domenica 11 ottobre 2015

In palude con gli Intercity



NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE: Indie-rock
DOVE ASCOLTARLO: ovunque

  (l'alligatore lo consiglia su spotify)

LABEL: Orso Polare Dischi
PARTICOLARITA’:
SITO O FB DEL GRUPPO: www.intercityband.it
CITTA’: Brixia
DATA DI USCITA: 21 Settembre 2015

 L'INTERVISTA

Come è nato Amur.? … l’ho scritto giusto? Con il punto?

Sì, sì, correttamente. E’ nato come gli altri dischi. Passano i giorni e arrivano nuove melodie, idee o semplicemente canzoni e con una rinnovata line up rispetto alle precedenti pubblicazioni abbiamo deciso di metter mano a questa raccolta e crediamo, senza nulla togliere, che questo sia il nostro disco migliore, per maturità, produzione e scrittura.
Perché questo titolo?
In primis ci piaceva il suono: semplice, veloce, quasi banale, in realtà si tratta di un fiume dell’Asia, che raccoglie acque tra la Siberia, la Manciuria e la Mongolia, il significato di questo nome è fiume nero, ma istintivamente suona come amore, un po’ francese, un po’ dialetto. Un nome curioso con più significati adatto a questo album.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Dopo tanti dischi e lavori, abbiamo il nostro marchio di fabbrica o iter da seguire, si parte sempre dalla canzone spoglia e si cerca di abbinarle un vestito di qualità, ci siamo divisi i compiti, ragionando da band a 360 gradi, ognuno ha preso sotto braccio un pezzo rendendolo proprio, quasi imponendo la produzione, se vogliamo, ma in generale è stato un collettivo, che in scioltezza, ha remato tutto dalla stessa parte.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
Episodi così significativi non ce ne sono stati, tutto il lavoro è partito come un diesel, con molta calma, superando varie fasi ed è sempre bello ed emozionante vedere nascere e crescere un disco del genere, partendo dalla fase embrionale fino alla pubblicazione.
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il “fosse”? … è?
Per quanto ci riguarda è un lavoro molto ricco, nel senso che, dopo tanti anni, è un po’ come arrivare all’ultima spiaggia, l’ultima occasione, quindi ci abbiamo messo dentro tutte le nostre energie, speranze, consapevolezze, idee e, se vogliamo, anche gli ultimi risparmi. Non è nato prettamente come concept, ma alla fine lo è per l’intensità che lega un brano all’altro.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di Amur.?… che vi piace di più fare live?
Non ci sono brani preferiti, anche perché è un nostro dogma che non ci siano riempitivi nei nostri lavori, belli o brutti per chi ascolterà, ma per le nostre orecchie i brani devono essere al  top di quel momento, se una canzone non ha superato l’esame non viene pubblicata, quindi si fa davvero fatica a sceglierne uno rispetto ad un altro. Per quanto riguarda l’aspetto dei live, attualmente siamo ancora ai box, partiremo da ottobre, suonando chiaramente quasi tutto il disco.
Il cd è uscito con Orso Polare Dischi. Chi sono? Altre realtà attorno al disco da citare?
E’ una piccola etichetta bresciana, frutto di amicizie alla quale contribuisce in parte attiva anche il nostro bassista Paolo, per ora il cammino di Intercity, oltre all’etichetta, è in solitaria, il classico “Do it yourself”.

La copertina è stupenda, nel suo essere malinconica e autunnale come le vostre canzoni? O no? Come è nata e chi è l’autore?
Concordiamo con te che la foto sia bellissima, ma non è nostra, è di Caterina Pisani, una ragazza di Roma che ritrae la sorella Camilla e un’amica in quel di Rotterdam; l’abbiamo notata su facebook e le abbiamo chiesto di poterla utilizzare, la risposta è stata molto positiva, da qui l’idea della copertina. Davvero notevole, complimenti a loro.
Come e dove presenterete l’album? …
Cercheremo di presentarlo un po’ ovunque, in realtà le due date ufficiali di release ci sono già: sabato 3 ottobre all’Arci Ohibò a Milano e Sabato 21 Novembre Alle Mura a Roma
Altro da dichiarare?
Difficile sempre parlare della propria musica, ma speriamo che anche il più scettico degli ascoltatori dia una chance a questo disco, perché merita davvero. Grazie per le domande, un saluto a te e a tutti.

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