martedì 24 giugno 2008

23-06-2008 Neil Young in Arena. Io c’ero …


Sì, è proprio il caso di dirlo: io c’ero. Ho ancora gli occhi lucidi per questo emozionante concerto del vecchietto più in gamba del rock. Lasciatemi rifiatare ...

... e non era cominciata bene, pensate. Io col nipote e la calda piadina in man ci siamo avvicinati all’anfiteatro romano verso le otto. Pensavamo di entrare diretti, faticando a trovare posto, invece i cancelli risultavano ancora chiusi. Incredibile. Come mai? Tutta la gente in fila in attesa (pure lo scrittore rock-dipendente Gianluca Morozzi, importunato da qualche ammiratore) con il caldo e la tensione in salita. E noi con la piadina in mano.
“Ecco, adesso ci multano perché mangiamo davanti all’Arena,” pensavo. Ho pure la ciabatta estiva, le bermuda rosse e la maglietta con la scritta PICCOLA IENA. “Altra multa per attentato al decoro cittadino.”
L’attesa dura un’ora, mi pare. Alle otto tutti dentro (l’Arena, intendo) in attesa di Neil Young. Il pubblico non è dei più numerosi, purtroppo. Che sia la fama di Verona “città dei naziskin” ad allontanare i fans del canadese, fricchettone e un po’ capellone, sostenitore di Obama e contro le guerre di Bush? Chi lo sa? Di sicuro non sono un bel vedere questi spazi vuoti per una delle pietre miliari del rock.
Pietra miliare che si fa attendere come una vera star e sale sul palco non prima delle ventidue in punto, quando attacca un’interminabile Love and only love, lunga cavalcata elettrica delle sue. E le seguenti non sono da meno, con la chitarra splendida protagonista, la sua voce inconfondibile, a tratti l’armonica e l’hammond, lassù in alto… alle spalle un vecchio ventilatore giallo rinfresca il palco e crea l’atmosfera giusta per i suoi grandi classici (anche non suoi, vedi alla voce All Along the Watchtower, anfetaminica più che mai). Mi spiace avere male alla spalla e non riuscire ad applaudire. Mi sarei sicuramente spellato le mani.

Mi fa male la spalla, ma qualcosa devo pur battere. Allora prendo la bottiglietta d’acqua ormai vuota e la batto ritmicamente sui sassi dell’Arena e sulle mie gambe tozze. Qualcuno da lontano potrebbe pensare che gioco a fare il Tafazzi della situazione (non è possibile, ormai siamo oltre il tafazzismo in Italia), ma non è così. Batto il tempo a questo grande musicante (il Tafazzi dovrebbero farlo i molti assenti), che nota dopo nota riempie le orecchie di musica celestiale. Un concerto di un ora e cinquanta e rotti, intensi, molto intensi. Tra i più densi della Storia del Rock.
Per vedere alcuni estratti del concerto vai al Blog dell’amico Silvano e Leggi tutto...

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17 Commenti:

Alle 24 giugno 2008 alle ore 23:31 , Blogger silvano ha detto...

ciao, grazie per la recensione e per il link. Ho linkato anch'io il tuo blog per la recensione. Domani sera sei a Milano per il boss? Io sì!
Cmq grandissimo Neil, non pensavo conoscedolo solo dai dischi, non avendolo mai visto dal vivo che avesse tutta quell'energia, quella cattiveria. Quella chitarra ha urlato praticamente due ore...non ci credo ancora.
ciao.

 
Alle 24 giugno 2008 alle ore 23:44 , Blogger Alligatore ha detto...

Grazie per il linkaggio. Purtroppo domani sera non sarò a Milano per il boss. Leggerò una tua fedele cronaca, se non sarai "accecato dalla luce". Quanto a Neil è un grande, non avrei mai pensato di assistere ad un simile spettacolo:
folgorati dalla luce

 
Alle 25 giugno 2008 alle ore 16:40 , Blogger Rosalita Come Out Tonight! ha detto...

WoWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWW

Brividi nella mente spremuti dalla potenza sonora di quella magnifica chitarra.
neil ha valicato il valicabile ed entra a capofitto tra i più grandi chitarristi di sempre.
He'll shocks we all nights long!!!!
Ciao Luka.

 
Alle 25 giugno 2008 alle ore 21:19 , Anonymous Anonimo ha detto...

Anch'io c'ero...gran concerto..peccato per non aver sentito rockin' in the free world! Comunque e' veramente in forma, il vecchio Neil...non me lo sarei mai aspettato cosi' rock!
Mi e' spiaciuto un sacco vedere molti posti vuoti nelle gradinate...si vede che c'e' tanta gente che non capisce niente di musica...ma il fatto che Verona ALLONTANI GLI APPASSIONATI DI MUSICA E' UNA SORTA DI BESTEMMIA!! i mitici Pearl Jam, amici di Neil e con le stesse idee, hanno riempito entrambe le volte l'Arena, per cui discorsi del genere spero di non sentirne mai piu'. Il solo fatto per cui Verona e' considerata "razzista" e' perche' da fastidio vedere gente che ruba e porta malvivenza! E un buon 90% viene dall'est o dall'Africa. Quindi, e' perche' c'e' gente che non capisce niente di musica!

 
Alle 26 giugno 2008 alle ore 00:56 , Blogger Vale ha detto...

Ogni tanto ci vuole!

 
Alle 26 giugno 2008 alle ore 12:55 , Blogger silvano ha detto...

Non faccio polemiche. Io credo che i vuoti che vi erano sui gradini dell'anfiteatro siano in buona parte riconducibili al costo biglietto ed alla pessima organizzazione.
silvano.
P.S. sul fatto che verona sia razzista non ci piove comunque.

 
Alle 26 giugno 2008 alle ore 23:02 , Blogger Alligatore ha detto...

@Luka
Grazie per la segnalazione sul tuo blog e per l'entusiasmo. Spero ti sia divertito così anche con il Boss...
@Miguel
Non sono un bestemmiatore, o almeno non nel senso che mi attribuisci tu. Se rileggi attentamente il mio pezzo vedrai che non ho mai parlato di città razzista e c'è semplicemente scritto -Che sia la fama di Verona “città dei naziskin” ad allontanare il fans del canadese, fricchettone e un po’ capellone, sostenitore di Obama e contro le guerre di Bush? - "Città dei naziskin" scritto tra virgolette, perchè non credo sia corretto definirla così. Questa fama, cresciuta dopo l'assasinio Tommasoli, ha influito sullo scarso pubblico? Mi pongo semplicemente una domanda. Io non ho certezze, forse tu le hai, come quando affermi che il 90% di chi ruba e porta malvivenza (?!) viene dall'est o dall'Africa. Sono tue idee, che non condivido (e con me Neil Young e i Pearl Jam), ma sei liberissimo di averle. Un'altra cosa: nessuno si è mai permesso di dirmi cosa devo o non devo scrivere.
@Stellavale
Sì, è vero, quando ci vuole, ci vuole ...
@Silvano
Lasciamo stare le polemiche e parliamo di musica, altrimenti non ne usciamo più. A proposito, bella la tua recensione del concerto del Boss. Sono invidioso e invito tutti ad andare a leggerla sul tuo blog...

 
Alle 27 giugno 2008 alle ore 11:57 , Blogger ReAnto ha detto...

Ti invidio!
per il "boss", poca perdita oramai...
è sempre il boss ? non lo ascolto più dai tempi di "The River"..per me è morto con quel disco..Ti auguro una strepitosa estate musicale!

 
Alle 27 giugno 2008 alle ore 13:39 , Blogger stellastale ha detto...

la scena di te-tafazzi deve essere stata divertente... hihihihihi
ma quanto costava il biglietto?

 
Alle 27 giugno 2008 alle ore 20:25 , Blogger Alligatore ha detto...

@reanto
Grazie per l'augurio, spero solo che i vari fans del Boss che leggono il mio blog saltino il tuo scritto (a questo proposito,consiglio un divertente libro del Morozzi, "Accecati dalla luce" romanzo sui/per/con i fans del Boss). L'argomento Boss è così grande che è impossibile parlarne nello spazio di un post; per dirne una, le sue recenti "Seger Session" sono cose tra le sue più geniali.
@stellastale
Benvenuta. Sì, Tafazzi piace sempre un sacco a tutte. Quanto al costo del biglietto, quello che costava meno (gradinata non numerata) costava euro 45, ma sono i prezzi che girano in Arena e di solito (vedi Coldplay, Pearl Jam, The Who)ho trovato sempre il tutto esaurito. Questa volta, no.

 
Alle 29 giugno 2008 alle ore 01:13 , Blogger silvano ha detto...

@reanto: AAARRRGGGGHHHHHHH!!!!! VADE RETRO ;-))

 
Alle 29 giugno 2008 alle ore 01:20 , Blogger Alligatore ha detto...

Ciao Silvano.
Per i pochi che non lo conoscono e sopratutto per reanto, vorrei precisare che Silvano non è un nuclearista, ma uno springsteeniano "de fero" ... e ora il dibattito può proseguire.

 
Alle 1 luglio 2008 alle ore 21:12 , Anonymous Anonimo ha detto...

io l'ho visto a firenze e, come si dice qui, mi son buttata via..e chi voleva alzarsi più da quel seggiolino scomodissimo e abbandonare la calura che solo un palazzetto dello sport non propriamente aerato può regalare?
vedere ragazzetti con le magliette indossate chissà quando dai loro padri (anche loro ovviamente presenti) è un'immagine che mi commuove sempre..e se anche non fossero dei loro padri, vabbè, pazienza, a me piace pensarlo
gente, rock'n'roll will never die, ma per davvero

ciao,
valentina

 
Alle 2 luglio 2008 alle ore 01:30 , Blogger Alligatore ha detto...

A chi lo dici Vale, io ero col nipote che ha metà dei miei anni o poco più, e comunque si notavano persone di tutte le età ...ormai il rock prende dentro, inevitabilmente, tutti (e non è solo la solita storia che siamo adolescenti fino a sessant'anni ...).

 
Alle 17 luglio 2008 alle ore 14:49 , Blogger Unknown ha detto...

Io ho 54 anni, dal ‘70 seguo Neil (il mio rocker prediletto, il mio chitarrista preferito, il vero erede di jimi Hendrix, anche se non ne ha la tecnica ma in fondo la tecnica non è tutto).
E all’Arena ero con la mia ventiquattrenne figlia (una ventina di giorni prima, John Fogerty a Lubiana e due giorni dopo Bruce Springsteen a Milano): dal vivo non li conosceva.
Mia figlia è stata (giustamente, direi) travolta e illuminata da Bruce, dalla sua umanità, dal suo calore, dalla sua vitale speranza. Young l’ha lasciata più fredda.
E io? Certamente tre ore vicino al palco della E Street Band sono un’esperienza di “comunione laica” che nessun altro concerto rock può offrire. Però Young...Quell’inizio formidabile e tempestoso con LOVE AND ONLY LOVE (anche se mancava il contrappunto della chitarra di Sanpedro, come nel tour di Weld, dove il pezzo diventava perfetto). E soprattutto il finale con ALL ALONG THE WATCHTOWER che mi ha fatto saltar su come un razzo di energia. In tanti anni di concerti, poche volte sono stato così entusiasta come in quei dieci minuti selvaggi e poderosi. E mia figlia guardava (un po’ stupita e un po’ contenta) il papà in piedi, a battere le mani, a cantare e poi a chiedere a gran voce ancora un bis.
E sono felice di aver offerto a mia figlia l’occasione di farsi questa immersione tra i grandissimi del rock, in pochi giorni, qualcosa che le resterà per tutta la vita.
No retreat, baby, no surrender: rock’n roll will never die.
Luciano / Idefix
http://lucianoidefix.typepad.com/

 
Alle 17 luglio 2008 alle ore 23:36 , Blogger Alligatore ha detto...

Sei proprio un big Luciano... complimenti per la terna azzeccata di concerti proposti a tua figlia. Belle queste tue note positive intragenerazionali: io trentenne con un nipote non ancora ventenne, tu cinquantenne con la figlia ventenne... Mancavano solo i quarantenni?

 
Alle 10 novembre 2010 alle ore 11:32 , Anonymous Anonimo ha detto...

il grande neil!!! ma quando tornerà in italia???

Frank
http://www.zonasismica.net

 

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