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martedì 14 giugno 2016

Sfidare la paura

 
Piuttosto che cantare La Marsigliese cercando, attraverso l'uso del suo testo, di rimandare indietro l'orologio della storia a favore di un nuovo nazionalismo, si sarebbe dovuto, semmai, se proprio bisognava cantare qualcosa per darci coraggio, riprendere l'esplicito messaggio politico di Imagine: né inferno, né paradiso, nessuna religione, nessun bisogno di uccidere, evocare cioè gli elementi base intorno a  cui ricostruire una visione del mondo che non imponga supremazie di nessun genere nei confronti di nessuno.
da Sfidare la paura - Gli imprenditori della paura sono destinati a vincere? BeccoGiallo

Non un libro a fumetti, ma il resoconto di un incontro avvenuto a Padova nel novembre 2015, tra il filosofo Umberto Curi e il sociologo Gianfranco Bettin sul tema della Paura in seguito agli attentati terroristici di Parigi. Ad organizzarlo, oltre alla nota casa di fumetti impegnati, Ya Basta Caminantes e il Gruppo di Volonariato Civile. Che risposte dare alla paura che attanaglia le genti d'Europa oggi? Se la destra le cavalca agevolmente, la sinistra, secondo me, le dovrebbe denudare. In questo agile libretto non ci sono risposte, ma altre domande, dietro le quali dobbiamo trovare le parole per rispondere. La citazione sopra è di Bettin, mi piace per la chiarezza, il richiamo a una certa tradizione pacifista nella quale mi riconosco, simboli nostri da rilanciare. Troppo semplice? ... e allora?

9 commenti:

  1. Bisogna rilanciare l'umanità, in primis sconfiggere la paura e tutti quegli estremismi, che si annidano tra di noi. Non bisogna fa vincere questi sciacalli e solo un grande cambiamento può portare a risultati positivi.
    Saluti a presto.

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  2. Ben detto Cavaliere. Ti quoto in toto.

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  3. Quasi invidio quelli che hanno paura dei "terroristi", sono un po' come i bambini che hanno paura dell'uomo nero, insomma..al sicuro, soprattutto da loro stessi, perchè temono qualcosa che è solo opera di fantasia. E' quello che sta dietro e manovra queste fantasie che mi crea diagio e preoccupazioni, anche se fanno di tutto per sembrare i paladini della giustizia e della libertà..bahhh

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  4. Trovo un aggancio al commento di @Serena S.Madhouse (che quoto) nel saggio che leggo in questi giorni. M.Recalcati, distingue la violenza ideologica da quella erratica, scissa dal senso, sganciata da una causa.
    Cerco sempre una spiegazione (ideologica) alla violenza ma i media danno conto, sempre più spesso, di violenza erratica.
    Un'altra tessera del puzzle della precarietà (più sostantivo che aggettivo) del nostro tempo.

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  5. @Serena
    Ben detto, è una vecchia strategia, pensa proprio alla strategia della tensione: le bombe per mettere paura, per tenere sotto scacco un sistema (e ha funzionato). Nel libretto anche questo paragone viene fuori ...
    @Berica
    Sicuramente è così, proprio perché il fenomeno "violenza" è senza spiegazione fa più paura, e nell'ignoranza il buio trionfa ... anche questa è precarietà, sì.

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  6. La vita è un ciclo, dicevo nel 2008. Vale anche per la vita dell'umanità: tutto si ripete. Un tempo erano le streghe, o gli ebrei, a provocare la morte di migliaia di persone tramite la peste, il malocchio e chissà cos'altro. Anche allora imperversava il panico, c'era chi denunciava i vicini di casa sospettati untori ecc.
    L'ignoranza del popolo veniva sfruttata dai potenti.
    Non impareremo mai?

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  7. Non so se non impareremo mai ... forse, con i nostri blog, con una libera informazione veramente libera, potremmo fare passi avanti, e smascherare i potenti o presunti tali.

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  8. Non riusciamo a vedere al di là del nostro naso alcune volte e ci lasciamo un po' trascinare dagli altri.

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  9. A dire il vero il libro parla di cose un po' meno terra-terra, ma si può vederla anche così Kyl. Grazie per il contributo alla conversazione.

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