Pupi di
Surfaro, Nemo profeta
Autoprodotto
I Pupi di Surfaro sono tornati con questo
nuovo disco, dai colori forti, cantato quasi tutto in siciliano, Nemo Profeta. Come da loro proposito esplicitato
in cartella stampa, si tratta di un lavoro di rottura, contro le convenzioni,
contro le false certezza. Abbandonato un folk esplicito hanno cercato un folk
dell’anima, tra elettronica e pop, ritmo e cantautorato rock.
Nove canzoni dinamiche, che non danno tregua.
Tra le mie preferite metto le pacifiste Per
amore, per la libertà e Soldatino.
La prima, in italiano, scritta assieme al musicista arrangiatore del disco Aldo
Giordano, è un deciso pop dal gusto cantautorale con parole pesate, mentre l’altra
è una filastrocca ritmica e sbeffeggiante. Da menzionare la world ‘Gnanzou, che tratta in modo diretto il
dramma delle stragi dell’immigrazione (partecipazione cult del senegalese Jali
Diabate con la sua arpa africana), la cover del sardo Andrea Parodi, Ruzaju, e il saltellante sabba elettrico
con tanto di scacciapensieri Kicking The
Donkey Style, cantata in inglese.
Nemo profeta è un disco molto naturale, con il gusto
del vero artigianato musicale. Il suo maggior merito è che va dritto al punto,
senza sovraccaricare troppo e con un bel lavoro sulle parole. Anche se non si
conosce il dialetto siciliano, ci si può ritrovare a canticchiare alcuni suoi
pezzi, contagiati dal ritmo e dalle trovate musicali.
Etichette: Andrea Parodi, Autoproduzione, Cantautorato, Elettronica, Folk, Jali Diabate, Nemo profeta, Pupi di Surfaro, Rece d’Alligatore, Rock, Scacciapensieri, Sicilia, World
<< Home page