce), Marco (batteria). Suonano insieme da quasi due anni, e il 13 febbraio 2009 con l’uscita del loro primo album, Keep Clear, sono definitivamente entrati nel mondo della musica, e sperano di restarci il più possibile.
Lo spero pure io e le mie orecchie.
Troppo gentile.
A proposito del primo album: avete annunciato in diretta radiofonica il vostro suicidio collettivo nel caso non foste riusciti a pubblicarlo. Pericolo scongiurato, “Keep clear” è uscito. Come mai questa dichiarazione forte?
Era solo una battuta. Fin da quando ci siamo formati, uno dei nostri scopi è stato quello di pubblicare un album, ma alle nostre "condizioni", cioè non autoproducendoci, ma trovando un'etichetta che producesse il disco, che lavorasse per noi e con noi.
Fortunatamente ciò si è avverato, e quindi niente suicidio!
Per noi era una cosa così importante che abbiamo voluto sdrammatizzare con quella battuta, dal momento che in Italia attualmente, è molto difficile, se si escludono le major, ottenere condizioni simili.
E se non usciva? … come avreste mantenuto la promessa? Come il protagonista di "Harold e Maude", che provocatoriamente inscenava finti sucidi.
Come Harold e Maude non sarebbe stato male, non ci avevamo pensato!
Siamo sempre stati convinti di farcela. Abbiamo sempre creduto nelle nostre capacità, anche se ancora non abbiamo fatto niente, siamo solo all'inizio.
E allora, visto che siete agli inizi, dopo aver parlato di morte, parliamo di vita, di nascita, di preliminari, di concepimento …
…di solito come nascono le vostre canzoni? Prima la musica e poi le parole o è il contrario?
Si è meglio!
Prima nasce la musica. Solitamente le canzoni nascono da alcuni accordi di chitarra insieme alla melodia che si sviluppa, e poi le parole.
Direttamente in inglese, o vi viene qualcosa in italiano?
Direttamente in inglese. Logicamente qualche volta può venire in mente qualcosa in italiano che poi si trasforma in inglese. Siamo italiani, ancora pensare in inglese non è sempre automatico.
Come sono nate quelle del recente cd?
Sono nate in questo modo. nell'album sono presenti alcune delle nostre migliori canzoni da un anno a questa parte. Sono canzoni nate prima individualmente nelle nostre rispettive case, e poi modificate, arrangiate insieme e suonate in studio.
Il WEB: con Internet che rapporto avete da utenti?
Il rapporto con la rete è buono. Internet permette di fare molte cose che fino a poco tempo fa erano difficilmente pensabili. Internet può essere una grande fonte di conoscenza, di informazione, si possono mantenere contatti, ha velocizzato molte operazioni della vita quotidiana. E' un mezzo ancora, e speriamo per molto, democratico, cosa che spesso, anzi quasi mai, la televisione sa essere.
Già, con la TV si è quasi sempre passivi, con la rete quasi mai.
… e da musicanti, il vostro rapporto con la Rete delle Reti e le nuove tecnologie in genere?
Per i musicisti Internet è una grande oppurtunità. Puoi far conoscere quello che fai a persone lontanissime dal posto in cui vivi, può aiutarti ad emergere in un mondo così denso e affollato com'è quello della musica. Ma Internet non basta, devi affiancare le attività delle rete a molti concerti per esempio. Se si usa la rete in modo intelligente, si possono avere molti vantaggi, cosa che gruppi di altre epoche non hanno potuto sfruttare.
Già, pensa se avessero avuto myspace?
A proposito, myspace vi sembra una cosa buona o solo una vetrinetta? ... superato da Facebook?
Già, infatti è incredibile pensare che certe band hanno fatto quello che hanno fatto senza la tecnologia di oggi.
MySpace è una grande vetrina. Ti permette di avere una pagina dove puoi caricare le informazioni sul tuo gruppo e le tue canzoni, e farle ascoltare a un pubblico a cui non arriveresti per ragioni di distanza, e puoi stabilire un contatto diretto con il pubblico, è molto importante, direi che per un gruppo che vuole emergere è quasi fondamentale oggi. Per noi è stato importantissimo, dopo tutto se siamo qui a dialogare con te, è anche un pò merito di MySpace.
E' innegabile che in questo momento sia stato superato da Facebook, ma non lo vediamo come un limite. Anche Facebbok rientra in quella serie di strumenti della rete che vanno usati, uno non esclude l'altro!
Puoi trovare informazioni su di noi e ascoltare la nostra musica su MySpace, Facebook, Last FM, You Tube etc...
Tutto serve.
Cosa ne pensate di quello che ha scritto Aldo Nove su Facebook? “…su FB non si pensa. Su FB non si inventa? Su FB si fa esattamente quello che sotterraneamente ti viene detto di fare, nell’illusione che sia tu a sceglierlo.” Insomma, una democrazia assoluta “di facciata”. Perfetta metafora della società attuale, aggiungo io …
Probabilmente quello che dice Aldo Nove è vero, però come tutto, dipende dall'uso che ne fai. Di sicuro quelli che passano le giornate su Facebook rischiano alla fine di non poterne fare più a meno, ma per fortuna prima o poi queste “mode” finiscono. Come usare questi strumenti è una scelta libera delle persone. Quindi, forse è inquetante il fatto che certe persone non amino così tanto la democrazia, forse hanno bisogno di essere guidati, di avere qualcuno che dica loro cosa fare e come spendere il loro tempo.
Torniamo a Firenze. La vostra città non si può dire che sia lontana dai grandi centri. Anzi, Firenze (e la Toscana in genere) è ricca di etichette e di esperienze imprenditoriali nel campo della musica abbastanza importanti. Questo vi ha aiutato? Oppure è solo apparenza?
E' vero. In toscana negli ultimi anni c'è molto movimento intorno alla musica, anche se spesso la musica passa in secondo piano. A Firenze e dintorni ci sono tantissimi gruppi, veramente tanti, il problema è che i posti in cui suonare sono troppo pochi, e spesso non sono all'altezza. Sembra assurdo ma è quasi stato più semplice essere invitati a suonare al Cavern Club a Liverpool che emergere a Firenze! Comunque il movimento che si è creato è positivo, di certo non è una cosa negativa. Ci sono molte etichette in Toscana, anche se crediamo che l'unica etichetta che meriti stima e rispetto sia la Urtovox. Non lo diciamo perchè in questo momento è il nostro ufficio stampa, l'abbiamo sempre pensato.
Il cd è uscito con l’indipendente Foolica Records, nuova label di Mantova, non toscana quindi. Come vi siete incontrati/trovati? È stata la prima etichetta contattata o che vi ha contattati?
Anche in questo caso dobbiamo dare un pò di merito a MySpace. La Foolica ci ha contattato dopo aver ascoltato i brani del nostro demo che avevamo caricato sulla nostra pagina. Molte altre etichette ci avevano contattato, anche estere, ma mai con un progetto serio e forte come quello della Foolica, non ci è voluto molto per essere subito in sintonia.
Dal contatto al disco vero e proprio quanto tempo è passato?
All'incirca 5/6 mesi...
Avete contatti con altri artisti della vostra città o regione? Di altre?
Tra i vostri amici di myspace vedo i pugliesi Vegetable G, mia vecchia conoscenza e i Camera237, compagni di etichetta…
Certo! Stimiamo e siamo molto amici dei Save The Polar Bears, un gruppo di Prato con cui abbiamo legato molto, e ti assicuro che da queste parti, legare tra gruppi non è sempre facile! Vogliamo molto bene anche ai grandi Vegetable G. Li abbiamo conosciuti una sera in cui abbiamo suonato insieme, e da quel momento siamo sempre rimasti in contatto. Oggi gli abbiamo spedito il cd! Ancora non abbiamo avuto il piacere di conoscere i nostri compagni di etichetta, i Camera 237, ma speriamo di farlo presto!
Magari suonerete insieme ad un Foolica festival...
Allora parliamo di concerti. Vi sentite più una band da studio o da live?
Studio e live. Non abbiamo molta esperienza di studio, dal momento che abbiamo fatto solo un demo e il nostro primo album, ma ci piace, l'atmosfera che si crea, lavorare sui pezzi, sugli arrangiamenti, è una parte importante del lavoro di una band.
Amamiamo suonare dal vivo, stabilire il contatto col pubblico. Da sempre abbiamo cercato di suonare il più possibile e cercheremo di farlo sempre.
Quali sono le vostre esperienze live e cosa avete in programma nei prossimi mesi? Ritornerete al Cavern di Liverpool?
A breve speriamo di partire per il tour italiano che organizzerà la nostra agenzia di booking Grinding Halt. Per quanto riguarda il Cavern Club a Liverpool abbiamo deciso di non tornare anche se invitati nuovamente questo anno, perchè probabilmente saremo come prima detto in tour.
Ma come è stato al Cavern? Come è nato?
Emozioni particolari?
Ci ha contattati l'organizzatore del festival, David Bash. Ci ha scritto che gli erano piaciute le canzoni e che sarebbe stato felice se avessimo partecipato alla manifestazione. Puoi immaginare, è stato davvero emozionante, noi da sempre amanti dei beatles, da un giorno all'altro al Cavern!
Le canzoni del disco, "Keep clear", erano già pronte? Le avete provate al Cavern?
Alcune sono più vecchie,altre le abbiamo preparate poco prima di entrare in studio. Comunque la gran parte era già stata suonata e risuonata dal vivo. Nel periodo che è trascorso dall'estate a prima di entrare in studio ci siamo dedicati al cosiddetto labor limae.
Se vai su youtube.com/thevickerschannel (il nostro canale youtube), puoi vedere un video di noi che suoniamo the only one al Cavern
Ci andrò, subito dopo questo post. Mi piace quella canzone, decisamente adatta al Cavern...
Se dico Turin Breaks, Neil Young, Kinks…
Con Neil Young e i Kinks hai detto quasi tutto! Sono due nomi straordinari, incredibile quello che hanno fatto, sono tra i nomi che ci hanno cambiato la vita. Stimiamo anche i Turin Brakes, altre volte ci hanno accomunato a loro, anche se non abbiamo una grossa cultura sulla loro produzione. Approfondiremo!
Perché fate musica?
Per liberarvi dai demoni interiori?
Per essere amati?
Perchè, semplicemente, vi piace?
Perchè ci piace. Siamo quattro ragazzi che vogliono suonare rock and roll, divertirsi, esprimersi. La musica è il massimo, è l'arte con la A maiuscola.
Allora, difficilissima: Beatles o Rolling Stones?
Beatles. Beatles. Beatles. Sono il più grande gruppo di sempre. Apprezziamo tanto anche gli Stones, come non farlo!
E tra i Beatles? Lennon o Mc?
Starr!!!
La la vera mente del gruppo...
Concludiamo allora, con la marzullata finale: fatevi una domanda, datevi una risposta e poi tutti a vedere il video-cavern sul tubo …
Mente no, ma era una macchina...apparte gli scherzi, era l'alchimia di tutti i membri del gruppo a creare qualcosa di magico.
Mente no, ma era una macchina...apparte gli scherzi, era l'alchimia di tutti i membri del gruppo a creare qualcosa di magico.
Sembrava che non lo avesse preso...
...è il bello della diretta.
Ce la faranno i Vickers a volare in alto e restarci per molto tempo? La risposta è: 42
42?
Lo giocheremo al lotto sulla ruota di Firenze...
É una citazione di un libro molto divertente che si chiama "guida galattica per autostoppisti", dove viene posta ad un super computer la domanda delle domande, quella sui misteri dell'universo e della vita, e lui dopo secoli di calcoli risponde semplicemente 42!
Grazie Vickers...è stato un piacere, come ascoltare la vostra musica.
Molto pop...di chi è il libro?
É anche la risposta ironica che Bob Dylan diede in una famosa intervista ad un giornalista che gli chiese: " quante strade deve un uomo percorrere..."
Penso che abbia ragione ...
Dylan, è Dylan...
Il libro è di Douglas Adams. É stato un piacere anche per noi, speriamo ci siano altre occasioni per conoscerci meglio...
Cercherò quel libro...
Ci vederemo a qualche concert...
Controllerò il myspace, che ora linko nell'intro. Ciao Vickers.
Grazie davvero di tutto e speriamo di incontrarci davvero a qualche live.
appena ho tempo li ascolto
pronto?
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