NOTE
SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE
Indie pop
DOVE
ASCOLTARLO Youtube, Spotify, Deezer, Rockit ecc.ecc.
LABEL
Urtovox rec.
PARTICOLARITA’
CITTA’
Roma
DATA
DI USCITA 12 Maggio 2017
Come
è nato Zama?
Zama
nasce dalla necessità di concretizzare un’ossessione, e centinaia
di ore di prove.
Perché
questo titolo? … che vuol dire?
Cercavamo
un nome che ricordasse qualcosa di lontano, un riferimento a un mondo
dove anche qualcosa ad oggi comune, potesse risultare misteriosa,
spaventosa o strabiliante.
Come
è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua
realizzazione finale?
All’inizio
era puro sfogo. Abbiamo iniziato con il genere che ci accomunava: il
folk.
Da
lì la metamorfosi. Il folk non è più bastato e dopo aver
stabilizzato la formazione abbiamo iniziato con la scrittura di
Fluorescence, che è stata la prima rappresentazione di mondi a noi
più vicini e della direzione in cui volevamo andare.
Qualche
episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del
disco?
La
lavorazione del disco è stata accompagnata da diversi episodi…
sarebbe difficile sceglierne uno tra tanti!
Se
questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Volendo
trovare un senso generale del disco potremmo dire che tratta
dell’inconscio.
C’è
qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più
fieri di Zama?… che vi piace di più fare live?
Probabilmente
ognuno di noi ha la propria canzone preferita, il che rende
impossibile individuarne una sola per tutti.
Zama
è una produzione Urtovox. Come vi siete incontrati e come è stato
lavorare con loro?
Ci
siamo incontrati nel più banale dei modi: abbiamo inviato il nostro
materiale a diverse etichette, tra cui Urtovox, con la quale abbiamo
da subito sentito una forte intesa, che ha dato vita ad un’ottima
collaborazione.
Copertina
fiabesca, con questo strano personaggio disegnato. Come è nata? Di
chi è opera?
La
copertina, come tutto il booklet e il primo video, sono nati dalla
fusione di carta bianca e della fantasia del nostro meraviglioso
grafico Marco Brancato
Come
presentate dal vivo questo album?
Essendo
gli arrangiamenti parte integrante delle composizioni, nei live, il
disco, cerchiamo di variarlo il meno possibile
Altro
da dichiarare?
... !
Etichette: Elettronica, In palude con ..., Indie, Intervista, Lazio, Marco Brancato, Mòn, Pop, Rock, Roma, Urtovox, Zama
11 Commenti:
Gran bell'esordio davvero questo della band romana con un disco bello dall'inizio alla coda.
Veramente non ha una battuta d'arresto questo Zama, pop-folk-rock malinconico senza esserlo troppo, ritmico senza rompere la schiena.
Dieci pezzi dieci, uno più bello dell'altro, con rimandi a band tra le migliori degli ultimi trent'anni: dai quasi omonimi Mùm a The Strokes ... ma non vorrei essere fuorviante, i Mòn sono i Mòn.
Veramente difficile scegliere il pezzo o i pezzo preferiti ...
I pezzi, i pezzi preferiti, no i pezzo ... allora mi concentro e provo a dirli.
Direi subito Lungs brano che apre il disco in modo celestiale, con un'aromonia celestiale, che sale, con ritmo e coralità ... è anche il loro primo singolo. Direi bel modo di presentarsi.
Poi si sente Alma, pezzo più lento e malinconico del precedente, ma lo stesso ritmo che sale e la voglia di farsi sentire (notevole l'intreccio voci maschile/femminile), seguito da The Flock, dolce e corale indie-folk con una progressione magnifica che ricorda i primi Coldplay.
... e siamo solo ai primi tre pezzi.
Fluorescence ha una chitarrina che non scordi fin dall'inizio, e un'andatura da rock internazionale molto vicino ai The Strokes, anche questo pezzo farà la sua porca figura ...
... e che dire di Indigo? ... dall'abile uso delle tastiere, malinconico, sorprendente (dalle soluzioni mai banali)?
Stanno ottenendo un meritato successo questi cinque ragazzi romani (4 ragazzi e 1 ragazza), e io ora faccio ripartire il cd ... ne consiglio l'ascolto anche a voi.
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