NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE dogcore/postdog
DOVE ASCOLTARLO (in parte o tutto)
LABEL
Dischi Bervisti - Toten Schwan Records - Santa Valvola
Records - Vollmer Industries - Oh Dear Records - È Un Brutto Posto
Dove Vivere - Effetti Collaterali - Longrail Records - L'Odio Dischi
- Koe Records low profile distro
PARTICOLARITA’
randagismo di decibel e rumori
CITTA’ Bologna
DATA DI USCITA: 2 maggio 2016
Come
è nato Due?
Demetrio:
Due è nato da un periodo molto particolare all'interno
dell'ex formazione del gruppo, dato dall'abbandono del bassista,
il nostro caro
amico Fabio. Il passaggio da cane a tre teste a cane bicefalo è
stato
all'inizio accusato, ovviamente, sviluppandosi in giorni
complicati. Allora
abbiamo deciso di riscrivere in duo tutti i pezzi che avevamo
già finito per
questo disco, e così abbiamo sviluppato gli altri. Per come sono
andate le
cose, siamo felici e ormai reputiamo il 2 il nostro numero.
Perché
questo titolo?
D:
Due come secondo disco, Due
come noi due canidi, Demetrio e Claudio, a sottolineare il
passaggio di cui
parlavamo nella domanda precedente. Alla fine il disco è anche
uscito il 2 di
maggio, quindi pare che anche il calendario abbia contribuito
all'allineamento.
Come
è stata la genesi del cd,
dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
D:
Wof, non saprei dirtelo con
precisione: a parte le conseguenze forzate del passaggio da trio
a duo, tutto è
avvenuto come al solito: scriviamo in totale naturalezza,
influenzandoci a
vicenda e rielaborando allo sfinimento quello che componiamo. Ma
nella fase più
prettamente creativa siamo assolutamente istintivi. Come due
cani.
Qualche
episodio che è rimasto
nella memoria durante la lavorazione del disco?
D:
Ricordo benissimo
l'atmosfera di quei giorni: chiusi in una saletta molto piccola
che avevamo
preso per un mese per concludere alcune parti di un brano
(Buio), durante la classica
estate rovente bolognese. Claudio lavorava fino alle 8 di sera e
io stavo
organizzando un viaggio che mi avrebbe portato per tre mesi in
Giappone. Come
risultato, il disco è stato registrato per la maggior parte di
notte, a suonare
ogni sera fino alle 3-4. Meraviglioso.
Se
questo cd fosse un
concept-album su cosa sarebbe? … anche senza volerlo.
D: Forse lo è, come dici tu senza volerlo. O
forse
volendolo, ma senza sistematizzazione. Comunque credo si tratti
di un concept
album sui periodi bui, sulla rabbia, sull'incanalare le proprie
emozioni e le
proprie energie nella creazione di qualcosa che sia positivo.
“Questo disco
nasce dalla pazienza verso le asprezze de vivere” è una delle
poche cose che ci
siam sentiti di scrivere nell'interno CD, ed è una frase che
sento ancora
sincera come lo era allora. Un concept emotivo, volendo.
C’è
qualche pezzo che
preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero
album?… che vi
piace di più fare live?
D: Il
pezzo che personalmente
preferisco è Jonio, la ghost track acustica suonata dal solo
Claudio.
Il cd
è uscito con un sacco di
realtà musicali … come mai tutte queste collaborazioni. Chi
ricordate
maggiormente con piacere?
D: È stato un piacere far uscire il nostro
secondo disco in
mezzo a tutti questi cinofili. La cosa bella della musica è
sempre la sua
capacità di aggregazione, ed è fantastico che con tutte le
persone dietro le
label sia nata o stia nascendo, dove già non c'era, un rapporto
di amicizia.
D'altronde il cane è il miglior amico dell'uomo.
Copertina
con un mare direi in
tempesta. Come è nata e chi è l’autore? Prima o dopo il disco? …
durante?
D: È
stato un caso curioso. La
foto è opera del nostro amico crotonese Francesco Gentile,
fenomenale
cacciatore di immagini. Mentre cercavamo una copertina per il
disco, che nella
nostra testa si stava indirizzando ad essere completamente nera
con piccoli
caratteri in bianco, ci è apparsa questa sua foto: l'abbiamo
subito sentita
nostra, perfetta per l'atmosfera dell'album.
Come
presentate l’album? …
D: Forse il nostro secondo cucciolo ha il muso
più scuro del
primo (Cave Canem),
appare più
emotivo e mostra fauci più profonde. Noi speriamo che azzanni le
orecchie e il
cuore di chi lo ascolta.
Altro
da dichiarare?
Cave canem.
Etichette: Bologna, Cani dei portici, Dischi Bervisti, Due, Effetti Collaterali, Emilia Romagna, In palude con ..., Intervista, L'Odio Dischi, Longrail Records, Post-Rock, Santa Valvola Records, Vollmer Industries
6 Commenti:
Un disco che spacca, spacca nelle sue cinque composizioni hard-noise-rock ...
Dal breve intro, al finale denso e autenticamente dilatato, de La gente deve Capire, I Cani dei Portici creano un bel clima teso.
A La gente deve capire va la mia preferenza, vista la varietà di momenti: dall'inziale minaccioso,elettrico, limaccioso al finale acustico di grande intensità.
Interessanti anche Vamos, marcetta noise-rock pericolosa/pericolante e Buios pezzo durante il quale la mia coda non riesce proprio a stare ferma.
A tratti mi ricordano i Thin White Rope, gruppo che ascoltavo un sacco da ragazzetto. Chissà se è stato anche nei loro ascolti ...
E voi? ...
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