venerdì 12 ottobre 2018

In palude con i Tritonica


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO 
GENERE Alternative-Rock, Experimental, Progressive Rock, desert rock, post-hardcore, post-metal, post-rock, Stoner rock, Sludge-Metal, Grunge ...
DOVE ASCOLTARLO sulle nostre piattaforme Bandcamp, Soundcloud, Spotify, iTunes e tutte le piattaforme digitali per la musica online 
LABEL Recorded, mixed and mastered at Noiselab Studio in Giulianova (TE) by Sergio Pomante. 
PARTICOLARITA’ Story line: Rino Pelle; Artworks: Valeria Venerucci. 
FB
CITTA’ Roma
DATA DI USCITA 09.10 2018
L’INTERVISTA
Come è nato Disforia
Disforia nasce la primavera del 2017. Dopo la realizzazione del Tritonica Ep, uscito il 6 gennaio 2017, avevamo già iniziato a metter su qualche jam. Di solito le idee sono maturate nell’Aula XV Autogestita di Filosofia alla Sapienza. Infatti essendo tre studenti universitari, di cui due studenti in filosofia, Andrea El Khaloufi (chitarra) e Nicola Di Lisa (Batteria), e uno studente in Lingue, Alfredo Rossi (basso), siamo soliti riunirci lì per sperimentare nuove idee e migliorare quelle già in essere. Gli strumenti di sorta che ci permettevano la creazione erano un paio di chitarre classiche mal messe e delle percussioni di sorta, che vanno da un djembe con la pelle bucata al picchiare un tavolo di legno con i palmi delle mani. Grazie ai consigli compositivi del maestro Rino Pelle, già collaboratore e compositore dei testi per il precedente “Ep”, le jam sono state elaborate nelle sale prove in zona Tiburtina ed eseguite durante i live in vari locali della capitale. Il positivo riscontro del pubblico ci ha portato a voler approfondire quelli che erano solo gli embrioni dei pezzi, con l’intento di dare ad essi un sound specifico, tipico e distintivo della band. In generale, ci piace che chiunque ascolti il brano possa dire dopo qualche secondo: “Ecco, questi sono i Tritonica”. Per questo nei mesi successivi i pezzi sono stati perfezionati, inseriti in un’idea di Album dove ogni elemento ha la propria coerenza e il proprio incastro. Sono così nate una specifica story-line e l’intenzione di comporre questo lavoro in maniera definitiva attraverso le registrazioni a Giulianova (Te),nel marzo del 2018, presso il Noiselab Studio di Sergio Pomante
Perché questo titolo? … che vuol dire? 
“Dysphoria” è una parola greca composta dalla radice dys - male e pherein - sopportare, solitamente usato in psichiatria per indicare uno stato di depressione accompagnato da irritabilità e nervosismo. E’ l’opposto dell’euforia. Ciò è il messaggio principale che abbiamo intenzione di mandare attraverso l’interezza del disco: la condizione umana spesso versa in questo stato, al quale si arriva attraverso un travaglio psicologico che è musicato in questo concept. 
Come è stata la genesi del disco, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale? 
Nella realizzazione dell’album non è intervenuto un Noumeno: non c’era un’intenzione creatrice, quelle che ora chiamiamo “tracce” dell’”album” non sono state composte in vista di un’unità; la volontà che ci ha spinto ad andare avanti si è data grazie soprattutto al supporto delle persone che ci hanno seguito durante i live e non. 
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione dell’album? 
Lo studio registrazioni di Sergio Pomante è come una casa per noi. Lì sono nati vari pezzi: Semiramìs, Coagula e Zags Bb. Sarebbe quasi impossibile quindi citare tutte le emozioni vissute durante le registrazioni. Possiamo però fare qualche esempio che può vagamente rendere l’idea del clima creatosi durante le registrazioni: La registrazione delle voci; La lavorazione di Coagula. Il momento della registrazione delle voci è sempre molto particolare. Spesso il fonico, e anche noi, eravamo dubbiosi per le melodie createsi salvo poi rimanere tutti e quattro stupiti per il perfetto incastro una volta che tutte e tre le voci erano state registrate. E’ stato bello sentire per la prima volta quelle idee vocali incastrate con le giuste dinamiche. Coagula è nata in studio: il nostro chitarrista Andrea El Khaloufi, ha ideato un lick in tapping sul suo strumento; dopo averlo inciso, ha deciso di sovraincidervi delle tracce di feedback e di “rumori” tutti provenienti dall’amplificatore e dalla sua pedaliera, e in ultima istanza è stato da lui utilizzato un pianoforte scordato presente nello studio per imprimere il senso di discordanza già presente nella sua mente. Infine Sergio ha lavorato al mixing e al mastering rendendo la traccia esattamente così come la immaginavamo. Ah… inoltre non possiamo di certo dimenticare quando suonando Alchimia del fato, in una delle prime jam del 2017, ci chiedevamo cosa non andasse in un pezzo melodicamente definito. Dobbiamo ringraziare il maestro Rino Pelle che ci ha aiutato a migliorare lo scritto prosaico di Alfredo Rossi che poi è diventato il testo ufficiale della suddetta traccia. Suonandola per la prima volta in sala prove nella sua forma definitiva abbiamo capito che era ormai perfetta. Altri episodi lì riserviamo alla memoria di chi li ha vissuti! 
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse? 
Sì, questo è un concept-album, ha una storia ed è stato studiato affinché rendesse l’idea di una precisa sensazione emotiva, che effettivamente poi di preciso ha solo il suo essere caotica, disforica. Il terrore incombente e l'ansia della realtà sono il filo conduttore di Disforia, che si presenta con il tubinio di dissonanze di Al Ghazzali, nient'altro che un impostore, portatore di Luce profana, spenta, legata al falso mito del positivismo, del progresso, del dominio della macchina e dell'industria. Manjala è l'esplosione di rabbia e odio, che sfociano in disperazione, chiusura interiore, dell'individuo umano, oppresso dalle proprie scelte che rimbombano nella sua testa in un tripudio di fruscii e ronzii, Zags (sax Sergio Pomante). La necessità di coprirsi gli occhi dall'orrore civile, di abbandonarlo, di fuggire dal e nel passato e tornare ad essere vivo è in, Alchimia del Fato, una riflessione sulla natura del sé, la libertà di scelta in contrapposizione al mero lasciare scie, impronte, affinché altri ne possano fruire. Le stringhe di materia esotica riecheggiano tra gli oggetti, tra le persone, tra le scelte, come la totalità degli eventi che sembra concludersi e ritornare in una spirale continua, in frattali che si riflettono nell'immagine membrana del tempo: Cronotopica. La malattia storica è l'inevitabile condizione? Retrocedere in maniera ossessiva in Coagula è un segno di pietrificazione, del semplice ancorarsi all'ideologia; Jimi ci ricorda come anche il passato nasconda insidie, peccati, fiamme dissacrate dalle nostre stesse scie-- caduche senza Vita. Semiramis (voce Vittorio Gassman, Canto V Inferno) e Semiramide sono metafora di un'esistenza vissuta nell'Amore, ma da esso distrutta; la natura che mostra un volto benigno, nasconde un abisso che difficilmente percepiamo, prostrati in adorazione dinanzi all'estetica della bellezza. In Mimonesis si compie l'accettazione, una vorticosa discesa nel nero che si attua con il silenzio della voce, della parola, del linguaggio verbale, che lascia spazio all'esaltazione dell'ultimo respiro prima della completa sopraffazione del sentimento disforico, contingente ma necessario. 
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero disco? … che vi piace di più fare live? 
Semiramide il pezzo preferito sia da ascoltare che da suonare Live, non a caso è il pezzo di chiusura dei nostri Live. Pensiamo sia il pezzo più rappresentativo dello stile che i Tritonica vogliono raggiungere: frenesia del riffing, psichedelia, poliritmia e un tocco metal che non guasta mai! 
Come è stato produrre questo disco? Chi avete avuto più vicino, dal punto di vista produttivo?  
Eravamo già stati in studio diverse volte per questo non c’è stato un impatto particolare ma senz’altro i consigli di Sergio Pomante sono sempre stati utili, come i consigli delle persone che ascoltavano più volte i pezzi ai Live precedenti le registrazioni. 
Copertina molto particolare, alla Jackson Pollock ... chi l’ha fatta e pensata così? 
Alle nostre prove ed ai nostri live ha partecipato una nostra amica, Valeria Venerucci, pittrice autodidatta che come noi crede nella collaborazione artistica. La copertina dell’album non è nata su commissione, ma l’opera era stata già realizzata e poi scelta da noi come artwork ufficiale. 
Come presentate dal vivo il disco? 
Quando le circostanze ce lo permettono, il nostro Live dura un’ora e mezza. Aggiungiamo una cover (solitamente Earth 5.35 dei Violence Of The Sun) e un paio di pezzi del precedente Ep: Sangue che si lava e Kalabiah. Il pezzo iniziale è lo strumentale Mimonesis, ci piace presentarci senza voci e con la potenza narrante del post-metal. Poi l’album viene eseguito così com’è stato concepito nella sua interezza. A chiudere le danze è Semiramide, la traccia che urla il nome e inneggia al fascino della donna più crudele e temibile di tutti i tempi. 
Altro da dichiarare?
Vogliamo ringraziare innanzi tutto voi e la redazione per la vostra disponibilità e attenzione. Poi vogliamo ancora una volta ringraziare Sergio Pomante, Rino Pelle, Valeria Venerucci, Giulia Tresca, Daniele Vicerè e quanti hanno collaborato con idee e consigli alla realizzazione di questo lavoro. Inoltre salutiamo Dischi Bervisti e l’ufficio stampa di Nunzia J. Tamburrano per aver ascoltato e accolto la nostra proposta e il nostro progetto.

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8 Commenti:

Alle 12 ottobre 2018 alle ore 23:43 , Blogger Alligatore ha detto...

Disco d'esordio di questo magnifico trio proveniente dalla capitale, che fa piacere ospitare questa sera in palude.

 
Alle 12 ottobre 2018 alle ore 23:44 , Blogger Alligatore ha detto...

I Tritonica, sono una bolscevica e stakanovista band nata solo nel 2016, per questo mi piacciono.

 
Alle 12 ottobre 2018 alle ore 23:46 , Blogger Alligatore ha detto...

Il loro Disforia è il tentativo di portare luce nel nostro buio ... con 11 pezzi di vero alternative-rock.

 
Alle 12 ottobre 2018 alle ore 23:49 , Blogger Alligatore ha detto...

Dalle pulsioni elettroniche di Al Ghazali, flusso ininterrotto di filosofico rock duro con chitarre distorte e un ritmo battente, per svelare l'impostura, al gran finale di Minonesis, dilatato/dilatante pezzo finale dopo avere detto di tutto.

 
Alle 12 ottobre 2018 alle ore 23:53 , Blogger Alligatore ha detto...

In particolare in Alchimia del fato, lenta, dilatata/dilatante sciamanica, nel suo crescere implacabile dei suoni.

 
Alle 12 ottobre 2018 alle ore 23:55 , Blogger Alligatore ha detto...

O nella seguente Cronotopica indie-rock dal ritmo spezzato, per riflettere sul tempo.

 
Alle 12 ottobre 2018 alle ore 23:59 , Blogger Alligatore ha detto...

O Jimi, prog-rock con pieni e vuoti per riempire il passato.

 
Alle 13 ottobre 2018 alle ore 00:00 , Blogger Alligatore ha detto...

Ma tutto Disoforia è un disco da ascoltare... da ascoltare a palla!

 

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