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venerdì 17 giugno 2016

In palude con Youvoid


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE:  Trip Hop / Elettronico/ Post Rock
DOVE ASCOLTARLO: Spotify , Soundcloud, I Tunes e tutti gli stores digitali
LABEL : Irma Records s.r.l.
PARTICOLARITA’: In dreams we trust.
CITTA’: Bologna
DATA DI USCITA: 15/04/2016


L’INTERVISTA
Come è nato Aware?
Aware è il nostro primo Lp che segue un Ep auto prodotto nel 2013 dal titolo Nowhere.Il disco è nato dopo una lunga gestazione: alcuni brani li avevamo scritti già nel 2012/2013, poi abbiamo cambiato formazione due volte e nel momento in cui la band è diventata stabile, siamo riusciti a definire meglio i suoni, lavorando insieme sulla musica composta da Fabio. Io [Lydia Pisani] ho scritto i testi (tranne In The Woods che è di Fabio) mentre Pierfrancesco Patrisso ha curato le chitarre e Alessandro Gnudi le linee di basso.
Perché questo titolo?
Abbiamo scelto di usare questa parola, perché sinteizza il processo che ha portato alla nascita del disco, sia da un punto di vista musicale che concettuale. “Aware” in inglese significa “consapevole” ma anche “cosciente”. La consapevolezza a cui ci riferiamo infatti, è una presa di coscienza delle dinamiche che abitano l’incoscio e che si manifestano nei sogni, ma anche nella vita reale e che se osservate senza pregiudizi, possono aiutare a comprendersi meglio e a portare ispirazione nella vita quotidiana, superando la paura dell’ombra che ci abita e che spesso ci sfugge.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
I brani sono nati a più riprese, alcuni erano già in cantiere quando uscì il nostro primo Ep, altri sono venuti fuori negli ultimi due anni. E’ difficile descrivere la genesi esatta, diciamo che il modo in cui lavoriamo è abbastanza istintivo: di solito Fabio compone della musica di getto, poi me la fa ascoltare e io trovo le linee vocali; Alessandro e Pierfrancesco vengono coinvolti quando sentiamo che l’idea può già funzionare da sola e di solito, studiamo a casa gli arrangiamenti, con calma, lasciando che ognuno abbia la sua impressione del brano. Poi, di colpo capiamo come definirlo e registriamo i provini. È un processo molto naturale, non scriviamo la musica, lasciamo che ci attraversi e che produca su ognuno di noi una reazione spontanea, senza forzature. The Tower e Feblee sono i pezzi che abbiamo composto nel periodo di Nowhere, mentre I’m not Free fu scritta quando con noi c’era Enrico Capalbo al basso (ora suona nei Soren Larsen); Ghost Flower ed i restanti brani, li abbiamo composti quando Pierfrancesco e Alessandro erano entrati definitivamente a far parte della band. L’ultimo brano che abbiamo registrato è stato Wise Girl, composto due mesi prima di andare in studio da Michele Postpischl (Ofeliadorme), che aveva già mixato il precedente Ep. Avendo anche dei brani acustici, abbiamo deciso di inserire un arco, dopo aver ascoltato i mix. Così ho  inviato il materiale a Massimiliano Gallo (Proteus 911, Eco Nuel, Julitha Rayan) che ha registrato le tracce di violino di Feeble e The Tower. Le batterie di Ghost Flower e The Stranger sono state registrate nello studio di Fabio Resta, che ha suonato per noi in entrambi i brani.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
Il giorno in cui siamo andati da Fabio Resta a registrare le batterie nel suo studio (e di suo fratello Diego), faceva molto caldo e si ruppe il condizionatore. Lo studio non aveva finestre e in pratica, ci siamo fatti una sorta di sauna tutti insieme, ma avevamo poco tempo e quindi non potevamo rimandare.
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … anche a posteriori.
In effetti Aware potrebbe essere già definito un concept album, perché c’è un filo conduttore tra le tematiche dei brani, anche se i singoli brani, raccontano cose diverse. L’approccio agli argomenti dei brani è il filo conduttore del disco: la presa di coscienza di queste dinamiche interiori si rispecchia in una serie di riflessioni sull’incoscio, l’amore, il tempo, la morte e l’Anima. E’ un “concept album” nel senso che adotta un punto di vista unitario, quasi “meditativo”,  su vari argomenti esitenziali, che appartengono da sempre  alla natura umana.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dei Aware?… che vi piace di più fare live?
Ognuno di noi ha un pezzo preferito, il mio è Ghost Flower, il singolo di cui abbiamo fatto anche il video (disponibile sul canale Irma Tv).
Il cd è uscito con la sofisticata e prestigiosa Irma Records … come vi siete trovati? Altre realtà dietro/dentro al disco da citare assolutamente?
L’incontro con la Irma è stato del tutto inaspettato. Abbiamo iniziato a lavorare con l’ufficio Stampa Sbam! che ha dato il nostro disco ad Umberto Damiani della Irma. Poi ci hanno contattati e ci hanno proposto un contratto discografico.E’ stato per noi un momento davvero incredibile, perché non ce lo aspettavamo!
Copertina molto intima, molto vicina al disco. Come è stata pensata e chi è l’autore?
La cover del nostro disco è un’opera dell’artista bolognese Luisa Denti. Il significato originale dell’opera dovresti chiederlo all’artista: noi abbiamo visto nell’immagine di questa  ragazza nuda il cui volto non si vede per intero e che si “protegge” con le braccia, sovrastate da un cuore rosso (di stoffa ricamato), la sintesi perfetta dei nostri  suoni e contenuti. L’attenzione qui è focalizzata sulla parte centrale del corpo,dove risiede il cuore e non sul volto, che ne è escluso. E’ un’immagine forte, che rappresenta l’intensità emotiva dei brani e allo stesso tempo il concetto che assume per noi, la parola Aware: una consapevolezza che viene dal cuore, più che dalla mente.
Come e dove avete presentato/presenterete l’album?
Il 27 Aprile abbiamo presentato il disco al Freak Out Club di Bologna.Con noi sul palco c’era anche Massimiliano Gallo al violino, mentre Luisa Denti, ha proiettato un bellissimo visual da lei creato esclusivamente per la nostra musica e che speriamo di poter riproporre al più presto, perché merita davvero!
Altro da dichiarare?
Si, ci è piaciuta molto l’esperienza che abbiamo fatto come regia, girando il video di Ghost Flower e stiamo già lavorando ad un secondo video tratto da uno dei brani del disco, mentre Fabio ha già composto i primi quattro brani del nostro prossimo Lp e al più presto inizieremo a registrare i provini … abbiamo ancora tanto materiale su cui lavorare!

4 commenti:

  1. Mi è piaciuto fin dal primo ascolto questo disco ... e poi, ascolto dopo ascolto mi ci sono affezionato. Bella voce, trame sonore sempre avvinghianti, patos a piene mani.

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  2. Aware non è a caso la title-track, elettronica onirica con voce che conquista subito. Ottime anche Ghost Flower, cullante pop di gusto internazionale, In the woods, melodioso voce/chitarra da pelle d’oca, Feeble, dream-pop-folk celestiale, The stranger ritmica elettrica intellettuale ispirata dal lato ombra di junghiana memoria.

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  3. Gran finale con The tower, intenso, sensuale, piano/voce, che ricorda i Blonde Redhead più strani, malati, decadenti ...

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  4. E voi, che mi dite dei Youvoid? ... per esempio, canzoni preferite?

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