NOTE
SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE
- ROCK
LABEL A BUZZ SUPREME
PARTICOLARITA’
- AUTOPRODUZIONE
CITTA’
- TERAMO
DATA
DI USCITA – 10/02/2017
Come
è nato Bubble Blower?
Dalla
voglia di suonare e dall'esigenza di scrivere canzoni. Alla base c'è
l'amore per la musica di tre musicisti e la loro dedizione al mondo
delle note.
Perché
questo titolo?…è anche il titolo di uno dei pezzi più intensi.
Se
si cerca il termine Bubble Blower sull'Urban Dictionary, viene fuori
che questo slang è utilizzato per indicare una persona in costante
attesa di un nuovo trend da seguire ... in altre parole è una
critica ad un apparire fine a se stesso, privo di sostanza.
Come
è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua
realizzazione finale?
Lunga
e tortuosa ... come per molte altre band emergenti, il progetto ci ha
visti impegnati a 360° curando da soli tutti gli aspetti legati alla
realizzazione di un disco. Probabilmente la parte più lunga è stata
quella legata alla ricerca di una dimensione, di un sound, di un
taglio stilistico. Ne siamo venuti fuori lavorando molto in sala
prove, ciononostante è ancora tutto in fase di sviluppo.
Qualche
episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del
disco?
Più
che singoli episodi ci è rimasta l'intera preparazione dell'album:
un periodo folle, di intenso lavoro, ricco di alti e bassi e feroce
autoironia.
Se
questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe?… tolgo il fosse?
Sull'andarsene
in giro in quegli angoli poco frequentati di noi stessi; c'è una
forte connotazione introspettiva, tuttavia non lo riteniamo un
concept.
C’è
qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più
fieri di Bubble
Blower?
… che vi piace di più fare live?
To
Hide è sicuramente uno dei brani più riusciti del disco e
suonarlo dal vivo ci piace molto. Possimao dire che è un pezzo che
ci rende fieri.
Bubble
Blower è
un’autoproduzione, uscita con edizioni e promozioni di
ABuzzSupreme. Come è stato fare il cd da soli?…eravate proprio
soli? Altri nomi da citare?
Ad
eccezione della fase di missaggio e mastering, in cui siamo stati
seguiti dal tecnico e amico Davide Grotta nel suo studio La Maison
Eletrique, le riprese sono state fatte in perfetta solitudine nella
nostra sala prove. Lavorare in questo modo è stato impegnativo e
difficoltoso a causa della povertà dei mezzi e della pressoché
totale assenza dei comfort tipici di un vero studio di registrazione.
Si è cercato di dare il massimo con ciò che avevamo a disposizione
e cimentarci in questa sfida ci ha arricchito enormemente.
Copertina
molto particolare, da B-movie che piacerebbe a Tarantino. Come è
nata? Di chi è opera?
Di
Claudia Petraroli, amica e fotografa. L'idea nasce dal voler
accostare tre singoli primi piani affinchè formino quasi un unico
volto..
Come
presentate dal vivo questo album?
Suonando
i brani cosi come come sono stati registrati. Le tracce sono
caratterizzate da una forte matrice live e questo concetto è sempre
stato rispettato. Abbiamo voluto realizzare un qualcosa che dal vivo
potesse essere riproposto senza tralasciare nulla, tenedo conto
dell'essenzialità del nostro trio.
Altro
da dichiarare?
Stiamo
già lavorando a dei brani per il prossimo disco...
Etichette: Abruzzo, AbuzzSupreme, Autoproduzione, Big Whales, Bubble Blower, Claudia Petraroli, Davide Grotta, In palude con ..., Intervista, La Maison Eletrique, Rock, Teramo
11 Commenti:
“Bubble Blower” vuol dire bolle di sapone, e mi sembra indicato per questo esordio, perchè, lasciatemelo dire in critichese, è il classico disco che sale canzone dopo canzone.
"Broken Mirror”, affascinante nel suo progredire tra la chitarra e una voce in falsetto apre il disco, seguita da “As a Whirl”, rock dilatato/dilatante con accattivante ritornello che resta, e dalla title-track, "Bubble Blower", che mi ricorda il al grunge, c'è ancora la chitarra molto pressante, un salire colorato.
E siamo solo alle prime tre ... ma , come dicono gli stessi Big Whales, il pezzo più bello è “To Hide”. Pezzo onirico, fuori dal tempo e dallo spazio, dimostra che si può essere ancora molto psichedelici, se solo si vuole ...
Decisamente forti "If It's Bad", sinuosa/insidiosa senza perdere la psichedelia e "Tracks You", vero indie-rock semplice e puro ...
“Last Time”, chiude magicamente il cerchio, soffice ballata con la chitarra mai così acida ... e poi viene voglia di far ripartire il disco ...
Fatelo anche voi e ditemi se non mi sbaglio!
Suonano live, gig pronto per un nuovo album, sono lanciamissili.
PS: domattina potresti se vuoi senitrmi per dieci minuti in radilo su Antenna Febea leggere anche una mia poesia. Se sei curioso passa dal mio blog per maggiori dettagli. Scusa la pubblicità ma ci tenevo tanto che tu fossi uno di quelli che lo sa.
Be' sarà stato faticoso vista la povertà di mezzi, ma è venuto proprio un bel disco. The Hide piace anche a me, così come Blured e Broken Mirror. Mi piace anche l'idea per la copertina, non avevo notato che sono tre primi piani e non uno ;)
@Daniele
Sì, sì, sono lanciatissimi!
Vengo subito a leggere, sono curioso, grazie della segnalazione ...
@Elle
Sì, bel disco fatto con pochi mezzi ... ma molta fantasia. Un disco tutto da ascoltare, e i pezzo che indichi tra i primi. Copertina particolare, in parte ricorda quella della locandina del film di Ozpetek :)
sempre notevoli le tue recensioni.
Grazie, e queste, che scrivo nei commenti, sono solo "brutte copie" scritte in diretta :)
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