sabato 17 febbraio 2018

Rece d'Alligatore: Luca Bash



Luca Bash, Oltre le quinte
Autoproduzione
Esordio solista, dopo il brutto incidente in moto e lo scioglimento della sua band, del cantautore romano Luca Bash questo Oltre le quinte, che nella versione inglese suona invece Keys of Mine. Come ha spiegato lui stesso, “i mie amici in inglese si dice Friends of mine, ma loro sono le chiavi di questo disco, dedicato a loro. Da qui il titolo. In italiano invece questo gioco di parole non era possibile, e il titolo sta semplicemente ad indicare che oltre le quinte del teatro di tutti i giorni che mi vede attore e spettatore esiste tutto ciò che si può trovare ascoltando questo LP”.
In effetti nei quattordici brani che compongono Oltre le quinte, ci sono molte storie, più o meno strettamente biografiche. Dalla title-track intima e dal gran pathos a Giorni così, pezzo sulla vita oggi (molto virtuale), con un bel sax, all’autoironico rock tiratissimo Tre e non più tre, con gran chitarre, gran fiati. Da citare anche il quasi jazz L’idiota (buono citare Dostoevskij), Candide bugie, con organo suggestivo, chitarre cristalline e materiale di riflessione, Dr Hyde, rock classico senza troppi fronzoli e altre alte influenze letterarie.
Oltre le quinte in analisi finale è pulito, semplice e diretto come la copertina lascia intuire (spero solo non sia una cintura d’alligatore quella che vedo sotto le chiavi).

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