giovedì 17 dicembre 2015

In palude con gli Oteme



NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE - Boh? A parte gli scherzi, per forza di cose siamo nel canale prog, ma credo che ci incastriamo poco o niente. Direi musica contemporanea colta con incursioni nella canzone d'autore (qualcosa fra Battisti/Panella, Zappa/Boulez, Bach, Sylvian e Stravinski).
DOVE ASCOLTARLO (in parte o tutto) Sul sito www.oteme.com ci sono le preview di tutti i brani (http://oteme.com/it/lagguato-labbandono-il-mutamento/), inoltre segnaliamo i due video-clip ufficiali, SARA' IL TEMPORALE, L'AGGUATO e il video di una prova di OTEME, il tutto su http://oteme.com/it/lagguato-video/. Dulcis in fundo, nei negozi di dischi (ordinandolo) oppure sul sito della Ma.Ra.Cash (http://www.maracash.com)
LABEL Ma.Ra.Cash Record
PARTICOLARITA’ (Circa 25 anni per realizzarlo)
SITO O FB DEL GRUPPO
CITTA’: Lucca
DATA DI USCITA: 13 novembre 2015

L'INTERVISTA
Come è nato L’agguato, l’abbandono, il mutamento? 
All'età di 27 anni entrai in un negozio di fotocopie; c'era un sottofondo che mi colpì moltissimo. Riconobbi subito la voce di Lucio Battisti, non lo ascoltavo da almeno 12 anni, ma era un Battisti che non conoscevo affatto con testi stranissimi, direi sconcertanti. Chiesi alla ragazza che disco era,  e mi rispose L'APPARENZA. Rimasi talmente colpito dai testi e dal modo di mettere le melodie sugli accordi che provai un incredibile desiderio di rimettermi a scrivere canzoni. Erano passati 7 anni dall'ultima che avevo scritto (in Inglese). In quel lungo periodo, avevo prodotto IL TEATRO DEL FARO, un'opera a metà fra teatrino e film d'animazione, il tutto con diapositive a dissolvenza incrociata, voci recitanti e musica, da proporsi negli ambienti più disparati. Era il 1990; prima del 1984 componevo canzoni in Inglese, poi la pausa, che corrispose agli anni del conservatorio, del contatto con Alvin Curran, della mia passione per il cinema e la musica sperimentale. Mi rimisi dunque a scrivere canzoni in Italiano, a giocare con le parole;  creai l'Ensemble IL TEATRO DEL FARO, una band con cui proponevo musica sperimentale e canzoni. Dopo alcuni CD in trio e vari cambi di formazione, fra il 2001 e il 2002 partorimmo un CD mai pubblicato, L'AGGUATO, L'ABBANDONO, LA METAMORFOSI. Infine ci separammo. Nel 2010, ripescando alcuni vecchi compagni di viaggio, è nato OTEME; abbiamo rimesso le mani sul vecchio lavoro, aggiornato, restaurato, ho ricomposto diversi brani. Alcune registrazioni nuove le abbiamo fatte nel mio studio, altre al Jambona Lab di Cascina. Alla fine è uscito.
Perché questo titolo? … un titolo forte.
L'AGGUATO è qualcosa che ti cambia la vita. Ti fa ABBANDONARE il passato e produce un MUTAMENTO. Qualche ispirazione a Carlos Castaneda che nel suo viaggio con Don Juan parlava di Arte dell'Agguato...
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Mi interessava parlare di vita, di paesaggi, di amore, di impronte, di morte... avevo immagini che da anni giravano e girano ancora in testa, come altipiani deserti con città distrutte in eterna ricostruzione (CAMMINAVO) un temporale che scuote e liquefa il paesaggio (SARA' IL TEMPORALE), sette piccoli villaggi globali o solitari, in forma del corpo di una donna, mentre l'assenza avanza e il tutto si cancella  (TRACCE NEL NULLA) (forse il nulla de LA STORIA INFINITA?). Avevo poi suoni e colori, un ensemble di fiati classico, volevo evitare accuratamente la presenza del sax che avrebbe spostato il tutto su di un piano jazz (amo il jazz, ma non è questo il contesto, pur essendoci qualche pennellata qua e là).
C'era poi molto forte la problematica della forma canzone, che non avrebbe dovuto essere rock, e al tempo stesso avrebbe dovuto scorrere liscia come... appunto una canzone. Abbiamo provato un anno dal 2001 al 2002 nell'ultima reincarnazione dell'Ensemble IL TEATRO DEL FARO (che per comodità chiamammo così, ma era già qualcosa di altro). Un altro anno nel 2004-2005 con un gruppo intermedio (una reunion della VAGA ORCHESTRA, un ensemble di studenti con cui lavorai dal 1993 al 1999, con membri comuni). Un anno con OTEME (in cui erano confluiti alcuni membri di entrambi i gruppi precedenti) per la creazione de IL GIARDINO DISINCANTATO, l'album precedente. Pochi mesi, prima di andare in studio di nuovo nel 2015 con nuove registrazioni e arrangiamenti, ed un nuovo assemblamento di OTEME.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
Molti episodi, in tanti anni. Le cene, le litigate, gli amori che sono sbocciati in seno al gruppo (un matrimonio), i soldi che non c'erano, il brancolare nel buio, senza sapere dove saremmo arrivati (cioè io lo sapevo, ma costava tutto molto, troppo...). Forse la sensazione più bella ... mentre mettevo la voce solista su TRACCE NEL NULLA, ricordo un desiderio forte di essere completamente nudo a cantare. Ricordo Giampaolo Antoni, il sound-engineer che mi disse “e fallo, che problema c'è?”. Non lo feci, ma era davvero come essere nudi, ed era una sensazione meravigliosa.
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe?
Sarebbe la descrizione di una delle mie città ... in molti lavori parlo di città. THE MASTERPIECE, opera radiofonica per la Deutschlandradio Kultur del 2002, HIN UND ZURÜCK, l'ultimo lavoro che sto componendo per la SWR di Baden-Baden. Parlo sempre di distruzione e ricostruzione, come di caos e ordine. Di più non saprei dirti.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di L’agguato, l’abbandono, il mutamento?… che vi piace di più fare live?  
In particolar modo ai ragazzi piace BIANCO RICHIAMO, pezzo cupo, con chiazze di luce che montano lentamente come panna, dalle reminescenze THIRD EAR BAND, ma anche il MIKE OLDFIELD di OMMADAWN. Io sono molto attaccato a TRACCE NEL NULLA. Per anni l'ho considerato quasi una specie di testamento spirituale, della serie... dopo questo non comporrò più nulla. Poi, magicamente la creazione ti chiama e tiri giù senza saper come, decine di altri brani.
Ma.Ra.Cash Records a produrre … come mai con loro? Altri nomi da citare attorno a questo disco?
A Massimo Orlandini è piaciuto molto il taglio de IL GIARDINO DISINCANTATO (che ha in distribuzione) e una volta ascoltate le vecchie registrazioni del nuovo CD ci ha proposto la produzione e distribuzione. Abbiamo ragionato molto insieme sul fatto che OTEME è un progetto piuttosto radicale e trasgressivo nei confronti del mercato, dunque è giusto mantenere alta la guardia senza abbassare il livello dei contenuti per compiacere al pubblico. Da un po' di tempo Massimo aveva intenzione di aprire nuove vie per la Maracash, dunque ci siamo trovati molto in sintonia sul progetto.

La copertina e tutto l’artwork colpiscono l’occhio. Tutte quelle mani dentro, e quella figura strana sulla copertina violacea … Come è nato e chi è l’autore?  
Qui il discorso si fa più complesso. Dal 1997 al 2003 ho composto un lavoro intitolato IL TEMPO CAMBIA I & II ispirato ai segni dell'I-CHING, il Libro dei Mutamenti. In questa opera radiofonica di circa 1h e 50 min. Ho sperimentato quelle che successivamente ho chiamato metafore sonore, ovvero una serie di immagini o azioni acustiche risultato di accostamenti fra materiali sonori presi dal quotidiano, dunque facilmente riconoscibili. In altre parole, accostando alcuni suoni rappresentativi del mondo reale in cui ci muoviamo, in maniera libera, ottenevo immagini più complesse che in qualche modo risvegliavano archetipi. Così un brano come IL CREATIVO si basa su di una tele-ricetta delle uova al tegamino; LA LITE viene rappresentato da mia moglie che mangia una mela dicendo la parola amore, e da due uomini che in sottofondo combattono con lance e spade; ne LO STRARIPAMENTO una bottiglia viene riempita d'acqua fino all'orlo e quando fuoriesce si trasforma nel mare; e così via.
Questo concetto sonoro applicato alle immagini dà più o meno lo stesso risultato. Ne IL GIARDINO DISINCANTATO una pentola piena d'acqua con un sasso dentro rappresenta le terre emerse, una vecchia pentola grande ed un pentolino nuovo accanto rappresentano padre e bambina che per mano vanno a spasso (PER MANO CONDUCO MATILDE).
Ne L'AGGUATO ho provato a ripetere l'idea dell'evocazione di significati con la mano. Tommaso Tregnaghi, giovane artista di talento e grafico (nonché mio biografo – si è laureato all'Accademia delle belle Arti di Firenze nel 2012 con una tesi sul mio lavoro), ha creato un package molto elegante; come nel CD precedente abbiamo lavorato a quattro mani cercando un filo conduttore fra i due album, e questo è il risultato.
Come e dove presenterete l’album? …
Non saprei.  Al momento è difficilissimo trovare concerti. Sicuramente ne faremo alcuni fra Lucca e zone limitrofe, poi stiamo cercando fuori, possibilmente all'estero, ma ci vorrebbe una booking agency che naturalmente non ce l'abbiamo al momento. Non ci sono più soldi per questo tipo di operazioni... inoltre ognuno di noi è impegnato in mille altri progetti musicali e non. Vediamo ... non perdiamo la speranza.
Altro da dichiarare?
Chiacchierando con diversi colleghi compositori, musicisti in genere emerge un quadro da un lato disastroso, dall'altro interessante; e cioè che oggi noi tutti facciamo resistenza. Ci sentiamo in qualche modo uniti nello stesso calderone. Ti rendi conto di come questo mestiere del musicista sia più una missione (una benedizione o una maledizione, a seconda di come la vuoi vedere). Alla nostra tenera età ormai non possiamo fare altro, ma non faremmo altro, è troppo forte la passione per la musica e l'arte. Se costa molto ... be' allora vuol dire che questi soldi li impiegheremo lì piuttosto che nello psicologo. Se non li abbiamo ci sforzeremo di trovare mezzi alternativi che ci consentano comunque di andare avanti. In questo viaggio sto trovando persone meravigliose.
Un plauso particolare va a Bonnie Eldred, la mia traduttrice di testi in Inglese. E' una grande traduttrice, direi una poetessa; credo che i miei testi suonino meglio nella sua traduzione che nell'originale.

Etichette: , , , , , , , , , , , , , , ,

3 Commenti:

Alle 17 dicembre 2015 alle ore 14:01 , Blogger Elle ha detto...

Sempre interessanti le interviste a Oteme, ricchissime e complesse. Le mie preferite sono Tracce nel nulla, L'agguato e Camminavo:

 
Alle 17 dicembre 2015 alle ore 14:05 , Blogger Elle ha detto...

Uh, è bellissima anche Bianco richiamo nel video delle prove :D

 
Alle 17 dicembre 2015 alle ore 20:02 , Blogger Alligatore ha detto...

Difficile, se non impossibile, scinderlo in brani ... ma le tue preferite potrei farle mie ;)

 

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page