lunedì 18 agosto 2025

In palude con Orchestra SMS


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO

GENERE – Pop/Rock/Psychedelia/Post-Punk/Classica colta

DOVE ASCOLTARLO – CD da acquistare nei vari negozi di dischi o sulle principali piattaforme

qui o qui

LABEL – altrOck, distribuzione Ma.Ra.Cash Records

PARTICOLARITA’ – Progetto didattico alla Scuola di Musica Sinfonia - Disco di cover/riletture di musiche meno note di gruppi meno famosi, più un paio di hits, ad opera di un’orchestra da camera ibrida, formata interamente da allievi e amatori musicali.

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 CITTA’ - Lucca

DATA DI USCITA – 14 febbraio 2025

 

L’INTERVISTA

Come è nato Musica Sparpagliata?

Musica sparpagliata è il punto di arrivo di un progetto didattico nato più di una decina di anni fa presso la Scuola di Musica Sinfonia di Lucca. Avevo già condotto un esperimento simile dal 1996 al 1999 con la Vaga Orchestra, un ensemble misto di circa 20 allievi presso la Scuola Civica di Musica del Comune di Capannori, che culminò nella registrazione del mio CD LA CITTA’ SONORA (1997/98).

L’Orchestra SMS nasce anch’esso come laboratorio di musica d’insieme e si intreccia con il laboratorio di solfeggio, dove alcuni ragazzini molto giovani, 14-15 anni si rendono disponibili a suonare non solo Biko o Wish You Were Here, ma anche Clapping Music di Steve Reich, alcune parti di In C di Terry Riley, più qualche brano mio fuori-forma, tipo Solfeggio Violento dove ai ragazzi viene richiesto di solfeggiare mentre fanno le flessioni e gli addominali, The Composers’ Sessions per voci, leggii e lapis, o Whatsdown per telefoni cellulari, voci e strumenti. Direi che la svolta è stata quando nel 2014/15 ho rimesso in piedi la vecchia hit della Vaga Orchestra, Echoes dei Pink Floyd

(https://www.youtube.com/watch?v=QzzhFjkDUSA). Il gruppo non aveva ancora il nome attuale, si chiamava Laboratorio OTEME, in quanto lo pensavo come un laboratorio di formazione da cui prendere i musicisti che poi sarebbero confluiti in OTEME. Ma in effetti questa cosa creava confusione e comunque alla fine era un’esperienza totalmente diversa.

Fin dagli inizi con gli SMS abbiamo affrontato molti repertori diversi, dalla musica barocca alla psichedelia, dal post-punk a Cage, più diversi brani composti anche da alcuni allievi.

Una situazione particolarmente fortunata a livello di organico è venuta a formarsi dal 2018 in là e dopo il periodo del COVID ho pensato che fosse venuto il momento di documentare seriamente questa esperienza. Così nel 2022 ho iniziato timidamente a pensare ad un CD che raccogliesse i nostri brani migliori. 

Come mai questo titolo?

Perché ci sono talmente tanti generi al suo interno che sembra un bazar dove tutti gli oggetti (le canzoni) sono sparpagliati. Nel 2016 avevamo creato un concept sull’emigrazione che si intitolava Da oriente a occidente con dentro non solo la canzone di Battiato, ma anche la Marcia dei Turchi di Marin Marais, Heroes (a parlare dei muri), Games without Frontiers a toccare il tema dei giochi di potere, Lullaby for Hamza di Wyatt che parla di una bambina nata sotto i bombardamenti in Iraq, ecc.

Dal 2019 o forse dopo, il progetto si è trasformato in Rara canzone, meno concettuale, ma inteso più come una collection di brani abbastanza poco suonati; in questo senso avevamo in programma i Residents, la Third Ear Band, i Tuxedomoon, ecc.

Infine, una volta chiara l’operazione del disco, ho pensato di trasformare Rara canzone in Musica sparpagliata, più vago e al tempo stesso più a fuoco. 

Come è stata la genesi di questo disco, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?

Non c’era un programma vero e proprio. Sapevo con certezza che volevo registrare Some Guys dei Tuxedomoon, Water della Third Ear Band, Mistero di Battisti/Velezia, Nostalgia di Sylvian e Sea Song di Robert Wyatt. Altri brani dal nostro repertorio storico sono stati aggiunti in corso d’opera, altri successivamente.

A un certo punto, come ti dicevo, è stata chiara l’idea che si doveva fare un CD, soprattutto per la romantica idea della memoria… fra 150 milioni di anni, insomma, qualcosa dovrebbe rimanere di queste fatiche e gioie…

Avevo qualche remora se è giusto investire soldi in arrangiamenti miei che comunque difficilmente arriveranno agli autori (e magari non sono loro nemmeno graditi), ma passati i dubbi abbiamo cominciato a registrare. Prima di tutto alcune parti ritmiche delle chitarre, in studio al Jambona Lab di Livorno, con l’ottima regia sonora di Antonio Castiello e Aldo De Sanctis. Poi la batteria e qualche parte di pianoforte. Nel frattempo avevo creato le varie basi MIDI nel mio studio. Nella seconda fase ho registrato uno ad uno tutti gli strumenti a casa mia e clavicembalo, pianoforte, arpa alla Scuola di Musica Sinfonia; le voci sono state le ultime e si sono fatte interamente nel mio studio.

Successivamente ho mixato il lavoro, sia da me, sia di nuovo in studio a Livorno, dove abbiamo fatto anche il mastering.

Tornando al repertorio, Sysyphus ci ha fatto ritardare di quasi un anno, perché in una esecuzione che abbiamo fatto dal vivo nel 2023 avevo inserito il tema iniziale, seguito fedelmente la struttura, ma in definitiva lasciavo i musicisti totalmente liberi di improvvisare anche in modo molto diverso da Wright. Ecco questo a un certo punto non mi è sembrato giusto, soprattutto perché un’operazione di questo tipo la possono fare grandi improvvisatori come John Zorn, Evan Parker, Alvin Curran, ecc., ma le nostre possibilità, considerando che sono tutti allievi, alcuni addirittura alle prime armi, non ci consentivano di avventurarci nel mondo con una tale professionalità. Allora ho trascritto fedelmente le parti di pianoforte di Wright nel primo movimento e arrangiate per l’orchestra; avevo in mente i Quadri a un‘esposizione di Mussorgskij arrangiati da Ravel… e così è andata. Avevo anche bisogno di un brano più piccolo da far cantare ad una voce femminile, per meno strumenti, e a questo proposito ho realizzato il mio desiderio di inserire Choci Loni dei Young Marble Giants, cantata da Elisa Cheng che l’ha interpretata in maniera ottima.

Infine c’era l’idea di aggiungere Memory of a Free Festival di David Bowie, che suoniamo dal vivo da anni, ma non mi convinceva discograficamente la parte finale dove tutti cantano insieme, mi sembrava una cosa un po’ da boy-scout; allora ho cominciato a riflettere… sostituiamo l’organo o l’arrangiamento che avevo fatto in passato per i fiati, realizziamo una parte solo per voce e clavicembalo… mi ricordavo una versione fantastica di Round Midnight eseguita a Lucca da Giorgio Gaslini molti anni fa in cui metteva un carillon dentro il piano; ho inserito dunque nella parte finale un carillon e creato il classico giro di accordi della canzone originale su basso (come fosse un basso continuo barocco) e clavicembalo fra atonale e modale; poi ho pensato al testo, all’ultima frase di Bowie, “And we went back to the road, unchained”: ecco questa mi è sembrata una frase politica, come se ci fosse la fine di una dittatura, di una tirannia, l’idea archetipica della tirannia; così ho immaginato tutte le persone che dalle loro case o dalle caverne o dai villaggi tornano timidamente sulla strada cantando “The sun-machine is coming down, and we’re gonna have a party”; ho registrato ogni voce separatamente senza che si ascoltassero l’una con l’altra, per evitare la precisione dell’intonazione e della sincronia; l’effetto è potente perché molto cinematografico; il carillon alla fine si scarica, le voci si dissipano e rimane una bambina che termina la canzone, sempre più lenta; morte? Speranza? Tempo? Lascio aperta la porta all’interpretazione… 

Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione di Musica Sparpagliata?

Be’ molti ricordi belli, con tutti. Ma la sorpresa più grande l’ho avuta quando ho realizzato il documentario Musica sparpagliata 2015-2025

(https://youtu.be/mgoXm6xbL0Y?si=vNzbK2UGQVhnkc8B)

dove i ragazzi intervistati mi hanno manifestato un entusiasmo che ad essere sincero mi era sfuggito durante i mesi di prova. Un altro ricordo bello è quello legato a Francesca Pezzuti, quando abbiamo registrato la voce su Venus in Furs: mi ha detto “ricordati che io non canterò mai da solista nell’orchestra! Ho troppa paura, non ce la farò mai”. Oggi è una delle nostre cantanti principali ed è molto entusiasta!

Se Musica Sparpagliata fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?

La prima cosa che mi viene in mente, senza ragionare troppo, sarebbe un concept su tutte le storie del mondo, un po’ come nella La storia infinita… non ci sono confini fra generi musicali, tutto è sparpagliato, ma a portata di mano… dove non lo è lo si può comunque raggiungere o immaginare… Abbiamo bisogno di tutto, non ci sono cose proibite… Il barocco può andare a braccetto con Bowie e Battisti, Cage non è troppo distante dai Tuxedomoon, anche se sono lontani anni-luce; e l’idea di Cage che viviamo in un’epoca di abbondanza (culturale) si addice benissimo alla scelta apparentemente squinternata della scaletta sul CD… e tutti questi brani e molti altri che non conosciamo e che addirittura non sono stati ancora composti diventano gli archetipi delle nostre esistenze, le storie da cantare/raccontare a veglia attorno al fuoco… non mi viene in mente altro.

C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiero dell’intero disco? … quello più da live?

Amo moltissimo Water, Some Guys, Mistero e Sysyphus… questi sono i miei pezzi preferiti, ma sai, alla fine sono tutti figli miei/nostri, adottati questa volta ed educati in modo diverso (rispetto ai miei lavori originali), ma sempre figli… 

Chi hai avuto più vicina sul piano produttivo? … vedo un sacco di nomi sul retro del disco.

Come sempre mia moglie, che ascolta attentamente ed ha un orecchio molto buono da non-musicista. Poi Edgar Gomez il batterista cantante, che purtroppo non fa più parte dell’ensemble, a cui do il merito di alcune scelte coraggiose come quella di togliere completamente l’orchestra da Sea Song  e lasciare solo chitarra, clarinetto e voce… Per il resto tutti hanno lavorato molto, ma essendo tanti i musicisti è difficile creare un vero collettivo, si arriverebbe all’immobilità totale, dunque le scelte sono quasi al 100% mie… 

Copertina con musica sparpagliata nel vero senso …. Come è nata? Chi l’ha pensata così?

L’immagine della copertina l’ho pensata in 5 minuti e realizzata in una serata dopo-prova con l’ottimo Massimo Bianchini che ha un occhio davvero attento e creativo per le foto. I ragazzi si sono divertiti molto e abbiamo una serie infinta di scatti, molti davvero belli, che però non siamo riusciti ad inserire nel CD. Poi c’è l’ormai storico collaboratore Tommaso Tregnaghi, grafico esperto e fantasioso, che ha realizzato tutti i lavori di OTEME e anche la grafica del loro sito; con Tommaso lavoriamo da 12 anni e abbiamo anche realizzato il libro DIALOGHI, sulla mio biografia e l’intera opera artistica; insomma un ottimo sostegno per i miei lavori… 

Come presenti dal vivo il disco?

Più o meno come quando eravamo senza. Giriamo poco (è una macchina abbastanza complicata), ma suoniamo abbastanza spesso alla scuola; abbiamo un auditorium attrezzato, molti strumenti a disposizione, impianto audio, video, ecc. Creiamo ogni anno due o tre brani nuovi e facciamo un po’ girare il repertorio; alcuni brani ormai sono di dovere, come Molecole, Venus in Furs, Some Guys, altri ruotano, a seconda della serata, del contesto, ecc. 

Altro da dichiarare…

Viviamo in un periodo complesso per il livello di attenzione. La concentrazione delle persone è sempre più bassa. Mi rendo conto che quando suoniamo dal vivo invece c’è molta dell’attenzione che manca nell’ascolto di musica registrata. Per me comunque la documentazione rimane la cosa più importante, non riesco ad immaginare di fare una cosa tanto complessa e non registrarla o pubbicarla. Certo è che a volte è scoraggiante che quasi tutto sia sempre sulle mie spalle dal punto di vista economico, e che alla fine molti ipotetici fruitori, oltre a non avere più un lettore CD a casa, non hanno comunque l’attenzione nemmeno per un minuto di ascolto. Comunque la Scuola di Musica Sinfonia (https://www.scuolasinfonia.it/) ci ha supportato, così come l’Associazione Musicale Laboratorio Brunier di Lucca (https://www.laboratoriobrunier.it/), e naturalmente Massimo Orlandini della Ma.Ra.Cash (https://store.maracash.com/) che da molti anni crede nel mio lavoro e pubblica i miei dischi.

Credo che sia molto importante educare le nuove generazioni a queste musiche. Per la gente della mia età era normale nei nostri 15 anni ascoltare opere di 10 anni prima, ci riunivamo in 4-5 ragazzini ad ascoltare per ore Genesis, Pink Floyd, Zappa, addirittura Area, Henry-Cow e Tangerine Dream, e non esisteva un concerto dove non si andava, jazz, classico, musica irlandese, rock…

I segnali che ho avuto dalla rete, dai social è che il lavoro con l’Orchestra SMS è abbastanza unico nel suo genere, un po’ come se fossimo marziani, dunque mi è sembrata questa l’opportunità per tirarci nella mischia e realizzare Musica sparpagliata.

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11 Commenti:

Alle 18 agosto 2025 alle ore 22:27 , Blogger Alligatore ha detto...

Torna l'intervista in palude, torna con un vecchio amico dell'Alligatore Stefano Giannotti, passato più volte in palude, e passato pure dal vivo qualche anno fa.

 
Alle 18 agosto 2025 alle ore 22:32 , Blogger Alligatore ha detto...

Torna con questo progetto semplice e grandioso l'Orchestra SMS fatta da persone, ve ne accorgerete, anzi, musicisti che suonano per passione vera, tutti o quasi i generi.

 
Alle 18 agosto 2025 alle ore 22:35 , Blogger Alligatore ha detto...

Musica sparpagliata s'intitola ed è sparpagliata davvero: in un'ora e passa di musica si ascolta musica ri-arrangiata da Stefano per i suoi pards da Robert Wyatt al Battisti/Pannella, i Tuxedomon o i Velevet Underground. David Bowie, David Sylvian, Battiato ...sono 15 pezzi.

 
Alle 18 agosto 2025 alle ore 22:41 , Blogger Alligatore ha detto...

Difficile dire un pezzo da preferire ad un altro, sicuramente si apprezza la sfida di fare un cd oggi, bello lungo, giusto per mettere alla prova l'attenzione delle persone ai tempi dei social (io ho dovuto chiudere i miei per ascoltarlo tutto).

 
Alle 18 agosto 2025 alle ore 22:47 , Blogger Alligatore ha detto...

Scherzi a parte (non è uno scherzo, ho chiuso i miei Instagram e FB per un po') direi che sono incantato sì da tutti i pezzo, ma Memory a Free Festival di Bowie che chiude il disco è da urlo (e sentite come ha deciso di arrangiarla il Giannotti ... lo spiega nell'intervista).

 
Alle 18 agosto 2025 alle ore 22:47 , Blogger Alligatore ha detto...

Geniale!

 
Alle 18 agosto 2025 alle ore 22:54 , Blogger Alligatore ha detto...

Mi pisce molto anche Il re del mondo un Battiato non conosciutissimo, cantato molto alla Battiato e con una melodia celestiale.

 
Alle 18 agosto 2025 alle ore 23:08 , Blogger Alligatore ha detto...

Molto oscura, classica la versione della stupenda Venus in Furs di Lou Reed e The Velvet Underground (una delle mie loro preferite di sempre). Voce maschile (Jacopo di Grazia) si alterna a voce femminile (Francesca Pezzuti) creando un bel gioco, un clarinetto magico per un pezzo dilatato/dilatante.

 
Alle 18 agosto 2025 alle ore 23:13 , Blogger Alligatore ha detto...

Ne vorrei dire altre tipo Sea Song di Wyatt o Some Guys dei Tuxedomoon o la battistiana Mistero , ma vorrei/dovrei citarle tutte... e allora mi fermo.

 
Alle 18 agosto 2025 alle ore 23:17 , Blogger Alligatore ha detto...

Mi fermo e faccio i complimenti all'amico Stefano Giannotti che ha voluto fare un cd così, e a tutti i suoi collaboratori musicanti e non, da chi l'ha prodotto e sostenuto, fino a chi ha pensato alla copertina che rende bene l'idea del suo contenuto e alle note nel succoso booklet.

 
Alle 18 agosto 2025 alle ore 23:22 , Blogger Alligatore ha detto...

Grazie di essere passata in palude all'Orchestra SMS.

 

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