Intervista ai Synusonde
Questa sera sul blog dell’Alligatore arrivano i Synusonde, che ringrazio subito per aver anticipato di un giorno l’arrivo nella palude, per la loro musica, per l’impegno nella ricerca di qualcosa che vada un po’ più in là del semplice concetto di canzone. Sì, perché è questo che colpisce ascoltando il recente Yug, cd uscito per l’indipendente sofisticata Minus Habens Records: musica dinamica, pezzi unici, brani incredibili tra le avanguardie novecentesche e la più moderna elettronica.
I Synusonde nascono dall’incontro tra il compositore elettronico Paolo F. Bragaglia con il pianista di formazione classica Matteo Ramon Arevalos. Incontro/scontro tra classico e moderno, tra acustica ed elettronica, tra emozione e freddezza. Ti pare di vedere i suoni mentre escono dal lettore cd, come una magia strana. Saranno le ondes Martenot, raro strumento degli anni ’20, suonato in Motetus II da Bruno Perrault? Sarà che non siamo più abituati a cercare cose nuove, e appena arrivano restiamo stupiti? Saranno molte cose da dire e da sottolineare riguardo Yug. Lo faremo nell’intervista che va ad incominciare. Pronti Synusonde?
VAI AL LORO MYSPACE http://www.myspace.com/synusonde
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180 Commenti:
Ci siete? ... percepisco la vostra presenza.
Pronti, eccoci nella palude!!
Ci sono! Ciao Diego!
Benvenuto Paolo, benvenuto Matteo ...
Benvenuti Synusonde
Come va? Grazie per le belle parole sul nostro lavoro..
Direi che va bene ... ho in sottofondo "Yug".
... e allora possiamo partire.
Porterà fortuna!
Dicono ...
Siamo pronti!
Pronti, da Ravenna con un po' di neve!
L'ho vista in una foto di un'amica blogger la Ravenna sotto la neve ...
Allora ... chi sono i Synusonde?
A MI solo tanta pioggia...
Un musicista/ compositore elettronico che ha iniziato ai tempi della new wave a "spippolare" sui synth ed un talentuoso pianista/compositore di formazione classica.
Un incontro fortunato o voluto/cercato?
un pianista compositore, nato inizialmente come batterista passato poi alla musica classica - contemporanea - musica in genere
Incontro fortuito.
un incontro fortunato, dopo un concerto nel 2007
Quattro anni, dunque... e subito Synusonde.
Perché questo nome?
Subito non direi, visto che ci abbiamo messo quattro anni a fare il primo CD.. : )
Subito, ma con un percorso travagliato. Primo concerto subito nel 2007 a Strasburgo, poi la nascita fino ad oggi di tutti i brani di Yug
Synusonde perché suona antico e moderno al tempo stesso, assomiglia alla parola sinusoide che è la forma d'onda che non si trova in natura, ed è quindi appannaggio della generazione sintetica del suono, c'è la parola " onde " che è francese e rimanda sempre al suono nei sui aspetti fisici elementari.
È anche il nome dell'ondes martenot, l'antico strumento elettronico degli anni '20 che è presente anche sul disco e, puff, pant, c'è anche la radice syn, che sta in synth, synthetic, etc...
dopo il nostro primo concerto a Strasburgo, città di Bruno Perrault, durante il viaggio di ritorno in macchina verso l’Italia, Paolo aveva iniziato a parlare di Synusonde, onde sinusoidali.
Un nome che dice molto su di voi, quindi.
Stavate nascendo durante quel viaggio come Synusonde...
Si direi che è uno dei casi in cui ci si può riconoscere nel nome in maniera quasi didascalica..
si un connubio tra il "moderno" (elettronica) e l'"antico" (pianoforte)
Infatti è proprio durante quel viaggio che è nata l'idea del duo così come poi si è concretizzata..
si, primo step!
Come nasce una vostra canzone?
… anche se “canzone” non è il termine più esatto. Potremmo parlare di brani, pezzi, quadri …
ogni volta in un modo diverso, da un’idea musicale di Paolo nasce la partitura pianistica e viceversa o per caso insieme passando ore in studio
Condivido pienamente, a Sanremo con queste "canzoni" non ci prenderebbero mai. : )
Davvero nascono nei modi più imprevisti e disparati : suggestioni visive, campioni andati a male, improvvisazioni sul piano, scrittura "old school"..no limits
Mai dire mai ... nel 2037 Synusonde primi a Sanremo
Si, sarà un'Italia moolto diversa da quella che conosciamo... quasi quasi...
Vedremo, vedremo ...
Come sono nati i brani del vostro recente cd “Yug”?
E’ stato un percorso bellissimo e lungo, sviluppatosi da fine 2007 ad oggi, tra Strasburgo, Ravenna, Montefano, Ancona, Mostar e Milano. Ogni brano è impregnato di una sua vita propria.
Davvero non mi ricordo di tutte, comunque ogni brano ha una storia diversa. Certo è che abbiamo scartato molto materiale, proprio perché volevamo mantenere un'atmosfera piuttosto compatta pur nella diversità delle soluzioni musicali.
Anche a Mostar.
Dove trovate l’ispirazione?
…A proposito di scrittura e ispirazione, mi ricordo quello che diceva Eddie Vedder: le idee migliori vengono nei momenti più inopportuni, quando non hai la possibilità di buttarle giù. Poi le dimentichi, e ti rimane il vago ricordo di una cosa grandissima....che rabbia.
Mai capitato? Girate con un quadernetto o un registratore?
Si l'idea per "Luv" è nata proprio durante le prove per il concerto in un centro culturale di Mostar, due anni fa..
Choccati dal fatto che nel cortile a fianco del locale non si poteva andare poichè c'erano ancora le bombe...
Si, abbiamo suonato ad Abrasevich, un centro culturale molto interessante. Il paesaggio e le case attorno ancora distrutte dalla guerra!
L'ispirazione: uno dei grandi misteri. Bioritimi, illuminazione trascendentale, velocità dei neuroni boh..
La cosidetta ispirazione arriva e può arrivare in qualsiasi momento, rimane e permane dentro e fuori, un suono, un motivo musicale, momenti da tradurre! Se sono vicino al pianoforte, inizio a scrivere se no questo suono rimane come un piacevole mantra che vive e che eventualmente prenderà forma.
Verissimo quello che dice il buon Vedder, è proprio per questo che, dopo aver perso tutte le migliori idee delle mia vita, adesso nell'iphone ho tutte le applicazioni che servono per registrare e prendere appunti musicali, fossero anche pattern di drum machine… devo dire che l'abuso della tecnologia non mi piace ma in questo caso...
...in questo caso facciamone pure abuso.
Una curiosità nata dalla precedente domanda. Il titolo Yug deriva dall'esperienza a Mostar?
Appunto!!
E' una parola multiforme è come un saluto per chi ascolta
C’è una canzone, meglio, brano in particolare che rappresenta il synusonde-sound?
No e si...Yug è una parola molto antica, indoeuropea da cui appunto viene anche Yugoslavia (unione degli stati slavi), ma anche giogo, significa l'unione di cose diverse. Nel nostro caso mi piaceva pensare ad un progetto che ci facesse fare a me e Matteo la stessa strada..
Direi che abbiamo cercato di comporre un percorso composito, un mosaico dove tutti i tasselli sono fondamentali
E allora, se “Yug“ fosse un concept-album su cosa sarebbe?
il mosaico che si collega all'arte musiva per eccellenza di Ravenna
... forse lo è.
Si, forse lo è, ma non ce ne siamo accorti : )
Direi un'impressione su questa terra di mezzo nella quale ci troviamo a vivere, questo tempo sospeso tra passato e futuro, per me dai confini abbastanza indecifrabili.
12 tessere musicali
Dodici tessere di un puzzle...indecifrabile finchè non si è completato, e poi si disfa e riascolta facendo un altro puzzle.
Ottimo, mi piace, forte!!
Si, un puzzle con disegni sempre diversi
Scardinare l'impressione che tutto è definito.. felice che nel nostro lavoro ci possa essere una prospettiva così "liquida"
Magia della musica, moderna e antica allo stesso tempo.
Il cd è uscito presso Minus Habens Records con il supporto promozionale di AbuzzSupreme. Come vi siete trovati? Come prosegue la collaborazione con loro?
La musica, è un mistero, più vado avanti e più me ne convinco..
La musica: un'architettura invisibile!
Molto bene, tutti gran professionisti e ottimi amici. Eppoi ci lega anche il fatto di appartenere alla stessa generazione, si parla la medesima lingua.
Eccezionalmente bene, è raro incontrare persone come Ivan Iusco (musicista e Minus Habens) e Andrea Sbaragli (AbuzzSupreme) che credono e sostengono veramente quello che fanno. Paolo li conosce già da tempo, per me è stata una vera e propria scoperta conoscerli.
Me ne parlano tutti bene di Andrea, deve essere vero (oppure li minaccia tutti).
Si minaccia, ma con fare molto amichevole... : )
:)
La foto della cover e del libretto interno è molto in linea con il cd. È nato prima il cd o prima l’artowork? … o insieme?
È nato prima il cd, e poi l'artwork, sviluppato da Nicola di Caprio che è un bravissimo artista visivo e musicista..Ha voluto che gli mandassi delle foto che ho scattato un po' in giro per l'Europa ed il risultato è quello che hai sotto mano. Credo davvero che sia in linea con lo spirito e le atmosfere del disco.
Con Internet che rapporto da utenti?...
Un buon rapporto, ma non maniacale, lo stretto necessario!
Connesso dal 1996, entusiasta, da sempe.
Non a caso sono "l'elettronico" del gruppo.
Già!
… e da musicanti, il rapporto con la Rete delle Reti e le nuove tecnologie in genere?
Contraddittorio, come potrebbe essere altrimenti? Internet ha contribuito in maniera determinante a "demolire" il mondo nel quale siamo cresciuti. Nulla è più come prima (nemmeno il valore di quello che si fa livello musicale). Però se penso che 12 anni fa , dopo aver lavorato tutta la notte in studio nel Marche (da dove vengo) prendevo l'eurostar delle 5 ad Ancona per poter essere a Milano alle 9 soltanto per consegnare una cassetta DAT con un provino..E magari non andava bene… capisci che oggi guardo alla rete con un misto di gratitudine e commozione… : )
Non uso troppo le tecnologie, in musica mi ritengo un artigiano, il pianoforte per fortuna funziona anche senza corrente, per scrivere la musica utilizzo ancora carta e matita, utilizzo però Sibelius come programma di scrittura delle partiture, per ricopiare il lavoro finale soprattutto per organici strumentali più numerosi per ensembles o orchestra.
Eppoi non si potrebbe nemmeno fare un'intervista così, senza la rete!
Come non concordare con Paolo? ...su tutto. E che bello sapere che esiste ancora qualcosa che funziona anche senza corrente, come il Pianoforte di Matteo.
Giusto caro Alligatore, secondo me è sempre da cercare la sintesi nelle cose. Apocalittici & integrati.. ; )
Bianco e nero, come i tasti del piano, ma non quelli del pc, che sono uniformi (sarà un caso?).
Metafora quanto mai arguta..un autentico spunto di riflessione..
Myspace vi sembra una cosa buona o solo una vetrinetta? ... superato da Facebook? Anche se ormai Facebook non è più la moda del momento …
Sono tutti dei buoni mezzi, è vero vanno a momenti, sono mode, preferisco comunque suonare o comunicare dal vivo e avere in generale un contatto diretto con le persone.
Myspace mi sembra un po' decotto: troppo lento, farraginoso, e tutto teso ad inseguire già altri social network su una strada che non è la sua…Ha perso quella linearità che lo contraddistingueva..
Facebook lo trovo un po' squalliduccio, ma onestamente devo dire che funziona alla grande..
Torniamo al territorio allora ...
Siete (ora) a Milano e Ravenna. Quanto ha influito nel vostro fare musica queste origini? Meglio nascere in una grande o piccola città per fare musica?
Ininfluente?
Myspace rimane comunque uno strumento molto comodo per far ascoltare il proprio lavoro, credo però che allo stato attuale non potrebbero nascere dei nuovi arctic monkeys.
Un posto forse vale l’altro, anche se vivendo in città piccole è più faticoso trovare materiali di lavoro musicale e non, libri, spartiti, ecc….. anche le possibilità di incontri con altri musicisti sono più facili nei grandi centri, meglio le grandi città, ma anche in quelle piccole, per brevi periodi, racchiudono in se molta poesia. Comunque sono spesso in movimento.
Io sono Marchigiano, della campagna di Recanati, trapiantato a Milano per lavorare ( nella musica)
Bella la provincia, dove ci si culla nei propri sogni, ma poi il confronto con realtà più grandi diventa abbastanza indispensabile.
Vero è che oggi tenere i contatti da lontano è immensamente più semplice rispetto ad una volta.
Bella la campagna di Recanati...poetica. Ma anche andare in giro può esserlo.
Avete rapporti con altre band e/o musicanti della vostra città? Di altre …
Adoro la mia terra, collline dolcissime e un po' dispettose. Quando ti guardano storto è ora di cambiare aria!
Nella “mia” città più che con musicisti sono in contatto con attori, registi, artisti visivi, attualmente con il pittore Roberto Pagnani, con lo scrittore Domenico Settevendemie e l’artista visiva Chiara Zenzani. All’estero collaboro musicisti-amici tra cui i musicisti di onde Martenot, dal 2003 con Bruno Perrault (Strasburgo) e recentemente con Nadia Ratsimandresy (Parigi) con cui ho pubblicato un cd per la ReR Megacorp
Diciamo che abbiamo rapporti con musicisti un po' ovunque, non su base strettamente territoriale (e non potrebbe essere altrimenti per quel che mi riguarda).
tanti anni fa si faceva comunella ( figurati che da giovanissimo dividevo il palco anche con band come i gang, delle mie parti, vecchi amici) ma poi si cambia ed ognuno cerca corrispondenze ed affinità un po' ovunque, anche a Ravenna..
Come Synusonde abbiamo in cantiere la collaborazione con musicisti all'estero.
Bella gente ...
Si, davvero.
Com’è la vita del musicante indipendente?
Come si riesce “a fare l’artista” e nel contempo vivere una vita “borghese”, con lavori e menate varie?
Pochi, pochissimi, nell’alternative italico vivono di musica …
Io cerco di mantenermi con la musica da ormail 16 anni, ma siccome non si vive solo di Synusonde
(naturalmente) ho sempre fatto un po' di tutto, jingles, sonorizzazioni, tv etc
Si è difficile, ma sempre molto entusiasmante. Durante e dopo gli studi mi sono sempre dato da fare nel modo più costruttivo tra concerti, collaborazioni con compagnie teatrali, commissioni di composizioni musicali, organizzazione di concerti con gruppi di amici tra l’Italia e l’estero.
Certo è che speriamo di fare taanti concerti e campare di Synusonde, almeno per un po'.
Il primo disco/cassetta della vostra vita?...quello acquistato, intendo.
Si eppoi ci si da da fare anche un po' nell'organizzazione, io faccio un festival di musica elettronica ad Ancona, Acusmatiq, tutte le estati.
La prima cassetta fu la raccolta dei Beatles 67/70 quella azzurra, all'Upim, credo nel 78.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Era una cassetta, la Wasser Musik di Händel.
Acusmatiq, segnaliamo, ad Ancona...
... ed è vero il discorso di Matteo: "ma è un lavoro?" ... è una cosa che sento spesso. L'arte vista come perdita di tempo. Del resto i nostri governanti la pensano così, come chiedere altro all'uomo della strada?
Bel festivalino!! : )
In Italia purtroppo si sente spesso quando ti chiedono cosa fai? Sono un musicista! La risposta: ma di lavoro?
l'avevo cancellata per formularla meglio!
Il tuo discorso non fa una grinza, purtroppo è così e non mi meraviglio nemmeno più...
Gestisco un night, devi dire, così ci credono.
Domande e risposte che si intrecciano, si torcono e contorcono. Il bello della diretta.
Hai ragione Diego! Questa è una bellissima risposta!
Rimarranno a bocca aperta... con me funziona.
Appunto, un night e potrebbe essere un eufemismo... anche nella peggiore delle ipotesi il tuo grado di rispettabilità sociale sarebbe più alto di quello di un musicista....
Già, è frequetato dal bel mondo ;)
E allora, perché fate musica? Per liberarvi dai demoni interiori? Per essere amati? Perché vi piace?
Ritornando ad Acusmatiq, è un Festival unico nel suo genere!
Le interviste sul blog sono un tantino contorte. L'ho provato anche io nell'intervistare l'Alligatore: molto divertente!
Ciao ragasuoli, chi è di Ravenna?
:)
Ciao Stefania.
Spesso se mi chiedo un perché, mi fermo! Preferisco andare avanti e fare quello che sento! Nessun demone, si amare ed essere amati. Se mi piace fare musica? Non potrei fare altro!
... è Matteo.
Stefania è la fotografa di Ravenna sotto la neve, e non solo.
Matteo, vai sul balcone che ti saluto!
:D
Ci piace che i demoni interiori ci diano un po' di quiete quando facciamo musica! : )
Non sono vicino ad un balcone! Chi sei?
.. è un'amica dell'Alligatore delle parti di Ravenna.
Ciao Stefania!!
Scusami non avevo capito. è la prima volta che bloggo in diretta!
Forte comunqe l'intervista bloggata!
Ciao Stefania!
Te la sei cavata benissimo...
Anche se sei la parte meno tecnologica dei Synusonde.
Alligatore, capiti spesso a Ravenna?
Ahaha, l'arcaico Matteo!!
No, a Ravenna sono stato solo una volta. Stefy, come quasi tutti gli amici del blog, è un'amica, solo nel web ... e qui ci sarebbe da aprire una discussione, ma è tardi...
Si una discussione infinita...
E per finire ...una domanda che non vi ho fatto, una risposta e poi tutti a nanna …
ok
Non vi manca l'energia del rock'n'roll, talvolta?
Domanda originale.
Talvolta..
Pensavo rispondesse Matteo.
Anche se ti assicuro che dal vivo spesso pestiamo abbastanza, soprattutto quando suoniamo assieme il piano.. ma i ramones.....
Ma i ramones, ma i ramones no! (cantanta tipo Ma la notte no!).
L'energia del rock'n'roll non la mastico molto, ma trovo quel tipo di energia anche nel genere a me più vicino.
Certo, penso che anche la classica possa essere rock...
Altro discorso lungo ...
Grazie Paolo, grazie Matteo Ramon...
Pienamente d'accordo
Si, la musica bella in tutti i generi è una sola!
Grazie a te Alligatore, un abbraccio a te e alla bellissima Riva Del Garda.
Grazie, già, è un posto incantevole.
Grazie mille a te caro Alligatore, per l'ospitalità ! È stata davvero una bella esperienza questa intervista, la prima volta che mi capita. A presto dunque verremo a farti visita nella palude..
E adesso, a nanna!
Ciao!
Grazie a voi...Synusonde.
Buonanotte e buonafortuna Synusonde.
'notte!
Buonanotte, a presto dal vivo per un caffé tutti insieme.
applausi
:)
Grazie and, anche e sopratutto a nome dei Synusonde.
uhm… non li conoscevo, ma ho rimediato saltando sul myspace! :)
Salta, salta ... con i Synusonde si salta con la testa.
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