Casablanca,Casablanca
Ostile records
Il tema del tradimento al centro dell’omonimo disco d’esordio
dei Casablanca, nuovo progetto di Max Zanotti (Deasonika, Rezophonic). Un tema
su cui regge la nostra sporca società, un tema scivoloso svolto con diligenza e
senza moralismi, tra il rock e il pop. Il ritmo e le chitarre dominano in tutte le canzoni, che
si parli d’amore sentimentale, disillusione, timidezze, doping (nella musica),
eroina.
Essendo in un periodo sentimentale preferisco i pezzi più “romantici”, a partire da Non
so mai dirti che … chitarra/voce sull’incapacità di dichiararsi (pare di
risentire i Timoria) o La percezione di
un addio, con l’elettronica a raccontare la fine di un ammmore. Piacevole anche Non
lo volevo, rock dal piglio Litfiba sulla disillusione dei nostri giorni o l’apertura
dell’album Gelido, con chitarre e
voce al massimo. Troppo ermetici in Ghiaccio
sulle mani e Il cielo delle sei.
Celentano fuori tempo massimo nella conclusiva Legami gli occhi.
Un disco tra l’underground e il mainstream, tra Sanremo Giovani
e certi Led Zeppelin. Qui sta il suo fascino, qui sta il suo limite.
Etichette: Adriano Celentano, Casablanca, Como, Deasonika, Litfiba, Lombardia, Max Zanotti, Musica, Ostile records, Pop, Rece d’Alligatore, Rezophonic, Rock, Timoria
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