Intervista ai Velvet Score
Punto forte dei gruppi toscani, come ho notato spesso, è la cooperazione e la profonda amicizia tra le tante ottime band della zona. Prendete i Velvet Score ad esempio: alcuni di loro collaborano con il progetto Canemorto (passato di recente su questi schermi), hanno suonato in altri gruppi (ad esempio i May I Refuse), ospitano nel loro recente cd la voce di Serena Altavilla dei Baby Blue (passati sul blog circa un anno fa). Forse più di un ospite, vista l’intensità della sua interpretazione in alcuni pezzi di questo concept-album sulla guerra. Sì, un disco con canzoni dedicate alla guerra, da Waterloo ai bunker antiatomici, senza voler dare giudizi morali, ma raccontando delle storie…
Come farlo? Già il fatto di “raccontare” la guerra è un prendere posizione. Almeno per me. Sentiamo i Velvet Score. Pronti?
VAI AL LORO MYSPACE http://www.myspace.com/velvetscore
Etichette: Audioglobe, Black Candy, Blog, Firenze, Goodnight Good Lovers, Guerra, Intervista, Rock, Sesto Fiorentino, Storia, Toscana, Velvet Score
116 Commenti:
Yuu-uuh. C'è nessuno?
eccoci!
Ciao Martino, benvenuto nella palude...
eccoci!
eccoci!
Vi vedo, vi vedo...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anche se piove a dirotto e la palude è impressionante ...
Ciao, grazie mille per l'invito.
Prego, chi sei anonimo?
... partenza movimentata, tipo il Palio di Siena.
Ciao, io sono emanuele... ho fatto un po' casino col log-in!!ahahah
Ciao Emanuele, allora voi due rappresenterete la band, o ci sono pure gli altri in giro?
ci sono anche io, ciao alligatore.
Ecco il terzo... ciao Leo.
Possiamo partire allora?
Io vado con la prima domanda...
vai pure!
Chi sono i Velvet Score?
Siamo quattro ragazzi di Firenze (Martino, Emanuele, Marco e Leopoldo) che hanno in comune la voglia di fare musica senza preconcetti.
Ci ruotano attorno anche Lorenzo, Leonardo Tommaso e Serena..
Ho visto e sentito che c'è una ruota che gira bene.
Perché questo nome dalle suggestioni rock?
Il nome viene dalla prima canzone che abbiamo composto ancora adolescenti che si intitolava "A Velvet Score..."
... ma siamo sicuri che il velluto sia una cosa così rock??
Alla fine lo è diventato...
Basta citare i Velvet Underground ed un film decisamente rock, come Blu velvet ...e poi c'è un gruppo toscano...
già...
Blue Velvet...
E’ bello pensare che dentro un grappolo di note esistano già delle parole. E che dentro delle parole esistano già delle note con cui intonarle. Si tratta di tirarle fuori. L’una dall’altra e viceversa. Crediamo che sia così che funzionino le cose… Almeno per noi lo è.
... è una bella teoria, u po' zen.
Come sono nate le canzoni di “Goodnight Good Lovers”, questo vostro nuovo concept-album?
Anche queste così, in maniera new-age?
La nascita delle canzoni di questo disco è strettamente legata ad un luogo che ci sta a cuore: il nostro studio. E’ lì che il disco è stato prodotto e, per la prima volta, in totale indipendenza.
Certo, da quello che capisco, nel vostro studio nascono le canzoni, da un lavoro comune, però entriamo nel dettaglio...
Si parla di concept-album sulla guerra per il vostro cd.
Voi dite, nella presentazione, che volete parlare della guerra mettendo una lente d’ingrandimento su alcuni scenari, senza dare giudizi morali/etici. Come riuscire a farlo, con un argomento così importante e che, bene o male, obbliga a schierarsi?
discorsone!
Si è obbligati a schierarsi quando si vuol soppesare conseguenze positive o negative di una potenziale scelta. La guerra c’è. Non certo per decisione presa da noi. E soprattutto per motivi ben più radicati nella natura umana di quanto potrebbe esserlo un nostro possibile schieramento a riguardo. Per noi la musica è soprattutto emozione. Certo, non solo quello, ma soprattutto quello. Di conseguenza, ciò che per noi era più naturale fare, affrontando questo argomento in un disco, era provare a delineare alcuni degli scenari emotivi che vanno inevitabilmente a crearsi in un contesto bellico. Vedere cose piccole dentro ad una cosa grande. Per far questo ci vuole una lente d’ingrandimento. E la musica un po’ forse lo è.
Sì, questo è vero. Voi con queste canzoni "osservate" con questa lente molti aspetti, anche lontani, della guerra: c’è Waterloo, c’è un bunker, ci sono i giochi dei bambini …ne parliamo?
In realtà a noi sembra più il contrario. Descrivere la soggettiva di un personaggio coinvolto è per noi un avvicinamento, non un allontanamento. All’interno di un’ enorme tragedia globale esiste un microcosmo di piccoli gesti, di piccoli desideri svaniti o esauditi, di piccole volontà e speranze apparentemente quasi fuori luogo dato il contesto, di piccole consapevolezze raggiunte. E’ questo il mondo esplorato in “Goodnight good lovers”.
Sì, è vero, io, con "lontani", intendevo lontani tra loro...
Un vostro conterraneo, Tiziano Terzani, ha passato la vita nei territori di guerra: dal Vietnam all’Afghanistan. Mi è venuto in mente ascoltando il vostro cd. Avete qualche ricordo di lui? Vedete qualche relazione con il vostro attuale cd o è stata solo la mia passione per questo grande uomo a farmi fare questo parallelo?
La verità è una cosa sacra. E le persone che lavorano per scovarla meritano tutto il rispetto e l’ammirazione possibile. A noi non spetta certo questo. Non ci meritiamo niente di tutto ciò. Nel disco non c’è nessuna verità. Non abbiamo neanche provato a cercarla. Abbiamo descritto delle cose che ci siamo solo immaginati, e le abbiamo messe dentro ad un contesto verosimile. Un disco non ha da esser vero, ha da esser bello.
Certo, Terzani è stato un uomo che senza volerlo, percorrendo molte strade, ha trovato una sua verità... sulla guerre. Un percorso molto zen, anche lui, e in questo vi assomiglia.
Magari un po' di rispetto ed ammirazione li meritiamo comunque, anche solo per l'impegno nel provare a donare piccole emozioni..
Direi grandi emozioni... partendo dal particolare si possono sviluppare molti discorsi, sia con le parole che con la musica...
Ma parliamo d'ispirazione...
A proposito di scrittura e ispirazione, mi piace citare Eddie Vedder: le idee migliori vengono nei momenti più inopportuni, quando non hai la possibilità di buttarle giù. Poi le dimentichi, e ti rimane il vago ricordo di una cosa grandissima....che rabbia.
Mai capitato? Girate con un quadernetto o un registratore?
Capita continuamente. E’ anche vero però che, quando non c’è la possibilità di “buttar giù” le idee, viene anche a mancare il confronto tra la cosa creata e la cosa immaginata, che è ciò che serve per sapere se tale idea era effettivamente una “cosa grandissima”. Chissà, avendo avuto la possibilità di buttarle giù, di registrarle e di farci uscire un disco, probabilmente Eddie Vedder avrebbe scoperto che le sue “idee migliori” non erano in realtà troppo migliori di altre. O forse no. Quadernetti e registratori sono cose che utiliziamo molto. Ma tali metodi aumentano solo la quantità di idee in archivio, non la loro qualità.
Sicuro, grandi idee che si hanno la notte, poi il mattino possono sfiorire ... anche quelle di Vedder.
C’è una canzone che rappresenta meglio il velvetscore-sound?
Anche la Maria fa il suo sporco lavoro.. ahahahahah
Essendo il nostro sound molto eclettico dovrei forse rispondere di no. Ma siccome la domanda esige una risposta, potrei dire "Ride the Oxygen", pezzo di chiusura dell'ultimo disco. Si tratta infatti di un pezzo eclettico di per sè, che parte con un' atmosfera intima, acustica e cupa, muta in un crescendo psichedelico e visionario e si conclude con una fine rock ma molto melodica.
Secondo me Waterloo.
per me Pollen Under Cement.
Entrambi mi piacciono molto. Waterloo per il testo e il bel gioco di voci maschile/femminile con Serena Altavilla...
"Ride the Oxygen" mi ha ricordato in parte,"The end" dei Doors...indimenticabile in un grande film sulla guerra come "Apocalypse Now", tra l'altro.
grande la serena altavilla
Comunque avete ragione, tutte sono da citare ...non per nulla si parla di concept.
“Goodnight Good Lovers” esce con la label indipendente Black Candy, che ritorna a pubblicare dopo un periodo di pausa. Diciamo che è la vostra label da anni.
Com’è il rapporto con loro? Ho sentito che hanno creato anche un bel negozio di musica in Firenze…
guerra!
Come guerra? Siete in guerra con la label?
scusa, il commento è arrivato dopo i fuochi...
Immaginavo che non ti riferissi alla Black Candy...
... è il bello della diretta, direbbe Minà.
Il rapporto con BlackCandy è ottimo.
Dura ormai da diversi anni e potremmo dire di avere fatto lo stesso processo di crescita. Stiamo evolvendo di pari passo, dopo anni di fatiche e sacrifici abbiamo raggiunto degli obiettivi concreti come lo studio per noi e il negozio di dschi per loro.
Che fra l'altro è una figata! http://www.facebook.com/pages/Firenze-Italy/BLACK-CANDY-Store/189002936007?ref=ts
Ho visto le foto.... se passo da Firenze mi fermo un bel po' in quel negozio; un vero negozio di dischi che apre... una bella notizia.
Dopo vado su facebook a vedere.
A proposito, con Internet che rapporto avete da utenti?
i dischi ci vogliono
Ci piace veramente molto la possibilità di poter arrivare in modo semplice a una quantità di informazioni sconfinata. Le nostre ricerche, principalmente, hanno come oggetto musica, videoclip, film e documentari... per farti capire bene direi che il sito più visitato dai velvet score è sicuramente youtube.
Certo, youtube sta prendendo sempre più piede, in silenzio, senza i clamori di facebook o le lentezze di myspace...per chi fa musica oggi poi, è l'ideale.
Quindi da musicanti, il vostro rapporto con la Rete delle Reti e le nuove tecnologie in generale? Myspace... Facebook...Youtbe...
Ovviamente cerchiamo di tenere aggiornati il più possibile i nostri social network con informazioni e curiosità per invogliare le persone che vi gravitano a seguire il nostro progetto. Per quanto riguarda il confronto fra myspace e facebook bisognerebbe vedere su quali parametri si vuole fare il confronto. Io posso dire che mi sembra che le singole persone siano molto più attive su facebook a discapito di myspace, che è diventato più un'importante vetrina per artisti che un vero e proprio social network.
Già, in parte ci ha guadagnato...
Siete di Sesto Fiorentino, Firenze, città non proprio lontana dai grandi centri. Anzi, Firenze (e la Toscana in genere) è ricca di etichette e di esperienze imprenditoriali nel campo della musica. Questo vi ha aiutati? Oppure è solo apparenza?
Indubbiamente camminiamo su una strada già battuta e popolata, che è una grande fortuna. Non credo che la scena fiorentina possa competere per quantità e possibilità con quella milanese (per non parlare di realtà straniere). Però ho la netta sensazione che ci sia molta più "genuinità" dalle nostre parti.
ciccia, olio e vino di sicuro..
Be', non c'è confronto. C'è molta più carne al fuoco a Firenze e in Toscana... più musica vera, per dirla alla Celentano.
Label, locali, gruppi...ora un negozio... sono molto preso e invidioso di questa vostra bella realtà.
Avete contatti con altri musicanti della vostra città o di altre? Serena Altavilla, dei Baby Blue ha contribuito al cd, l’abbiamo già citata (le fischieranno le orecchie, che baciamo rispettosamente) ... alcuni di voi sono anche nel progetto Canemorto ...altri?
La collaborazione con Serena è stata una cosa estemporanea, lavorando ad alcuni brani in pre-produzione abbiamo pensato all'inserimento di una voce femminile. Non la conoscevamo personalmente, conoscevamo i dischi dei Baby Blue. E' stata un piacevolissimo incontro. In più io e Martino siamo all'interno del progetto cantautoriale "Canemorto" alias Antonio Nardi cui hai avuto modo di intervistare qualche mese fa.
Mim ricordo, mi ricordo ...
Il cartonato che racchiude il cd è curato nei minimi dettagli: un occhio che ti osserva (dio e la guerra?) immerso in un rosso vivo, come nelle schede con i testi di ogni canzone, con l’occhio che si chiude sempre di più e piange … c’è dietro un bel lavoro, a occhio.
È così? Di chi è opera?
Saltato il satellite?
Si, è molto bello il lavoro, sin dal primo momento abbiamo visto che era la suggestione giusta da abbinare al contenuto musicale del disco.
E' opera di Jacopo Lietti, cantante dei Fine Before You Came e cogliamo l'occasione per ringraziarlo di nuovo.
Tornando all'"occhio": non ha un signficato particolare, è evocativa e ambigua. Ci è subito piaciuta.
l'occhio ti guarda
sa tutto
Sì, come i miei due occhietti...ho visto che avete messo la mia faccina d'alligatore sul vostro sito e accanto all'occhio della copertina sta bene... c'è una cert somiglanza a parte che non ho gli occhi azzurri e i miei sono più tondi (alla occhialetti John Lennon...).
Qui sta diluviando ...ho la palude sempre più zuppa. Sembra di essere in Vietnam.
sono difori come un culo
ah, ah, ah...
dobbiamo esser sinceri, caro amico.
siamo tutti completamente sbronzi, in compagnia di toni. pretzel.
pretzel? Tirolese. E che vino?
Però il tuo logo è proprio carino! Lo dicevamo giusto prima...
Grazie ...è un mistero su chi ne sia l'autore.
Per chiudere, se non mi volete dire che vino state bevendo, una domanda che non vi ho fatto, una risposta e poi tutti a nanna ...
Domanda: Riesci a mantenere un rapporto sereno con la musica?
Risposta: No
Domanda: Ce la fai a guidare?
Risposta: Chiaro
Chiaro come quel whisky della pubblicità ...
Be' è stata una serata bagnata...
Lunga e bangnata...
Se non avete altro da aggiungere io vi ringrazio...
Grazie a te!
Buonanotte... a presto.
grazie alligatore, di nuovo.
complimenti per il tuo lavoro.
ti allego un paio di link:
www.velvetscore.com
www.myspace.com/velvetscore
cercateci pure su facebook.
grazie a presto!
Grazie a te
Grazie a voi Velvet Score.
Buonanotte e buonafortuna ...
quante cose mi sono persa, amico. non so neanche bene il perché... un bacetto. :-)
Santoddio, bonazzo lui in primo piano.
@Manu
Be', dai puoi recuperarle. Bentornata.
@Lindalov
Mando subito una mail al ragazzo e organizzo l'incontro :-)
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